Anguria Reggiana Igp - Disciplinare di produzione
Per Anguria Reggiana si intendono i frutti della specie botanica Citrullus lanatus allo stato fresco prodotti nei Comuni di Bagnolo in Piano, Cadelbosco di Sopra, Campagnola Emilia, Castelnovo Sotto, Correggio, Fabbrico, Novellara, Poviglio, Rio Saliceto, S. Martino in Rio e parte della superficie dei Comuni di Boretto, Brescello, Campegine, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Reggio Emilia, Reggiolo, Rolo, Rubiera nelle tipologie Tipo Tondo, Tipo Ovale e tondo ovale di colore verde.
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELL' INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA " ANGURIA REGGIANA”
Articolo 1
Denominazione
L’Indicazione geografica protetta "Anguria Reggiana" è riservata alle angurie che
rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di
produzione.
Articolo 2
Caratteristiche del prodotto
L’Indicazione geografica protetta "Anguria Reggiana" designa i frutti della specie
botanica Citrullus lanatus allo stato fresco prodotti nella zona descritta nel
successivo articolo 3, delle seguenti tipologie:
x Tipo Tondo aventi le caratteristiche della tipologia Asahi Miyako
(frutto tondo, buccia di color verde grigio e striature di colore verde
scuro),
x Tipo Ovale aventi le caratteristiche della tipologia Crimson (frutto
tondo ovale di colore verde medio brillante e striature di color verde
scuro),
x Tipo Allungato aventi le caratteristiche della tipologia Sentinel,
(frutto allungato di colore verde medio brillante e striature di color
verde scuro.
Per tutte le tipologie, al momento dell’immissione al consumo i frutti devono
essere:
- interi (è consentita una piccola lesione della scorza dovuta all’eventuale
misurazione automatica dell’indice rifrattometrico);
- puliti (privi di sostanze estranee visibili);
- sani ed esenti da parassiti;
- privi di odori estranei al frutto;
- ben formati in relazione alle caratteristiche della varietà;
- privi di fessurazioni esterne e ammaccature;
- il peduncolo dell’anguria deve presentare una lunghezza da 2 a 5 cm.
- lo sviluppo e lo stato delle angurie devono essere tali da consentirne il trasporto
e le operazioni connesse;
- sulla buccia può essere presente una zona di colore più chiaro nella parte che è
rimasta a contatto con il suolo durante la crescita.
Di seguito sono riportate le caratteristiche qualitative in relazione alle diverse
tipologie di frutto:
Caratteristiche dei frutti
Tipo Tondo Tipo Ovale Tipo Allungato
Buccia x Liscia o leggermente rugosa.
x Colore verde anche con striature più chiare.
x Uniforme o con leggere solcature regolari longitudinali.
x Liscia o leggermente rugosa.
x Colore verde anche con striature più chiare.
x Uniforme o con leggere solcature regolari longitudinali.
x Liscia o leggermente rugosa.
x Colore verde anche con striature più chiare.
x Uniforme o con leggere solcature regolari longitudinali.
Colore della polpa
x Rosso vivo a maturazione completa
x Rosso a maturazione completa
x Rosso vivo a maturazione completa
Maturazione del frutto
x Naturale x Naturale x Naturale
Impollinazione x Entomofila x Entomofila x Entomofila
Zuccheri x > 11 ° brix x > 12 ° brix x > 12 ° brix
Polpa
x Croccante soda x Croccante soda x Croccante soda
Cavità interne x L’assenza di cavità interne si rileva percuotendo lievemente la buccia con la mano, e riscontrando un suono cupo. Sono ammesse fessurazioni che non superino 1 cm di larghezza, individuabili da un suono lievemente sordo.
x L’assenza di cavità interne si rileva percuotendo lievemente la buccia con la mano, e riscontrando un suono cupo.
Sono ammesse fessurazioni che non superino 1 cm di larghezza, individuabili da un suono lievemente sordo.
x L’assenza di cavità interne si rileva percuotendo lievemente la buccia con la mano, e riscontrando un suono cupo.
