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Cavolfiore della Piana del Sele - Riconoscimento

Pubblicato da disciplinare
Cavolfiore della Piana del Sele

La denominazione Cavolfiore della Piana del Sele designa i corimbi afferenti alle varieta'/ibridi della specie  Brassica oleracea L. var. botrytis, sotto elencate prodotti nei seguenti comuni della Provincia di Salerno :  Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio Paestum, Eboli, Giungano, Montecorvino Pugliano,  Montecorvino Rovella, Pontecagnano Faiano.

MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITA' ALIMENTARE E DELLE FORESTE
PROVVEDIMENTO 9 luglio 2024  

Iscrizione del nome «Cavolfiore della Piana del Sele» (IGP) nel  registro delle denominazioni di origine  protette e delle indicazioni geografiche protette ai sensi del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento  europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualita' dei prodotti agricoli e alimentari. (24A03672)

(GU n.166 del 17-7-2024)
 
 


IL DIRIGENTE DELLA PQA 1
della Direzione generale per la promozione
della qualita' agroalimentare

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme
generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche ed in particolare l'art. 16, comma 1,
lettera d);
Considerato che, nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea -
Serie L 2024/1881 del 9 luglio 2024 e' stato pubblicato il
regolamento di esecuzione (UE) 2024/1881 della Commissione del 2
luglio 2024 recante iscrizione di un nome nel registro delle
denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche
protette «Cavolfiore della Piana del Sele» (IGP);
Ritenuto che sussista l'esigenza di pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana il relativo disciplinare di
produzione affinche' le disposizioni contenute nel predetto documento
siano accessibili per informazione erga omnes sul territorio
nazionale;

Provvede:

Alla pubblicazione dell'allegato disciplinare di produzione del
«Cavolfiore della Piana del Sele» (IGP) nella stesura risultante a
seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione
europea - Serie L 2024/1881 del 9 luglio 2024 del regolamento di
esecuzione (UE) 2024/1881 della Commissione del 2 luglio 2024.
I produttori che intendono porre in commercio il «Cavolfiore della
Piana del Sele» (IGP) sono tenuti al rispetto dell'allegato
disciplinare di produzione e di tutte le condizioni previste dalla
normativa vigente in materia.
Roma, 9 luglio 2024

Il dirigente: Gasparri

Allegato

Disciplinare di produzione «Cavolfiore della Piana del Sele» (IGP)

Art. 1.

Denominazione

L'Indicazione geografica protetta (I.G.P.) «Cavolfiore della
Piana del Sele» e' riservata ai corimbi di cavolfiore che rispondono
ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare.

Art. 2.

Caratteristiche del prodotto

La denominazione «Cavolfiore della Piana del Sele» designa i
corimbi afferenti alle varieta'/ibridi della specie Brassica oleracea
L. var. botrytis, sotto elencate prodotti nella zona delimitata
nell'art. 3 del presente disciplinare.
Le varieta'/ibridi, aventi un ciclo colturale oscillante tra
settanta e duecentoquindici giorni, sono:
Alston, Deepty, Guidalina, Lucex, Marmorex, Valmer, Tatuin,
Alcala, Moonshine, Whiton, Adona, Moncayo, Bouchard, Lotsa, Socius,
Ardent, Obiwan, Casper, Spacestar Gol, Acis, Wonder, Lavaredo,
Borealis, Naruto, Akara, Tramont, Rafale, Omeris, Karen, Maimon,
Subasio, Cantabria, Altair, Alfeen, Bernoulli, Amistad, Amistad Bio,
Pamyros, Diwan, Guendis, Typical, Lecatis, Triomphant, Tonale,
Akinen, Braven, Talvena, Manresa, Carantic, Parotis, Cristallo,
Darifeen, Locarno, Barcedo, Vedis, Alberto, Nomad.
Il prodotto e' immesso in commercio allo stato fresco o gia'
pronto per il consumo (IV gamma) essendo stato sottoposto a processi
tecnologici di minima entita', articolati nelle fasi di selezione,
cernita, taglio, lavaggio, asciugatura e confezionamento in buste, in
vaschette sigillate o altro come meglio dettagliato al successivo
art. 8 con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva.
I corimbi ammessi a tutela, all'atto della immissione al consumo,
devono possedere le seguenti caratteristiche:
a) il calibro deve avere il valore minimo di 13 cm;
b) forma e colorazione tipiche della varieta' di appartenenza;
c) assenza di macchie sull'intera superficie del corimbo;
d) assenza di foglie all'interno del corimbo;
e) struttura interna: glomeruli ben serrati;
f) glomeruli e foglie di rivestimento del corimbo integri;
g) assenza di odori anomali e di marciumi;
h) la sostanza secca dei corimbi deve essere superiore al 6%
del peso fresco degli stessi;
i) il residuo rifrattometrico deve risultare ≥ 8,7 °Brix;
l) antiossidanti: la vitamina C deve oltrepassare 50 mg/kg;
m) grado di consistenza alla raccolta: valore 3 psi (pound
force per square inch);
n) magnesio non inferiore 18 mg/100.

