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Aglio Bianco Polesano Dop - Proposta modifica disciplinare di produzione 2013

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Categoria : Dop Igp Stg Argomenti : Aglio Bianco Polesano, aglio
Aglio Bianco Polesano

Proposta di modifica del disciplinare di produzione della denominazione di origine protetta Aglio Bianco Polesano

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
COMUNICATO 

Proposta di modifica del disciplinare di produzione della
denominazione di origine protetta «Aglio Bianco Polesano». (13A06130)

(GU n.166 del 17-7-2013)
 
 



Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
esaminata la proposta di modifica del disciplinare della
denominazione di origine protetta "Aglio Bianco Polesano" ai sensi
del Regolamento (CE) n. 1151/12 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 21 novembre 2012, presentata dal Consorzio Tutela Aglio
Bianco Polesano - Piazza Garibaldi, 6 - 45100 Rovigo, e acquisito
inoltre il parere della Regione Veneto, esprime parere favorevole
sulla proposta di modifica del disciplinare di produzione nel testo
di seguito riportato.
Considerato che la modifica e' stata presentata dal Consorzio
Tutela Aglio Bianco Polesano - Piazza Garibaldi, 6 - 45100 Rovigo, e
che il predetto consorzio e' l'unico soggetto legittimato a
presentare l'istanza di modifica del disciplinare di produzione ai
sensi dell'art. 14 della legge n. 526/99.
Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla
presente proposta, dovranno essere presentate, al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle
politiche competitive della qualita' e della pesca - Direzione
generale per la promozione della qualita' agroalimentare - PQA III -
Via XX Settembre n. 20 - 00187 ROMA - entro 30 giorni dalla data di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana
della presente proposta, dai soggetti interessati e costituiranno
oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto Ministero,
prima della trasmissione della suddetta proposta di riconoscimento
alla Commissione Europea.
Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o
dopo la loro valutazione ai sensi dell'art. 49, paragrafo 3 del
regolamento (UE) n. 1151/2012, ove pervenute, la predetta proposta
sara' notificata, per l'approvazione ai competenti organi comunitari.

Art. 1.


Denominazione

La Denominazione di Origine Protetta "Aglio Bianco Polesano" e' 
riservata, all'aglio che risponde alle condizioni ed ai requisiti
stabiliti nel presente disciplinare di produzione.

Art. 2.


Descrizione del prodotto

L'Aglio Bianco Polesano e' una pianta con bulbi di colore bianco
brillante uniforme data l'assenza di striature di altro colore, di
forma regolare e compatta, leggermente appiattiti nel punto di
inserimento dell'apparato radicale.
Le foglie, lanceolate e strette hanno una colorazione
verde/azzurra.
Il bulbo deve essere di forma rotondeggiante - regolare con un
leggero appiattimento della parte basale, di colore bianco lucente,
ed esente da fitopatologie.
Il bulbo e' costituto da un numero di bulbilli variabile che
risultano tra loro uniti in maniera compatta e con una caratteristica
curvatura della parte esterna. I bulbilli che lo compongono devono
essere perfettamente adiacenti l'uno con l'altro.
Le tuniche che li avvolgono hanno colorazione rosata di varia
intensita' nella parte concava, bianca in quella convessa.
La D.O.P. e' ottenuta a partire da ecotipi locali nonche' dalla
varieta' Avorio che e' stata selezionata partendo dagli stessi
ecotipi.
All'atto dell'immissione al consumo l'Aglio Bianco Polesano deve
presentare bulbi:
- sani, consistenti, puliti, in particolare privi di terra e di
residui visibili di fertilizzanti o di antiparassitari;
- esenti da danni da gelo o da sole, da tracce di muffa e da
germogli esternamente visibili;
- privi di odore o sapore estranei e di umidita' esterna
anormale.
Lo stato del prodotto deve essere tale da consentire il trasporto
e le operazioni connesse.
Il prodotto dovra' avere i seguenti requisiti:
- "Extra" calibro minimo di 45 mm.
- "Prima" calibro minimo di 30 mm.
L'Aglio Bianco Polesano e' immesso sul mercato nelle tradizionali
composizioni in canestrini (intreccio a manichetto di almeno tre
bulbi), trecce, treccioni, grappoli e grappoloni, in confezioni
retinate, in sacchi e in mazzi.
Il taglio dello stelo deve essere netto e l'apparato radicale va
asportato o completamente o in modo da lasciare le radici appena
presenti con la loro parte iniziale.

