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Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese Igp - Disciplinare di produzione

Pubblicato da disciplinare
Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese

Sono idonee a produrre Fagiolo di Lamon a denominazione di origine protetta í seguenti ecotipi:
1. Fagiolo Borlotto "SPAGNOLIT" di Lamon
2. Fagiolo Borlotto "SPAGNOLO" di Lamon
3. Fagiolo Borlotto "CALONEGA" di Lamon
4. Fagiolo Borlotto "CANALINO" di Lamon.

ART. 1 DENOMINAZIONE DI ORIGINE DEL FAGIOLO
Nome del prodotto agricolo: Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese


ART. 2 DELIMITAZIONE DELLA ZONA DI PRODUZIONE
La zona di produzione si estende nei seguenti Comuni:
Comune di Alano di Piave
Comune di Feltre
Comune di Pedavena
Comune di Arsi è
Comune di Fonzaso
Comune di Quero
Comune di S.Gregforio n.A. Comune dì Lentiai
Comune di Τ ri eh i ana Comune di Belluno
Comune di Sedico Comune di Ponte n.A.
Comune di Cesiomaggiore
Comune di Lamon
Comune di S.Giustina
Comune di Mei
Comune di Sospirolo
Comune di Vas
Comune di Limana Comune di Sovramonte Comune di Seren d/Grappa


ART. 3 CARATTERISTICHE PEDOCLIMATI CHE DELL'AMBIENTE DI PRODUZIONE
I terreni calcareo dolomitici ed i terrazzamenti fluvio-glaciali tipici della
zona pedomontana dell'area delimitata che rappresentano il supporto allo
strato di terreno vegetale ricco di sostanza organica stabile costituiscono il
substrato ideale per la crescita di un fagiolo dalle caratteristiche
organolettiche inimitabili caratterizzato da una buccia finissima e solubile
attribuibile all'alto tenore di potassio tipico dei terreni della zona di
produzione.
II potassio infatti competitivo nei confronti del calcio e del magnesio, forma
composti più solubili e contribuisce a rendere più facilmente degradabile,
durante la cottura, alcuni componenti della buccia del fagiolo.


ART.4 VARIETA'
Sono idonee a produrre Fagiolo di Lamon a denominazione di
origine protetta í seguenti ecotipi:
1. Fagiolo Borlotto "SPAGNOLIT" di Lamon
2. Fagiolo Borlotto "SPAGNOLO" di Lamon
3. Fagiolo Borlotto "CALONEGA" di Lamon
4. Fagiolo Borlotto "CANALINO" di Lamon.
Da accurata indagine è stato stabilito che le quattro varietà succitate hanno
le seguenti caratteristiche.

1 . TIPO "SPAGNOLIT"
Si presenta con una forma piuttosto rotondeggiante ed a botte, con striatura
rosso brillante su fondo crema. Di ridotte dimensioni (gr. 0.90) e di modesta
resa. E' però il più ricercato per la delicatezza del gusto e per la buccia
particolarmente tenera. Indicato per le insalate e "pendolón" (piatto tipico
pastorale locale) . Raramente si può ancora incontrare la coltivazione dello
"Spagnolit Bass" (Fagiolo Spagnolit Nano) , le cui dimensioni risultano ancora
miniscole, ma più esaltate ne risultano le qualità. Le dimensioni medie del
seme sono le seguenti: la lunghezza del seme è di 14. 8 mm. , la sua grossezza
di 8 cm. , il peso di sei seme di 0.75 gr.,la lunghezza del baccello di norma è
di 11 cm. ed il numero dei semi per baccello è di 4-5 cm. L'asse ipocoti le
risulta di colore verde intenso ed i cotiledoni di colore verde con striatura
rosa mezzo carico. Si tratta di pianta rampicante con foglie di colore verde
pisello a levatura bassa media i cui fiorì compaiono a 35-40 cm.
dal suolo. Il colore dei fiori è rosa chiaro con una
fioritura in unica soluzione. Dall'inizio della fioritura fino al completo sviluppo del
baccello (maturazione fisiologica) , trascorrono 19-20 giorni. Per guanto riguarda la
morfologia delle foglie del fusto e dei fiori si rimanda a guanto detto per il Fagiolo di
Lamon "SPAGNOLO".