Art. 3.

Zona di produzione

La zona di produzione del «Cavolfiore della Piana del Sele»
ricade nella Provincia di Salerno e comprende il territorio
amministrativo afferente ai seguenti Comuni: Albanella, Altavilla
Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio Paestum, Eboli, Giungano,
Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Pontecagnano Faiano.

Art. 4.

Prova dell'origine

Al fine di garantire l'origine del prodotto ogni fase del
processo produttivo viene monitorata documentandone gli input e gli
output. La tracciabilita' del prodotto avviene attraverso
l'iscrizione, in appositi elenchi gestiti dalla struttura di
controllo, dei produttori, dei condizionatori, dei confezionatori e
di eventuali intermediari, nonche' attraverso la denuncia annuale,
alla struttura di controllo, dei quantitativi prodotti dai singoli
produttori. Tutte le persone fisiche o giuridiche, iscritte nei
relativi elenchi, sono assoggettate alle verifiche da parte della
struttura di controllo secondo quanto disposto dal disciplinare di
produzione e dal relativo piano di controllo.

Art. 5.

Metodo di ottenimento del prodotto

Il seme di «Cavolfiore della Piana del Sele» impiegato per la
riproduzione deve essere conforme alle prescrizioni di legge
riguardanti l'intera filiera sementiera, vivaistica, produttiva e
commerciale.
Gli interventi tecnico-colturali previsti sono:
a) impianto della coltura: la semina si effettua in contenitori
alveolari. Il trapianto delle piantine provviste di 4-5 foglie vere
si realizza in estate-autunno oppure a fine inverno-inizio primavera
su terreno previamente sottoposto ad una lavorazione principale di
media profondita', seguita da erpicature e/o fresature; viene
realizzata la disposizione in file singole o binate. La densita'
d'impianto varia in funzione della varieta' e della stagione
colturale, da 1.6 a 2,0 piante per m² (pari a circa 16.000/20.000
pt/ha), considerando comunque che l'aumento degli spaziamenti tra le
piante da' luogo a un incremento del calibro dei corimbi che si
producono.
b) avvicendamento colturale: il «Cavolfiore della Piana del
Sele» deve essere obbligatoriamente coltivato pianificando e
rispettando inderogabilmente un avvicendamento colturale, al fine di
evitare di ripetere questa coltura sullo stesso appezzamento di suolo
per due anni consecutivi, ovvero di farla precedere e seguire da
almeno un ciclo colturale effettuato con colture non afferenti alla
famiglia delle Brassicaceae.
c) irrigazione: gli apporti irrigui sono commisurati
all'andamento meteorologico stagionale e alle caratteristiche del
suolo, ovvero alla domanda evapotraspirativa.
d) concimazione: deve essere praticata in base alle esigenze
nutrizionali effettive della coltura.
L'azoto deve essere somministrato evitando interventi
nell'ultimo mese che precede la raccolta. In tal modo si evita
l'allungamento della fase vegetativa e si migliora nel contempo la
qualita' dei corimbi.
e) difesa fitosanitaria: tutte le procedure di difesa
fitosanitaria devono essere conformi al «Disciplinare di difesa
integrata» del Cavolfiore emanato dalla Regione Campania, Assessorato
all'agricoltura, ultimo aggiornamento; ovvero, in alternativa, devono
essere conformi al «Disciplinare di produzione biologica», cosi' come
previsto dalle normative comunitarie e nazionali vigenti in materia.
f) raccolta: e' effettuata recidendo manualmente lo scapo
fiorale al di sotto dell'ultima foglia involucrante il corimbo,
quando quest'ultimo ha completato l'accrescimento. La produzione
massima ammessa e' pari a 40 t·ha-1 .
g) conservazione post-raccolta: la conservazione post-raccolta
avviene: a) a temperatura ambiente, in appositi locali idonei allo
svolgimento di tale fase, poco luminosi, ben ventilati e con umidita'
ambientale inferiore al 75%; b) in celle frigorifere, con temperatura
compresa tra 0° e 4°C e umidita' del 70-75%, anche con l'ausilio di
atmosfera controllata, ovvero con percentuali di ossigeno e anidride
carbonica comprese tra 2% e 8%.
h) lavorazione del prodotto: prima del confezionamento, il
prodotto raccolto e ben asciutto e' sottoposto al processo di
lavorazione, consistente nel taglio dello scapo fiorale a 1 cm di
lunghezza e nella recisione della corona di foglie esterne, non
aderenti al corimbo, in modo da ottenere corimbi compatti e ben
protetti.