Sono ammesse fessurazioni che non superino 1 cm di larghezza, individuabili da un suono lievemente sordo.
Calibrazione dei frutti
x Il peso deve essere compreso tra i 5 kg e 12 kg
x Il peso deve essere compreso tra i 7 kg e 16 kg
x Il peso deve essere compreso tra i 7 kg e 20 kg
Articolo 3
Zona di produzione
La zona di produzione comprende l’intera superficie dei Comuni di Bagnolo in Piano,
Cadelbosco di Sopra, Campagnola Emilia, Castelnovo Sotto, Correggio, Fabbrico,
Novellara, Poviglio, Rio Saliceto, S. Martino in Rio e parte della superficie dei Comuni
di Boretto, Brescello, Campegine, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Reggio Emilia,
Reggiolo, Rolo, Rubiera.
L’area è così delimitata: a nord, partendo dalla località Tagliata di Guastalla, il confine
percorre la SP62R sull'argine maestro del fiume Po (seguendo il percorso dell’ex
SS62) sino all’intersezione con la sp41 che prosegue sempre sull'argine fino alla
località Coenzo a Mane; da qui verso sud si segue l’argine del fiume Enza sino a
all’intersezione dell’autostrada A1; il confine meridionale segue l’autostrada A1 e
prosegue poi a sud sulla SP 113 e la via Emilia (SS9), sino a Rubiera; da qui prosegue
a nord sulla SP 46 ed in localita Ca Ferrarini prosegue lungo il confine amministrativo
della provincia di Reggio Emilia sino all’intersezione con la SP 44 sulla quale prosegue
sino alla SP46 dove prosegue sino alla località Ranaro di Reggiolo; di qui segue la SP
43 e la SP2 sino a raggiungere di nuovo la località Tagliata.
Articolo 4
Prova dell’origine
Al fine di garantire l’origine del prodotto ogni fase del processo produttivo deve essere
monitorata documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo, e
attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle
particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione, dei produttori e dei
condizionatori, nonché attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo dei
quantitativi prodotti, è garantita la tracciabilità del prodotto. Tutte le persone, fisiche
o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte
della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e
dal relativo piano di controllo.
Articolo 5
Metodo di ottenimento
L'"Anguria Reggiana" può essere coltivata in pieno campo e/o ambiente protetto
(tunnel piccolo e/o serra fredda) con copertura in materiale protettivo completamente
rimovibile, seguendo le tecniche di coltivazione tradizionalmente praticate nella zona
individuata per l’ottenimento di produzioni di qualità che rispettano le seguenti fasi:
- Semina in semenzaio per la produzione delle piantine da trapianto: 10
gennaio - 31 maggio. Le sementi utilizzate, anche in caso di
autoproduzione, devono essere conformi alla normativa vigente in
materia di commercializzazione delle sementi.
- E’ consentita la fertilizzazione organica e minerale; in fase di
preparazione del compost/terreno, copertura e fertirrigazione in base al
fabbisogno della pianta e alla dotazione del terreno.
- La fertilizzazione avviene in fase di preparazione del terreno, alla
copertura e tramite fertirrigazione, secondo un piano di concimazione
basato sul fabbisogno della pianta e sulla dotazione degli elementi del
terreno.
- L’irrigazione può avvenire per aspersione oppure con sistema localizzato
a manichetta forata e ad ala gocciolante; l’acqua somministrata è
quantificata in base all’andamento climatico e al fabbisogno della pianta
in funzione della fase fenologica.
- Il trapianto delle piantine avviene, a seconda delle diverse tecniche di
conduzione (pieno campo - tunnel piccolo - serra fredda), fra il 25
febbraio e il 30 giugno.
- La densità d'impianto varia secondo i tipi di anguria: tipo tondo fino a
2200 piante/ettaro; tipi ovale ed allungato fino a 2000 piante/ettaro;
- possono essere utilizzate piante innestate;
- è necessaria la rotazione quinquennale. Nel caso in cui si utilizzi la
tecnica della solarizzazione o siano utilizzate piante innestate è
consentito il ristoppio.
