Colli Asolani - Prosecco Asolo - Prosecco Docg
I vini Docg Colli Asolani - Prosecco o Asolo - Prosecco sono ottenuti dalle uve Glera e possono inoltre concorrere in ambito aziendale fino ad un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le uve dei vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga. I vini destinati alla pratica tradizionale disciplinata all’articolo 5, comma 8, devono essere ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti, ricadenti nell’ambito della zona di cui all’articolo 3, comma 1 lett. B), iscritti all’apposito albo DOCG, costituiti dai vitigni Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay, presi da soli o congiuntamente.
La zona di produzione delle uve comprende tutto o parte dei comuni di Caerano, Castelcucco, Cornuda, Monfumo, Asolo, Cavaso, Crocetta, Fonte, Giavera, Maser, Montebelluna, Nervesa Paderno, Pederobba, Possagno, S. Zenone, Volpago. La produzione di uve Pinot e Chardonnay per spumanti comprende anche i comuni di: Cappella Maggiore, Cison, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Farra, Follina, Fregona, Miane, Pieve d.S, Refrontolo, Revine, San Fior, San Pietro d.F., San Vendemiano, Sarmede, Segusino, Sernaglia, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio, Borso d.G., Crespano (Pr. Treviso)
L’area di produzione del vino DOCG “Colli Asolani Prosecco” o “Asolo Prosecco” si trova nella
regione Veneto a nord di Venezia, in Provincia di Treviso, sui comprensori collinari costituiti dal
Montello e i Colli Asolani posti ai piedi delle Dolomiti, tra Nervesa della Battaglia ad est, e
l’abitato di Fonte ad ovest. Sono questi due sistemi collinari quasi a se stanti, caratterizzati da
un’altitudine che va dai 100 ai 450 metri s.l.m., il cui paesaggio, elemento fortemente distintivo,
presenta una forte integrità e una giacitura con pendenze e curve che gli conferiscono dolcezza e
armonia. Lo strato pedogenetico ha dato origine, soprattutto sul Montello, a frequenti fenomeni
carsici testimoniati da oltre 2000 “doline”, con cavità del suolo di diversa dimensione formanti un
perfetto sistema drenante sotterraneo. Le colline sono composte da grosse formazioni di
conglomerato tenace formato da rocce cementate tra di loro e ricoperte da suolo marnoso-argilloso o marnoso-sabbioso facilmente lavorabile e disgregabile dagli agenti atmosferici, dalla tipica colorazione rossa che sta a testimoniare la loro origine antica. I suoli sono decarbonatati e a reazione acida, mediamente profondi, con buona capacità di riserva idrica e una buona dotazione minerale, e, non avendo subito violenti interventi di rimaneggiamento, presentano i loro caratteri originali con stratigrafie intatte e tessiture non sconvolte, e un’elevata attività microbiologica sulla sostanza organica che assicura una buona disponibilità di elementi nutritivi.
La peculiarità climatica del territorio consiste nel susseguirsi di primavere miti, estati non troppo
calde e autunni nuovamente miti grazie alla favorevole esposizione a sud dei versanti vitati e alla
conformazione dei rilievi che si dispongono ortogonali ai venti freddi che provengono da nord-est;
le temperature estive hanno valori medi di 22.6 °C con i valori massimi a luglio; gli autunni si
presentano caldi e secchi grazie alla presenza di brezze e forti escursioni termiche notte-giorno.
Le precipitazioni sono di circa 700 mm da aprile a settembre, con una distribuzione discretamente regolare; tale piovosità si deve sempre correlare alla giacitura collinare dei suoli e quindi al facile smaltimento dell’acqua in eccesso e alla natura sciolta del terreno che permette una veloce infiltrazione sottosuperficiale.
Fattori storici
La presenza e lo sviluppo della vite sui Colli Asolani e sul Montello si deve ai monaci benedettini
prima e alla presenza della Repubblica Veneta poi.
I monaci benedettini si insediarono intorno all’anno mille in particolare nel monastero di S. Bona a Vidor e nella Certosa del Montello a Nervesa; con il loro operato essi hanno influenzato in modo
molto importante la storia agraria e vitivinicola del territorio, determinando la profonda cultura per la vite e il vino che persiste tutt’ora, tanto che la specializzazione degli impianti è più volte
sottolineata nei testi storici. Nella seconda metà del 1300, quando quest’area passò ai veneziani, i Colli Asolani e il Montello vennero subito riconosciuti come un’importante area enoica e i suoi
vini venivano esportati all’estero già nel 1400. Nel Cinquecento, che vede il trionfo della nobiltà
veneziana con la costruzione di ville, barchesse e case di caccia con relativi vigneti, si ha il
diffondersi nella zona di un pensiero aristocratico di ricerca del bello e del buono che si trasmette
nel sapere viticolo ed enologico popolare. I colli sono ammirati dalle più prestigiose personalità e il vino è un prodotto ricercato che si confronta a Venezia con i vini portati dalla Grecia e viene tassato un terzo in più perché considerato migliore rispetto a quello di altre zone.