2. TIPO »SPAGNOLO" DETTO ALTRIHENTI »BALLOTTON»
Questo tipo non è molto comune. Il seme si presenta con le tipiche striature rosso
vinose, è di forma ovoidale (sub ellittico) e possiede una buccia abbastanza fine. Il
seme ha le seguenti dimensioni medie: una lunghezza di 16. 5 mm. , una grossezza di 8.8 mm.
ed un peso di 1 gr.
Il baccello è lungo di norma 11. 5 cm. ed il numero di semi per baccello varia da 4 a 5.
Il fusto risulta volubile; le foglie a picciolo lungo, pennate, trifogliate. I fiori (da
5 a 12) sono a fecondazione autogena e risultano composti in rāceni che partono dalle
ascelle delle foglie.
Gli organi sessuali si trovano racchiusi in uno speciale involucro, a foggia di rostro
spiralato, detto più propriamente "carena".
Per causa di piogge violente di forti venti ed anche per l'opera dell'uomo, le "ali" ed
il "vessillo" del fiore possono imprimere alla carena un leggero movimento rotatorio sì
da facilitarne l'apertura.
Ciò spiega la non "stretta" autogamia nel fagiolo e guindi la scarsa stabilità genetica
della specie con la comparsa di molti semi incrociati. L'asse ipocotile dei cotiledoni
risulta verde con i cotiledoni di colore verde e con leggere striature rosa ai bordi.
Per quanto riguarda le caratteristiche vegetative si tratta di una pianta rampicante con
foglie di colore verde carico a levatura media, i primi fiori compaiono a 60-65 cm. dal
suolo. Il colore dei fiori risulta rosa vinato a fioritura in unica soluzione.
Dall'inizio della fioritura allo sviluppo completo del baccello (maturazione fisiologica)
intercorrono 20-22 giorni.

3. TIPO »CALONEGA»
E' una varietà molto coltivata, perchè alla resa buona si accompagnano ottime qualità
culinarie (il suo peso medio è di gr. 1) . Ha forma schiacciata con striature rosso vivo
su fondo crema. E' particolarmente indicato per ministre. Le dimensioni medie del seme
sono le seguenti: la sua lunghezza è di 17 mm. , la grossezza del seme è di 7 mm. ,
presenta un peso di 0.65 gr. , la lunghezza del baccello è di 15. 5 cm. ed un numero di
semi per baccello da 4 a 6. L'ipocotile è di colore verde intenso, mentre i cotiledoni
hanno pagine verdo con striature rosa intenso. E' pianta rampicante con foglie di colore
verde intenso. E' pianta rampicante con foglie di colore verde mezzo carico a levatura
media alta. I primi fiori compaiono a 85-90 cm. dal suolo. I fiori sono di colore rosa
quasi bianco a fioritura scalare. Dall'inizio delle fioriture allo sviluppo completo del
baccello (maturazione fisiologica.) , intercorrano. 25-26· giorni. Anche per questa varietà si
rimanda a quanto detto per lo "SPAGNOLO" per quanto riguarda le caratteristiche
morfologiche del culmo, delle foglie e dei fiori.

4. TIPO "CANALINO"
Di buon peso e di ottima resa' si presenta con striature rosso cupo, talora nero. Anche se
di gusto molto gradevole e particolarmente resistente alle malattie, non è tuttavia
coltivato a causa della buccia piuttosto consistente e del baccello particolarmente
coriaceo che ne rende difficile la sgranatura. Le dimensioni del seme sono le seguenti:
la lunghezza del seme è di mm. 15.6, la grossezza è di mm. S.7, con peso di 1-1. 3 gr. e
con 6-7 semi per baccello che risulta essere lungo cm. 11.5. L'ipocotile è di colore
verde, i cotiledoni hanno pagine verdi con leggere striature rosa ai bordi. Si tratta di
pianta rampicante con foglie di colore verde carico, a levatura alta. I primi fiori
compaiono a 100-105 cm. dal suolo. Il colore dei fiori è rosa vinato carico, la fioritura
è in 'unica soluzione. Dall'inizio della fioritura allo sviluppo completo del baccello
intercorrono 22-25 giorni. Per quanto riguarda le caratteristiche morfologiche del culmo,
delle foglie e dei fiori si rimanda a quanto detto per la varietà "SPAGNOLO". Esistono
altri ecotipi la cui coltivazione è ormai quasi scomparsa, ma che tuttavia potranno
essere oggetto di eventuali progetti di recupero e rilancio.