- è ammessa l’operazione colturale di cimatura solo manuale;
- l’impollinazione deve essere entomofila;
- per ridurre la crescita delle piante infestanti e l’apporto di quantità
d’acqua per l’irrigazione, è consentita la pacciamatura;
- le angurie sono raccolte a maturazione commerciale, quando la polpa è
di colore rosso, i tegumenti seminali sono duri, e lo strato gelatinoso che
avvolge i semi è scomparso;
- la raccolta dei frutti avviene con un minimo di 3 stacchi e un massimo di 10
- lo stacco viene effettuato con la roncola, attrezzo peculiare con una lama
non troppo ricurva onde evitare che tagliando il peduncolo non abbia a
recidere la ramificazione.
- immediatamente dopo la raccolta l’Anguria Reggiana viene stoccata in
azienda, in spazi ombreggiati senza subire nessun tipo di conservazione
forzata.
Nella realtà operativa per la valutazione del grado di maturità ci si basa su fattori
esterni del frutto:
x la porzione del cocomero che tocca il terreno cambia di colore, dal bianco
pallido vira al giallo crema;
x il cirro, elemento vegetale posizionato sulla pianta prima del frutto, deve
apparire da parzialmente appassito a completamente disseccato;
x la pruinosità cerosa della buccia diminuisce;
x il picciolo del frutto riduce la tomentosità;
x altro indicatore relativo alla maturità è il suono cupo emesso, quando il
cocomero è percosso.
Non sono ammessi frutti che manifestano colpo di sole, ovvero quando la buccia perde
la naturale striatura.
La produzione massima consentita per ettaro non deve superare i seguenti
quantitativi per tipologia:
TIPOLOGIA
Coltivazione Tondo (ton) Ovale (ton) Allungato (ton)
in pieno campo 60 70 70
in tunnel piccolo 70 80 80
in serra fredda 60 70 70
Articolo 6
Legame con la zona geografica
I fattori che determinano la reputazione e le caratteristiche riconoscibili dell’Anguria
Reggiana sono riconducibili alle particolari caratteristiche pedoclimatiche dell'area di
riferimento che influenzano la qualità del prodotto così come testimonia lo studio
pubblicato in Terre dell’anguria reggiana all’interno della pubblicazione Anguria
reggiana. Tradizione, terre e qualità. 2012 di Scotti, C., Raimondi, S., Pezzoli, M.
Particolare importanza assume l'aspetto pedologico: le condizioni del suolo, infatti,
contribuiscono in modo determinante a definirne l'accrescimento, la conformazione,
nonché le caratteristiche chimiche ed organolettiche ed infine la qualità che ne fanno
un prodotto agricolo riconoscibile e con una reputazione affermata.
L’area definita è costituita, in relazione alle caratteristiche pedologiche, geologiche,
morfologiche e idrogeologiche da terre calcaree dei dossi fluviali, da terre calcaree e di
transizione (ad esempio tra dossi e valli) e da terre argillose (ad esempio delle valli
bonificate).
Il frutto matura soprattutto nei terreni tendenzialmente argillosi delle zone bonificate
nei secoli scorsi, difficili nelle lavorazioni ma feraci e ricchi d’elementi naturali quali il
potassio. Le sostanze presenti nel terreno vengono assorbite dal frutto e gli
conferiscono le caratteristiche qualitative descritte all’articolo 2, in particolare i livelli
elevati e costanti di gradi brix, così come testimonia lo studio pubblicato in Le
caratteristiche chimico-fisiche del prodotto coltivato nelle terre da anguria della
provincia reggiana. all’interno della pubblicazione Anguria reggiana. Tradizione, terre
e qualità. 2012 di Maietti et al.