Art. 3.


Zona di produzione

La zona di produzione dell'Aglio Bianco Polesano comprende i
seguenti comuni del Polesine, situati in provincia di Rovigo:
Adria, Arqua' Polesine, Bosaro, Canaro, Canda, Castelguglielmo,
Ceregnano, Costa di Rovigo, Crespino, Fiesso Umbertiano, Frassinelle
Polesine, Fratta Polesine, Gavello, Guarda Veneta, Lendinara, Lusia,
Occhiobello, Papozze, Pettorazza Grimani, Pincara, Polesella,
Pontecchio Polesine, Rovigo, San Bellino, San Martino di Venezze,
Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Villanova Marchesana.

Art. 4.


Prova dell'origine e controlli

Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando,
per ognuna, gli input, e gli output. In questo modo, e attraverso
l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di
controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la
coltivazione, dei produttori, dei condizionatori, nonche' attraverso
la denuncia alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti, e'
garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le persone, fisiche o
giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, sono assoggettate al
controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto
disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di
controllo.

Art. 5.


Metodo di ottenimento

Rotazione colturale

L'Aglio Bianco Polesano e' una coltura da rinnovo e nell'ambito
della rotazione deve seguire una coltura a semina autunnale o
comunque una coltura che permetta l'aratura e la preparazione del
terreno entro l'epoca di semina prevista. Non puo' ritornare sullo
stesso appezzamento prima di tre anni.
II ciclo di coltivazione e' annuale con semina autunno/invernale.

Produzione del "seme "

L'ottenimento dei bulbilli per la semina caratterizza la tecnica
di produzione dato che la riproduzione avviene per via vegetativa.
Infatti ogni azienda seleziona manualmente la quota di prodotto
necessaria per produrre "il seme".
Qualora l'azienda agricola non sia in grado di produrre il
materiale di riproduzione o quello prodotto non sia sufficiente al
suo fabbisogno, puo' reperirlo presso altri produttori dell'area
inserita nel sistema di controllo della DOP, purche' accompagnato dal
certificato che ne attesti l'assenza di nematodi.
Le fasi per l'ottenimento del materiale da seminare prevedono:
1. la selezione manuale dei bulbi, detti "teste", dai mazzi di
aglio della partita destinata alla semina;
2. l'eliminazione manuale dei bulbilli esterni al bulbo detti
"denti" o "natte";
3. lo schiacciamento dei bulbi che puo' avvenire manualmente o
meccanicamente;
4. l'eliminazione, mediante ventilazione ed asporto manuale,
delle tuniche esterne di contenimento e dell'apparato radicale;
5. la selezione dei bulbilli detti "spigoi" ottenuti dalle
operazioni precedenti. Essa puo' avvenire con modalita' completamente
manuale oppure con l'ausilio di una selezionatrice meccanica che
contemporaneamente effettua anche la ventilazione. In questo caso si
effettuera' una successiva selezione manuale finale dei bulbilli
adatti ad essere seminati.