Art. 6.

Legame con la zona geografica

Il legame tra il «Cavolfiore della Piana del Sele» e la zona
geografica di produzione si basa sulla qualita' del prodotto e su una
forte reputazione maturata nel tempo.
Il clima della Piana del Sele interagisce positivamente con le
peculiarita' pedologiche nel determinare le pregevoli caratteristiche
qualitative del «Cavolfiore della Piana del Sele», poiche' consente
alle piante di valorizzare il proprio potenziale genetico e riducendo
ai minimi termini il rischio di stress idrici e termici
compromettenti.
L'importante specificita' climatica dell'areale e' la risultante
dell'azione termoregolatrice esercitata congiuntamente dal Mar
Tirreno, che ne lambisce la costa occidentale e dalla catena montuosa
degli Alburni, ubicata a nord-est, che protegge il territorio dai
venti freddi provenienti dai Balcani e beneficia anche le
coltivazioni raccogliendo le piogge provenienti da ovest negli invasi
sotterranei naturali.
Inoltre, l'areale di riferimento e' un bacino produttivo ottimale
per la coltivazione del Cavolfiore anche nel periodo estivo. Infatti,
le diverse altitudini assicurano nelle aree collinari dell'area
individuata un intervallo di temperature ottimale per la coltivazione
di questa specie (4°-20°C), che consente di avviare una produzione
anche nei mesi primaverili-estivi compresi tra maggio e settembre.
Diversamente, le aree pianeggianti maggiormente produttive coprono il
periodo autunno-vernino (da ottobre ad aprile).
I terreni sono costituiti da uno spesso strato superficiale di
suolo, di natura vulcanico-alluvionale, formatosi in conseguenza
delle diverse eruzioni del Vesuvio nonche' dell'attivita' alluvionale
del fiume Sele e degli altri corsi d'acqua superficiali che si
diramano sul territorio. Cio' ha generato suoli molto ricchi di macro
e microelementi, in particolare potassio, calcio, magnesio e ferro,
che sono coinvolti nei processi metabolici che conferiscono al
prodotto le sue esclusive caratteristiche di consistenza, adattamento
alle diverse condizioni di cottura e sapidita'.
Pertanto la qualita' riconoscibile e riconosciuta, e gli elementi
distintivi del «Cavolfiore della Piana del Sele» sono favoriti,
innanzitutto dalle peculiarita' ambientali, presenti esclusivamente
nel predetto areale di coltivazione del «Cavolfiore della Piana del
Sele». Tali caratteristiche, rappresentano un unicum assoluto.
Il legame, e' attestato dal raffronto tra il prodotto ottenuto
nell'area delimitata e quello ottenuto in zone di produzione diverse
(a nord e a sud della Piana del Sele), dal quale emerge la
peculiarita' delle caratteristiche qualitative del «Cavolfiore della
Piana del Sele».
A tal fine, il Dipartimento di agraria dell'Universita' degli
studi di Napoli «Federico II» ha condotto una ricerca triennale in
tre diverse localita', Eboli (SA), Acerra (NA) e Foggia (FG),
Nei tre areali menzionati, il trapianto delle piantine di