ART. 5 CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Acqua 10,5% Sostanze Azotate 24,5% Sostanze Grasse 1,32%
Idrati di Carbonio 58% Cellulosa 3,15% Ceneri 3%
Le caratteristiche di cui sopra riguardano il Fagiolo Lamon "SPAGNOLIT", ma sono
ritenute valide anche per gli altri tipi, dall'esame dei dati suesposti si rileva
l'elevato tenore di sostanze proteiche (in particolare di faseoline) ed il bassissimo
tenore di cellulosa, tali caratteristiche sono da ritenere peculiari del Fagiolo Lamon
della Vallata Bellunese.
Infatti in questa zona esiste una escursione termica abbastanza elevata tra il giorno
e la notte; inoltre questa zona è interessata da un continuo ricambio d'aria che
evita, quindi, la possibilità di formazione di nebbia e la presenza, , perciò, di
elevati tassi di umidità. Anche a questi due motivi si devono ricondurre le
caratteristiche organolettiche peculiari riscontrate nel Fagiolo coltivato a Lamon.


ART. 6 PRATICHE DI COLTIVAZIONE
1.LAVORI PREPARATORI
E' opportuno eseguire una accurata preparazione del terreno prima della semina. La
buona riuscita della coltura è strettamente dipendente da questa pratica. L'aratura
dovrà essere effettuata preferibilmente entro la fine dell'autunno per favorire ì
processi di decomposione · della sostanza organica interratale sfruttare l'azione dei
geli invernali 'sulla struttura del terreno. Inoltre il clima primaverile piovoso
potrebbe impedire l'ingresso ai campi nel periodo immediatamente precedente la semina.
La profondità dell'aratura dovrà essere di 25-30 cm. in terreni sciolti o di medio
impasto, 40 cm. in terreni pesanti ed argillosi. Nel caso di terreni molto sabbiosi
l'aratura si può effettuare poco prima della semina per evitare una eccessiva perdita
di acqua dal suolo per evaporazione che potrebbe determinare difficoltà di
germinazione dei semi e di emergenza delle plantule. Successivamente si potrà
procedere con erpicatura e fresatura, queste ultime sono da consigliare in terreni
troppo pesanti. Nel caso della preparazione del letto di semina si può procedere alla
sistemazione del terreno, che prevede la realizzazione di una rete di canali e fossi
dì scolo per lo smaltimento delle acque in eccesso.
2. SEMINA
Il seme non deve essere di più di tre anni e prodotto nella zona di Lamon;
eventualmente conciato con prodotti consentiti a norma di legge. E' obbligatoria la
coltivazione di un solo ecotipo per ogni singolo appezzamento. La semina è
consigliabile farla a postarella con 4-5 semi per posta; la distanza tra le poste deve
mantenersi tra i 40-50 cm. , la semina si può effettuare anche a file con distanza
sulle file di 7-10 cm. e tra le file di 100-120 cm. In conclusione si dovrà ottenere
una densità di semina di 10-15 semi per metro quadrato. La profondità di semina va da
3 a 6 cm. ; le profondità maggiori possono essere attuate per terreni particolarmente
asciutti dove in superficie può esserci una quantià d'acqua insufficiente alla
germinazione. Dove è possibile la semina può essere meccanizzata mediante apposite
seminatrici pneumatiche di precisione. E' opportuno attuare due sarchiature: una
alcuni giorni dopo la semina, un'altra 20-30 giorni dopo la prima. Per quanto riguarda
il tutoraggio, che si effettua fin dai primi stadi di sviluppo e che deve garantire
una adeguata aerazione delle piante, si prevede l'utilizzo di pali o canne
preferibilmente bloccati all'estremità superiore a dei fili di ferro o di plastica,
sostenuti da robusti pali in legno o di cemento, disposti all'estremità dei filari.
Si possono anche unire le canne o i pali di sostegno all'apice prendendoli a tre a tre
o a quattro a quattro (sistema a piramide o capannina) , che offrono maggiori garanzie
di stabilità. Nelle zone di produzione comunque, è in uso il tutoraggio mediante pali
di abete non fissati all'estremità. Sono ritenuti validi anche sistemi che prevedevano
l'uso di spaghi disposti verticalmente che hanno dato buoni risultati e quindi possono
anche questi essere presi in considerazione.
3.IRRIGAZIONE
E' una coltura che si avvantaggia molto dell'irrigazione, quindi sarebbe opportuno
praticarla, avendo cura di evitare stress idrici prolungati. Le irrigazioni diventano
indispensabili nei momenti di scarsa piovosità che, in Provincia di Belluno,
coincidono con il periodo di ingrossamento dei baccelli. E' preferibile irrigare con
sistemi a microportata (es. manichetta forata) al fine di evitare la bagnatura
dell'apparato fogliare; è sconsigliato l'utilizzo di acqua stagnante per evitare
malattie da funghi e batteri.
4.C0NCIHAZI0NE