Epoca e modalita' di semina

La semina deve essere effettuata dal 1 di ottobre al 31 di
dicembre.
Essa puo' avvenire manualmente, con macchine agevolatrici o
essere totalmente meccanizzata con seminatrici pneumatiche.
E' ammessa la concia del seme.
Il sesto di impianto, 10/15 cm sulla fila e 33/40 tra le fila,
deve essere tale da evitare lo scalzamento delle radici durante
l'inverno o una moria per asfissia radicale, ed inoltre deve
consentire l'agevolazione delle operazioni colturali in particolare
la sarchiatura meccanica. A tal fine il numero massimo di piante per
mq. non dovra' superare le 30.
La quantita' di "seme" da impiegare varia a seconda della
dimensione dei bulbilli, e deve essere compresa tra 750 - 1.000
Kg./ha.

Concimazione ed irrigazione

E' obbligatorio predisporre un piano di concimazione che preveda
l'esecuzione dell'analisi del terreno almeno una volta ogni cinque
anni. Il tipo e la quantita' di unita' fertilizzanti da impiegare
saranno correlati ai risultati dell'analisi e terranno conto
dell'asporto operato dalla coltura. Nella concimazione vanno
distribuiti al max 150 kg/ha di fosforo, 200 kg/ha di potassio,
l'azoto, che non deve superare i 200 kg/ha, va distribuito con piu'
interventi o con un unico intervento se si usano concimi a lenta
cessione.
Sono ammesse le concimazioni fogliari per l'apporto di macro e
microelementi.
L'eventuale somministrazione di letame deve avvenire sulle
colture precedenti per ridurre la possibilita' di sviluppo dei
marciumi e per non influenzare il tipico colore bianco lucente
caratterizzante l'Aglio Bianco Polesano.
Qualora si effettuino irrigazioni alla coltura, andranno sospese
entro il 20 giugno per permettere una migliore maturazione del bulbo
e non comprometterne la successiva conservazione.

Raccolta

Sulla base del grado di senescenza del fogliame e della maturita'
fisiologica delle piante, il produttore decide il momento in cui
inizia la fase di raccolta. Essa puo' avvenire completamente a mano,
con l'ausilio di macchine agevolatrici o essere completamente
meccanizzata. Dopo essere stato estirpato, il prodotto deve subire
una essiccazione naturale o mediante sistemi con ventilazione di aria
riscaldata. Essa puo' avvenire sia in pieno campo che in azienda.
L'Aglio Bianco Polesano DOP deve essere commercializzato tra il
10 luglio e il 30 giugno dell'anno successivo.
La produzione di Aglio Bianco Polesano DOP destinato alla
commercializzazione dovra' essere al massimo di 10 tonnellate ad
ettaro di prodotto secco.
Le fasi specifiche della produzione che devono avvenire nella
zona di produzione sono: la produzione del materiale da seminare, la
coltivazione dell'aglio, le operazioni di essiccazione, le
tradizionali lavorazioni eseguite a mano: canestrini, mazzi, treccia,
treccione, grappolo e grappolone.
Il confezionamento del prodotto commercializzato nelle tipologie
sacchi puo' essere effettuato fuori della zona di produzione.
In questi casi, al fine di mantenere la rintracciabilita' del
prodotto ed inalterate le sue qualita', il trasporto e le successive
manipolazioni devono avvenire in modo tale da non provocare la
rottura delle teste e soprattutto la frammentazione delle cuticole,
generando il rischio di muffe e deterioramento del prodotto.

Art. 6.