cavolfiore e la tecnica colturale adottata sono stati i medesimi, in
modo che l'unico fattore sperimentale ovvero l'unica componente
variabile fosse il luogo di gestione della coltivazione. Nel mese di
gennaio dei tre anni di durata della ricerca, sono stati prelevati
campioni casuali di corimbi di cavolfiore, in aziende che coltivano
questa specie orticola nella Piana del Sele (Eboli), nell'Agro
acerrano (Acerra) e nel Tavoliere delle Puglie (Foggia).
Dalle determinazioni analitiche il «Cavolfiore della Piana del
Sele», ha manifestato: un accumulo di sostanza secca (10,65%)
superiore del 13,2% e del 10.9% in confronto rispettivamente a quelli
raccolti ad Acerra (9,41%) e a Foggia (9,60%).
Il residuo rifrattometrico si e' differenziato in misura
addirittura piu' marcata: 9,22 °Brix ad Eboli (Piana del Sele),
ovvero +22.9% e +40.1% in confronto ad Acerra (7,50 °Brix) e a Foggia
(6,58 °Brix) rispettivamente.
Discorso analogo riguarda i contenuti di magnesio, pari a 25,8
mg/100 g ad Eboli, 20,8 ad Acerra e 18,7 a Foggia.
L'acido ascorbico (vitamina C), un antiossidante molto
rappresentativo di ortaggi e frutta, e' stato sintetizzato nei
corimbi della Piana del Sele in misura addirittura doppia (88,4
mg/kg) rispetto a quelli dell'Agro acerrano - Acerra (43,6 mg/kg) e
piu' che tripli in confronto a quelli provenienti dal Tavoliere delle
Puglie - Foggia (27,1 mg/kg).
La stessa ricerca ha confrontato il grado di consistenza alla
raccolta del «Cavolfiore della Piana del Sele» pari ad una media Psi
4,35, rispetto alla media Psi 3,79 del cavolfiore di Acerra e alla
media Psi 3,89 del cavolfiore di Foggia.
Di fatto, l'elevato grado di consistenza apporta maggiore
resistenza alla cottura e quindi croccantezza del prodotto, cosi'
come il cospicuo valore di magnesio, stimolando una maggiore
attivita' fotosintetica, contribuisce sia ad aumentare la dolcezza,
come dimostrato dell'elevato residuo rifrattometrico (e quindi il
sapore) del corimbo, sia a fissare un piu' attraente colore verde
delle foglie embricanti.
Pertanto, si puo' sostenere che la conclamata «reputazione» del
«Cavolfiore della Piana del Sele» e' favorita dal riconoscimento di
«specifiche proprieta' organolettiche e/o nutrizionali», prodotte da
distinte caratteristiche qualitative.
Tutto cio' ha suscitato un giudizio storicamente molto favorevole
dei corimbi di «Cavolfiore della Piana del Sele», testimoniato
dall'incremento continuo della produzione registrato negli anni,
abbinato alla conclamata e diffusa reputazione del prodotto sui
mercati nazionali ed europei.

Art. 7.

Controlli

La verifica del rispetto del presente disciplinare e' svolta
conformemente a quanto stabilito dall'art. 37 del reg. (UE)
1151/2012. L'organismo di controllo preposto alla verifica del
disciplinare e' Agroqualita' S.p.a. - viale Cesare Pavese n. 305 -
00144 - Roma - tel. 06.54228575 - fax 06.54228692 - posta
elettronica: agroqualita@legalmail.it - agroqualita@agroqualita.it

Art. 8.