Il Fagiolo è una leguminosa in grado di porsi in simbiosi con batteri azotofissatori
presenti nel suolo. La concimazione del fagiolo mira pertanto al mantenimento della
fertilità biologica,. , ovvero al mantenimento della fłora microbica. presente nel suol.o
stesso. Si consigliano analisi chimiche solo dove 'i terreni non ' dimostrano intrinseca
fertilità. Importante è la valutazione del contenuto di molibdeno, fattore limitante
per il corretto funzionamento dei processi metabolici di azotofissazione. La
concimazione deve prevedere un discreto apporto di sostanza organica, sotto forma di
letame ben maturo, o altro concime organico certificato e privo di residui nocivi ed
un modesto apporto di fertilizzante chimico; ricordiamo che 100 kg. di fagioli secchi
prodotti sottraggono al terreno 0.75 kg. di azoto, 0.20 kg. di fosforo, 0.60 kg. di
potassio. Se riferiti ad ettaron i quantitativi fertilizzanti da utilizzare sono i
seguenti: 300 q. di letame bovino o altro concime organico - 50 unità di azoto - 70
unità di fosforo e 70 di potassio.
5.DIFESA FITOSANITARIA
E' opportuno valutare le modalità ed i momenti di intervento in relazione alle
informazioni di modelli previsionali sia per i parassiti animali che vegetali, alle
informazioni dei bollettini agrometeorologici, all'andamento climatico, alla varietà
(o tipi) , alla fase fenologica. E' d'obbligo da parte del produttore denunciare
l'utilizzo del principio attivo usato con le modalità indicate dal Consorzio. Si
insiste sull'uso di prodotti ecocompatibili ed ove possibile sostituire l'intervento
chimico con adeguate pratiche agronomiche.
INFESTANTI
Per il controllo delle infestanti è importante effettuare, al momento della
preparazione del terreno, ripetute fresature ogni 10-15 giorni; è vietato l'uso dei
diserbanti.
PARASSITI VEGETALI
ANTRACNOSI
Stagioni caldo-umide costituiscono la migliore condizione per lo sviluppo della
fitopatia. La lotta agronomica si basa sulla distruzione dei residui vegetali, sulla
rotazione delle colture, sull'impiego di seme sano, sull'utilizzo di concimazioni
potassiche ed azotate in equilibrato rapporto.
RUGGINE
Sono ammessi interventi chimici con composti a base di rame solo in condizioni
climatiche favorevoli alla malattia, ovvero umidità elevata e temperature comprese tra
20° C. e 24° C .
BATTERIOSI
Vengono applicati metodi di lotta agronomica: impiego di seme sano, ampie rotazioni,
concimazioni azotate ridotte e potassiche ben equilibrate, rapida eliminazione della
vegetazione infetta.
VIROSI
La lotta ·• agronomica-^ prevede .Lo sfalc'io delle erbe, infestanti ai bordi -degli
appezzamenti, al fine di ridurre il potenziale di inoculo; per i virus trasmissibili
per seme è importante evitare la raccolta di seme da piante virosate.
AFIDI
Danneggiano le piante rallentandone lo sviluppo; possono trasmettere virus. La lotta
si effettua con aficidi, eventualmente associati con ovicidi, se la popolazione
presente sulla pianta supera la soglia di danno. Gli afidi producono maggiori danni
quando la pianta si trova in fase di fioritura e di ingrossamento dei baccelli.
ACARI
La comparsa può essere causata da una non corretta gestione fitosanitaria. Sono
permessi trattamenti localizzati sui focolai con: exitiazox, propargite, tetradifon,
ma solo su indicazioni del tecnico. L'esplosione delle popolazioni di acari dipende da
una mancanza di nemici naturali, questi ultimi sempre presenti in loco; alcuni
interventi fungicidi limitano fortemente l'affermarsi dei predatori degli acari
dannosi e, conseguentemente, favoriscono l'insorgere della patologia da acari.
TRIPIDI
Possono creare problemi in caso di semine e raccolti posticipati. Sono consentiti
interventi localizzati previa indicazione del tecnico.
6.RACCOLTA
Si effettua a mano perchè molto spesso la maturazione è scalare. Inizia
indicativamente, per la granella fresca, una ventina di giorni dopo l'impollinazione e
si può protrarre per circa un mese. Per quanto riguarda la granella secca si può
iniziare quando almeno i 3/4 dei baccelli sono ormai diventati secchi e di colore
chiaro.
7.C0NSERVAZI0NE
Al fine di evitare l'infestazione di Tonchio (ACANTHOSCELIDES-OBTECTUS) si deve
attuare a scelta uno dei seguenti accorgimenti:
A. Conservare il prodotto ad una temperatura compresa tra 0 e 15 gradi;
B. Conservare il prodotto sotto zero tenendo presente che se il prodotto è secco si
conserva pienamente la capacità germinativa, se invece è fresco questa viene persa;
C. Conservare il prodotto sotto vuoto, avendo l'accortezza di conservarlo dopo
l'apertura a una temperatura tra 0 e 15 gradi.