Legame con l'ambiente

Fattore pedoclimatico

La tipologia dei terreni, il clima temperato e asciutto e la
diffusa presenza di aziende a conduzione familiare ha fatto si' che
negli anni l'aglio assumesse importanza per il territorio. L'area
interessata e' caratterizzata dalla presenza di suoli fertili, frutto
delle numerose inondazioni ed esondazioni avutesi nei secoli, dei due
fiumi che la delimitano a sud ed a nord, ovvero il Po e l'Adige.
L'opera dei suddetti fiumi ha portato alla creazione di suoli di
medio impasto, argilloso/limosi, ben drenati, porosi e fertili che
ben si addicono ad una produzione di pregio qual e' l'Aglio Bianco
Polesano.
Vi e' anche un fondamento geomorfologico comprovato alla base
delle caratteristiche chimiche dei terreni dei Comuni elencati
all'art. 3 delle quali va evidenziata la buona dotazione di fosforo e
potassio scambiabili, che influenzano la conservabilita' e nel caso
del potassio il tipico colore bianco del prodotto. La presenza di
calcio e magnesio riscontrata contribuisce al miglioramento
qualitativo dei bulbi. Si puo' percio' ritenere che la naturale
dotazione di determinati elementi e microelementi, dei terreni
dell'area individuata ne fa di essi un ottimale substrato per la
coltura dell'Aglio Bianco Polesano.

Fattore umano

Esso va ad aggiungersi alle potenzialita' dei terreni con due
elementi:
1. la capacita', affinata con gli anni e trasmessa da padre in
figlio, di selezionare a mano i bulbi "teste" migliori da cui
ricavare il materiale da seminare "trattenuto dalla coltura
precedente o acquisiate sul posto con la sola cura che esso sia
grosso e sano". S. Zennaro 1949;
2. le particolari lavorazioni eseguite a mano: la treccia detta
"resta", il treccione, il grappolo, il grappolone, fanno si' che tale
coltura sia intrinsecamente connessa con il territorio, le sue
tradizioni e la sua storia "Prima della vendita l'aglio subisce una
leggera trasformazione che consiste nel riunire insieme 30-32 bulbi
secchi in una specie di intreccio, detto resta nel dialetto palesano,
naturalmente questa trasformazione ne aumenta il prezzo unitario". S.
Zennaro 1949.

Fattore storico/economico

Storicamente i primi accenni di tale coltura risalgono ai Romani,
(la cui presenza risale tra il I e V secolo d.C.) successiva a quella
dei Fenici, Etruschi e Celti. Gli interventi di centuriazione e
bonifica operati dai Romani hanno fortemente influito sulla
conformazione e assetto idrogeologico del territorio. Avvicinandoci
ai tempi nostri troviamo le prime descrizioni della sua coltivazione
in pubblicazioni del XVI secolo: Accademia dei Concordi Rovigo,:
«...Le campagne di Rovigo producono soprattutto frumento, granoturco,
barbabietole da zucchero ed uva. Notevole importanza per la zona di
Selva assumono gli erbai, i prati avvicendati, le patate e
l'aglio...». La zona di Selva comprende gli attuali Comuni di
Pontecchio, Crespino, Ceregnano.
Nel 1949 S. Zennaro scrive "...L'aglio e' una coltura industriale
che nel decennio precedente l'ultima guerra ha acquistato una
importanza notevole ed e' entrata decisamente a far parte del tipico
ordinamento colturale della zona."
Attorno a tale prodotto si creo' infatti un'attivita' di
commercio tale da far si' che la piazza di Rovigo, nei secoli, fosse
punto di riferimento.
Gia' negli anni '60, l'Aglio Bianco Polesano era famoso per le
ricercate caratteristiche commerciali e la capacita' di fornire
valori elevatissimi di produzione lorda vendibile, e gia' allora
veniva esportato nei mercati di Cuba, Stati Uniti, Inghilterra,
Germania e Francia.
L'Aglio Bianco Polesano e' diventato negli anni sempre piu' un
elemento di sviluppo economico tale da essere definito l'oro bianco
del Polesine.

Art. 7.


Controlli

La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a quanto stabilito dall'art. 37 del Reg. (UE) n. 1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del disciplinare di
produzione e' CSQA Certificazioni, Via S. Gaetano, 74, 36016 Thiene
(VI), Tel: +39 0445 313011 - Fax: +39 0445 313070, Email:
csqa@csqa.it

Art. 8.


