Albugnano Doc
La zona di produzione comprende l'intero territorio amministrativo dei comuni di Albugnano, Pino d'Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano-Marmorito, tutti in provincia di Asti
UVE DA VINO
a. Inventario delle principali varietà di uve da vino
NEBBIOLO N.
FREISA N.
BONARDA N.
BARBERA N.
LEGAME CON LA ZONA GEOGRAFICA DOC Albugnano
Informazioni sulla zona geografica: La zona di produzione dell’Albugnano, (che comprende oltre ad Albugnano i comuni di Pino d'Asti, Castelnuovo Don Bosco e Passerano Marmorito) si trova nel Monferrato nordoccidentale, quasi ai confini della provincia di Torino. Qui le colline si impennano ad altitudini maggiori rispetto a tutta l’area nord-astigiana, ad oltre 400 metri, prima di digradare verso il Po e la pianura. I vitigni che possono entrare nell’assemblaggio (che qui è pratica tradizionale) sono il Nebbiolo e fino al 15%, la Bonarda Piemontese, Barbera e Freisa, che sono tradizionalmente diffusi nell’area. Il Nebbiolo, con una produzione limitatissima, qui si esprime con classe ed eleganza, e si può definire “Superiore” se permane in cantina almeno 12 mesi con affinamento in botti di rovere.
Informazioni sul prodotto: I suoli destinato alla DOC Albugnano poggiano su marne mioceniche (langhianoburdigaliano) e sono di colore chiaro, di medio impasto; le pendenze sono spesso elevate e i vigneti occupano i versanti meglio esposti. L’area è ricca di boschi che, insieme all’altitudine dei rilievi, contribuiscono a rinfrescare il clima rendendolo favorevole alle esigenze del vitigno Nebbiolo, che matura qui qualche giorno prima rispetto alle Langhe (area Barolo).
Legame causale: Il vitigno Nebbiolo, piuttosto diffuso in passato nell’astigiano (“Quest’uva Nubiola è molto lodata nella città di Asti e in quelle parti” scriveva Pier De Crescenzi nel XIV secolo e in quello stesso secolo il nome del vitigno compare nei catasti di Chieri, non lontano da Albugnano), si è mantenuto ben presente in questa piccola enclave, mentre si è ritirato dalla restante parte del comprensorio all’epoca della riconversione post-fillosserica.