Oggi questo vino, che a partire dal 1977 è stato oggetto di tutela con il riconoscimento della DOC
“Montello e Colli Asolani”, ha trovato un largo consenso in molti Paesi europei ed extraeuropei,
dove ne è apprezzata l'elevata qualità e l'ottimo equilibrio qualità/prezzo, e grazie ai caratteri di
tipicità e di forte legame con l’area geografica ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e
internazionali nonché la presenza sulle più prestigiose guide di settore.
Dal giugno del 2009 il Ministero, riconoscendone il valore, ha conferito a tale vino la DOCG “Colli
Asolani Prosecco”o Asolo Prosecco”
Fattori umani
Il paesaggio, qui espressione umana fortemente distintiva, si caratterizza per una forte integrità che ha permesso di conservare suoli originari e pertanto molto favorevoli alla coltivazione. I caratteri morfologici si sono conservati e il soprassuolo ricorda quello descritto dai viaggiatori del passato, dove la presenza non invadente del vigneto divide tutt’oggi lo spazio con altre colture a ricordare l’antica conduzione familiare.
Nel tempo, dalla naturale rifermentazione a primavera in bottiglia del residuo zuccherino non svolto in autunno, sono state affinate le tecniche enologiche fino ad arrivare alla spumantizzazione in autoclave, secondo il metodo Martinotti, che ha prodotto un vino che ha incontrato i gusti del mercato internazionale.
In questo processo, fondamentale è la presenza a pochi chilometri della Scuola Enologica di
Conegliano, una delle più antiche, che ha determinato il crescere e l'affinarsi della conoscenza degli operatori dando loro gli strumenti per sviluppare la personalità di vini espressione del proprio territorio.
b) Specificità del prodotto
All’analisi organolettica il vino della denominazione, ottenuto principalmente con la varietà bianca
Glera, si presenta come un vino secco, con caratteristiche di eleganza, leggerezza, snellezza, che
assieme al delicato profumo, gli donano gradevolezza e ottima bevibilità. All’olfatto fa percepire un profumo fresco, dove compare il fruttato, il floreale e a chiudere un leggero vegetale; al gusto è morbido, con corpo delicato, con acidità presente e ben armonizzata, il tutto con un retrogusto
asciutto.
Le note agrumate (limone, cedro), quelle fini e delicate di miele e i sentori di mela matura e di fiori bianchi sono presenti in relazione ai suoli di origine delle uve. L’acidità e la sapidità sono sempre ben presenti ad armonizzare un quadro gusto-olfattivo esaltato da un giusto equilibrio tra gli zuccheri e gli acidi. Analisi organolettiche ripetute su più annate, confermano una costanza
aromatica indice di una stretta relazione tra prodotto e luogo di origine.
c) Legame causa effetto
Le peculiarità climatiche della zona di produzione del “Colli Asolani Prosecco” o “Asolo Prosecco”
determinano in modo significativo le qualità dell’uva Glera, varietà che richiede primavere miti per sostenere un precocissimo germogliamento, estati non troppo calde per evitare maturazioni troppo anticipate e per mantenere elevato il caratteristico rapporto acidi-zuccheri, nonché, infine, autunni nuovamente miti per permetterne una completa maturazione.
I valori di scarto termico tra notte e giorno evidenziano una stretta relazione con la sintesi di alcuni composti aromatici terpenici, tipici della Glera; soprattutto nelle porzioni di media-bassa collina, dove l’inversione termica è più accentuata, maggiori sono i sentori fruttati (mela, pera, pesca, albicocca) e floreali (glicine, fiori bianchi), che conferiscono tipicità e “località” ai vini che si distinguono anche per la loro freschezza.
La piovosità, la giacitura collinare dei suoli favorevole allo smaltimento dell’acqua in eccesso e la
natura sciolta del terreno che permette una veloce infiltrazione sottosuperficiale, permettono al
vitigno una vigoria sempre su livelli equilibrati e contenuti che riesce comunque a proteggere i
grappoli e a salvaguardare le sostanze aromatiche.
La granulometria e la conformazione dei suoli permette all’apparato radicale un rifornimento idrico regolare, indispensabile per un vitigno dal quale si vuole ottenere freschezza, acidità e intensità aromatica.
La natura acida di tali suoli porta la pianta a privilegiare l’assorbimento di una maggior quota di
microelementi rispetto ai suoli neutri, permettendo alla Glera di raggiungere un buon equilibrio tra l'attività vegetativa e produttiva.
I suoli marnosi meglio supportati da una sufficiente umidità, permettono di ottenere vini dai netti
sentori agrumati e di miele sostenuti da una buona acidità; nei suoli più sottili e caldi del conglomerato, i vini si presentano invece più ricchi in note di frutta matura (mela, tropicale),
nonché pera, pesca e albicocca, con una evidente nota floreale e una piacevole sapidità.
VITIGNI PRINCIPALI
Glera B.
VITIGNI SECONDARI
** Bianchetta Trevigiana B (OIV)
* Chardonnay B (OIV)
** Glera Lunga (OTHER)
** Perera B (OIV)
* Pinot Bianco B (OIV)
* Pinot Grigio G (OIV)
* Pinot Nero N (OIV)
** Verdiso B (OIV)