Etichettatura e confezionamento

La presentazione deve avvenire come di seguito riportato:

---------------------------------------------------------------------
Tipo di
lavorazione N. bulbi min/max Peso netto min/max
---------------------------------------------------------------------
Canestrino Deve essere compreso Deve essere compreso tra 0,15
tra 3 e 5 Kg e 0,30 Kg
---------------------------------------------------------------------
Mazzo Variabile Deve essere compreso tra 0,5
Kg e 2,0 Kg.
---------------------------------------------------------------------
Treccia Deve essere compreso Deve essere compreso tra 0,35
tra 5 e 22. kg e 1,2 kg.
---------------------------------------------------------------------
Treccione Deve essere compreso Deve essere compreso tra 2 Kg
tra 30 e 40. Il calibro e 4 Kg.
e le caratteristiche
dei bulbi devono essere
quelli previsti dalla
categoria extra nelle
norme di qualita'.
---------------------------------------------------------------------
Grappolo Deve essere compreso Deve essere compreso tra 1 Kg
tra 20 e 40. e 4 Kg.
---------------------------------------------------------------------
Grappolone Deve essere compreso Deve essere compreso tra 5 Kg
tra i 70 e i 120. Il e 10 Kg.
calibro e le caratteri-
stiche dei bulbi devono
essere quelli previsti
dalla categoria extra
nelle norme di qualita'.
---------------------------------------------------------------------
Confezioni Formate da 1 ad un Deve essere compreso tra 50
numero di bulbi gr e 1.000 gr.
variabile.
---------------------------------------------------------------------
Sacchi Formati da un numero Deve essere compreso tra 1
variabile di bulbi e 20 Kg
---------------------------------------------------------------------


Confezionamento

- Canestrini, Treccia, Treccione, Grappolo e Grappolone: i
bulbi devono essere intrecciati con il loro stesso stelo e legati con
spago, rafia o altro materiale idoneo.
Il prodotto finale deve essere accompagnato da un cartellino
riportante il nome del produttore, il logo della denominazione DOP, e
puo' essere inserito in sacchetti di rete chiara o in altro
contenitore di materiale idoneo, sigillati con nastro adesivo
riportante il logo della denominazione.
- Mazzi: devono essere legati con spago, rafia, elastico o
altro materiale idoneo.
Ogni singola confezione, insacchettata o meno, deve essere
accompagnata da un cartellino riportante il nome del produttore ed il
logo della denominazione DOP.
Le confezioni possono essere sigillate in modo che l'apertura
delle stesse renda non possibile un suo riutilizzo.
- Sacchi: vanno utilizzati sacchi di colore chiaro; ognuno di
essi deve riportare il nome del produttore e il logo della
denominazione.

Imballaggi

II materiale dell'imballaggio e le dimensioni saranno quelli
consentiti dalla normativa vigente.
Sui contenitori dovra' essere indicata la denominazione "Aglio
Bianco Polesano" nonche' "Denominazione D'Origine Protetta" oppure
l'acronimo DOP in caratteri superiori a qualunque altra indicazione
presente sulla confezione.

Il logo

II logo distintivo e' formato da un ovale nel quale e' inserita
una planimetria stilizzata del Polesine di colore verde su sfondo
azzurro. Nella planimetria, sono evidenziati i due confini naturali
del Polesine, l'Adige e il Po di colore azzurro.
Sulla planimetria stilizzata campeggia la scritta "DOP" che
richiama il tricolore della bandiera Italiana (la D verde, la P rossa
e la lettera"O" bianca, che prende la forma dell'aglio).
Attorno all'ovale si distribuisce la scritta "Aglio Bianco
Polesano - Denominazione D'Origine Protetta di colore azzurro con
carattere trebuchet MS Bpld Italie e Italie (grassetto obliquo e
obliquo).
Possono esistere della varianti alla forma a colori:
monocromatico e in scala di grigi.
Il logo potra' avere dimensioni diverse a seconda delle tipologie
di confezione.

Aglio Bianco Polesano

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