ART. 7 PRODUZIONE MASSIMA DI GRANELLA/ETTARO
Si quantifica per impianti specializzati una produzione massima di:
1. 40 quintali ad ettaro per granella secca;
2 . 100 quintali ad ettaro per fagiolo fresco (in baccello ed in irriguo) ;
3. 70 quintali ad ettaro per fagiolo fresco (in baccello e senza irrigazione) .


ART. 8 DISPOSIZIONI SULLA CERTIFICAZIONE DI PRODUZIONE DEL FAGILLO DI LAMON
ED ATTIVITÀ' DEL CONSORZIO DI TUTELA
1.Sono autorizzati a produrre Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese ad
indicazione geografica protetta tutti i produttori della zona definita
all'art. 2 che aderiscono al Consorzio di Tutela. Tale Organismo per la
tutela del Fagiolo di Lanon è stato regolarmente istituito con atto
notarile n.72930 di Rep. n.13726 di raccolta. L'adesione al Consorzio
comporta una richiesta allo stesso (entro il 1° aprile di ciascun anno)
nella quale gli aderenti dichiarano di accettare i controlli dei
Funzionari del Consorzio di Tutela, affinchè sia possibile effettuare
opportuni sopralluoghi ed accertamenti al fine di valutare preventivamente
la consistenza e l'autenticità del prodotto. La semente è fornita dal
Consorzio di Tutela al fine di mantenere le caratteristiche.
2.Tutti i prodotti sono obbligati, a semine ultimate, a procedere ad una
denuncia di produzione su appositi moduli forniti dal Consorzio di Tutela,
con indicata la superficie investita a fagiolo per tutti gli ecotipi
seminati ed i relativi dati catastali.
Allo stesso modo, entro la data che verrà indicata annualmente dal
Consorzio di Tutela, i produttori dovranno denunciare , sempre su
modulistica fornita dal Consorzio di Tutela stesso, i quantitativi di
prodotto dei diversi ecotipici di Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese.
3.11 seme è prodotto solo in Aziende autorizzate ed opportunamente controllate
dal Consorzio, la zona di produzione delòla stessa sarà limitata alla zona
comprendente il comprensorio di Lamon, tale scelta ha le seguenti
motivazioni :
A. tale zona è la zona di origine;
B. la zona è caratterizzata da un particolare clima idoneo a questo legume;
C. è possibile garantire controlli adeguati e puntuali;
D. data la limitatezza della zona in oggetto è più facile controllare
l'introduzione e l'uso di semente esterna.
Il prodotto deve essere commercializzato in apposite confezioni, nelle quali
è posto il marchio ed il timbro del Consorzio e rilasciate dallo stesso,
fatte salve le prescrizioni previste dalle norme vigenti in materia di
etichettatura e confezionamento dei prodotti agricol i-alimentari. Su ogni
confezione è apposta la certificazione che deve indicare:
1. anno di produzione e data di confezionamento;
2. data di scadenza;
3. luogo di provenienza (Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese) ;
4. quantità;
5. ecotipo (Spagnolo, Spagnolit, Calonega e Canalino) ;
6. marchi di denominazione di origine;
7. norme del produttore;
8. evenzuale dichiarazione di prodotto biologico, ai sensi delle vigenti
leggi in materia. Il Consorzio controlla strettamente sia la
distribuzione della semente che delle confezioni marchiate.
La vigilanza per l'applicazione delle disposizioni del presente disciplinare
di produzione è svolta dal Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e
Forestali, il quale può avvalersi ai fini della vigilanza sulla produzione e
sul commercio del Fagiolo di Lamon del Consorzio tra i produttori
conformemente a quanto stabilito dall'art.10 del reg. 2081/92 del 14 luglio
1992.


Art. 9 DISPOSIZIONI CIRCA LE CAPACITA' DEI CONTENITORI
I fagioli possono essere commercializzati freschi o secchi. Per i fagioli
freschi sono consentite confezioni in cassetta da 5 Kg. - 10 Kg. . Per quanto
riguarda i fagioli secchi sono consentite confezioni da 1 Kg. - 5 Kg. .
E' vietata la vendita di prodotto sfuso.

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