Confezionamento ed etichettatura

Il confezionamento del prodotto puo' avvenire anche al di fuori
dell'area di produzione.
I corimbi allo stato fresco sono selezionati e imballati in
riferimento alle diverse pezzature ed esigenze di mercato, ovvero:
prodotto affogliato: provvisto delle foglie che ricoprono il
corimbo;
prodotto coronato: con foglie recise almeno 3 cm al di sopra
del corimbo;
prodotto semicoronato: con foglie recise almeno 3 cm al di
sopra del corimbo, ma in numero inferiore rispetto al prodotto
coronato;
prodotto defogliato: provvisto delle cinque foglie piu' interne
e privo della parte non commestibile del peduncolo;
prodotto nudo: privo di foglie e protetto con film di plastica
anche microforata.
Gli imballaggi utilizzati devono essere conformi alla normativa
comunitaria. Il confezionamento avviene in imballaggi che possono
essere costituiti da vari materiali, quali legno, cartone, carta,
rete, plastica.
All'atto dell'immissione al consumo, il contenuto di ogni
imballaggio e di ogni singola confezione deve essere omogeneo in
termini di pezzatura e comprendere corimbi di cavolfiore afferenti
alla stessa varieta'. Su ciascun corimbo di ogni confezione deve
essere presente, su base adesiva, il logo della denominazione da
apporre sulle parti non edibili.
Il prodotto immesso in commercio gia' pronto per il consumo (IV
gamma) deve essere confezionato in contenitori quali: vassoi, buste,
vaschette, con o senza l'impiego di atmosfera protettiva.
I citati contenitori possono essere realizzati in plastica,
cartone o ogni altro materiale considerato idoneo, per tale uso,
secondo i termini di legge.
Per questa tipologia di confezionamento, il logo della
denominazione deve essere presente, su base adesiva, su ciascun
contenitore.
Il contenuto di ciascun imballaggio deve essere sempre ben
visibile. Tutte le confezioni devono essere sigillate in modo tale
che il prodotto non possa essere estratto senza la rottura della
confezione stessa. Non e' ammessa la vendita di prodotto sfuso.
Gli imballaggi e le confezioni del prodotto immesso in commercio
allo stato fresco o gia' pronto per il consumo (IV gamma), devono
presentare: il simbolo grafico europeo della IGP, accompagnato dalla
dicitura «Cavolfiore della Piana del Sele I.G.P.», il nome, la
ragione sociale, l'indirizzo del produttore e del confezionatore.
Sugli imballaggi possono, inoltre, figurare indicazioni, simboli
o pittogrammi che invitano il consumatore ad una gestione
«ecologicamente» corretta del contenitore, al fine di facilitare la
raccolta, il riutilizzo ed il riciclaggio. L'imballaggio deve
preservare le tipicita' e le caratteristiche del prodotto, senza
causarne alcuna alterazione.
Inoltre, e' consentita l'indicazione di altre certificazioni
conseguite dal prodotto (ad esempio: Global GAP, BRC, IFS, Residuo
zero, ecc.), l'uso di nomi, ragioni sociali, marchi privati, non
aventi carattere laudativo e non inducenti a trarre in inganno il
consumatore sulla natura e sulle caratteristiche del prodotto.
Le indicazioni riportate sull'etichetta dei prodotti alimentari
destinati alla commercializzazione sul mercato nazionale devono
essere riportate in lingua italiana e, eventualmente, in altre lingue
ufficiali dell'Unione europea che si aggiungono all'idioma nazionale
ma non lo sostituiscono.
Qualsiasi altra qualificazione non espressamente prevista dal
disciplinare di produzione non e' ammessa.
Di seguito e' riportato il logo della denominazione nelle
versioni in bianco e nero positivo, a colori e in bianco e nero
negativo.


Cavolfiore dellaPiana del Sele
Il logo consiste nella rappresentazione di un cavolfiore bianco
avvolto dalle sue foglie verdi (C 49 M 9 Y 92 K 0), in stile cartoon,
su uno sfondo marrone sfumato (C 5 M 64 Y 100 K 0), che richiama
cromaticamente la terra.
Le foglie in primo piano presentano in evidenza le venature,
disegnate nello stesso colore del cavolfiore, mentre le foglie che si
trovano prospetticamente sulla parte retrostante sono solo accennate,
con un verde piu' scuro (C 87 M 26 Y 100 K 15).
All'interno dello sfondo e' situata la scritta «Cavolfiore della
Piana del Sele I.G.P.», disposta in modo circolare ad accompagnare la
circonferenza e ad avvolgere il cavolfiore, con carattere «Montserrat
Extra Bold» di due pesi diversi, in stampato maiuscolo e di colore
bianco come il cavolfiore al centro del logo.

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