Un ulteriore elemento che distingue l’Anguria Reggiana è l’abilità dei produttori e la
raffinata tecnica colturale adottata. che si manifesta in particolare al momento della
raccolta, o “stacco”. Essa avviene in almeno 3 passaggi per ogni pianta, tali da far sì
che al consumo ogni Anguria Reggiana risulti a maturazione completa a pasta
croccante e soda. Sono le abilità umane, che vengono consolidate con l’esperienza e
con le tecniche produttive tramandate nel tempo, che permettono di riconoscere
quando il frutto raggiunge l’esatto grado di maturità, definito dal suono che produce
l’anguria quando viene percossa, e individuare così il momento preciso dello stacco.
Lo stacco avviene per mezzo della “roncola”, peculiare attrezzo dalla lama non troppo
ricurva. Questo particolare attrezzo nel corso degli anni è stato perfezionato nella
forma per impedire di recidere la ramificazione della pianta che deve rimanere nelle
condizioni fisiologiche ottimali sino allo stacco di tutti i frutti.
L’operazione dello stacco presuppone un antico e consolidato sapere degli “spiccatori”
reggiani, capaci di selezionare rapidamente il frutto maturo e di raccoglierlo
preservando la produzione successiva.
La reputazione dell’elevata qualità dell’Anguria Reggiana si rifà al XVI secolo:
corrispondenze fra le antiche corti del Rinascimento padano decantano la bontà del
prodotto coltivato in queste terre. Il frutto è rimasto a lungo un prodotto d'elite fino al
XVIII secolo, quando il Risorgimento aprì le frontiere fra gli antichi e piccoli stati della
Nazione e consentì anche un allargamento dei confini di commercializzazione. Nel
tempo, l’elevata qualità della produzione locale ha fatto conoscere il prodotto sui
mercati di Milano, Genova e delle regioni limitrofe fino a farsi riconoscere nello scorso
secolo oltre le Alpi. La zona di pianura in provincia di Reggio Emilia è richiamata nella
Guida Gastronomica del Touring Club Italiano, datata 1931, per “angurie (cocomeri) e
meloni zuccherini”. Il territorio designato include i centri di maggiore riconoscibilità
storica in cui veniva coltivata tradizionalmente l’anguria, quali ad esempio Gualtieri,
Novellara, Santa Vittoria, Poviglio e Cadelbosco di Sopra, Rio Saliceto e Ca’ de’ Frati.
La popolarità della coltivazione e del consumo dell’anguria nel territorio è comprovata
anche dalla presenza di capanni dell’inizio del XX secolo costruiti in materiali naturali,
quali legno e frasche, dove si consumava e si vendeva l’anguria a fette.
Più recentemente anche l’abilità dei produttori della zona si è sempre più indirizzata
alla specializzazione nella coltivazione dell’anguria, fra l’altro istituendo competizioni
locali per premiare l’anguria con il tenore zuccherino più elevato; un’azienda locale nel
2012 è invece stata premiata al concorso internazionale indetto dal Great Pumpkin
Commonwealth per avere ottenuto l’anguria più grande del mondo.
Articolo 7
Controlli
Il controllo sulla conformità del prodotto al disciplinare è svolto, da una struttura di
controllo, conformemente a quanto stabilito dagli articoli 36 e 37 del Reg. UE
1151/2012. Tale struttura è l’Organismo di controllo Check Fruit - via C. Boldrini, 24 –
40121 - Bologna, Italia, tel. (+39) 051 6494836, e-mail: info@checkfruit.it.
Articolo 8
Etichettatura
L’indicazione geografica protetta “Anguria Reggiana” deve essere immessa al consumo
ponendo ordinatamente i frutti in appositi contenitori oppure in bins e mini bins di
materiale atto allo stoccaggio.
Su ogni anguria deve essere obbligatoriamente apposto il logo identificativo dell’IGP
Anguria Reggiana e il simbolo IGP della UE.
Sulle confezioni devono comparire tutti gli elementi previsti dalla normativa corrente
in materia di etichettatura.
LOGO dell’”Anguria Reggiana I.G.P.”
Indice colori
ROSSO: R 232
G 38
B 24
VERDE R 27
G 179
B 66
NERO R 0
G 0
B 0
L’etichetta da porre su ogni anguria sarà di forma ovale e deve includere il nome
dell’azienda produttrice.
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