Farina di Neccio della Garfagnana Dop - approvazione di una modifica minore
La Farina di Neccio della Garfagnana Dop è la farina dolce di castagne ottenute da alberi di castagno (Castanea Sativa Mill.) delle varietà Carpinese, Pontecosi, Mazzangaia, Pelorosa, Rossola, Verdola, Nerona e Capannaccia etc
Pubblicazione del documento unico modificato a seguito dell’approvazione di una modifica minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012
(2022/C 234/09)
La Commissione europea ha approvato la presente modifica minore ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento delegato (UE) n. 664/2014 della Commissione (1).
La domanda di approvazione di questa modifica minore può essere consultata nella banca dati e-Ambrosia della Commissione.
DOCUMENTO UNICO
«Farina di Neccio della Garfagnana»
N. UE: PDO-IT-0196-AM01 – 12.1.2022
DOP (X) IGP ( )
1. Nome
«Farina di Neccio della Garfagnana»
2. Stato membro o paese terzo
Italia
3. Descrizione del prodotto agricolo o alimentare
3.1. Tipo di prodotto
Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali freschi e trasformati.
3.2. Descrizione del prodotto a cui si applica il nome di cui al punto 1
La denominazione di origine protetta «Farina di Neccio della Garfagnana» è riservata alla farina dolce di castagne ottenute da alberi di castagno (Castanea Sativa Mill.) delle varietà descritte al successivo punto 3.3, le cui caratteristiche sono da attribuirsi esclusivamente a fattori naturali e all’opera dell’uomo.
La «Farina di Neccio della Garfagnana» DOP. prima di essere posta in commercio deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
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granulometria: fine sia al tatto che al palato; |
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umidità massima: 13 %; |
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colore: che può variare dal bianco all’avorio scuro; |
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sapore: dolce con un leggero retrogusto amarognolo, |
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profumo: di castagne. |
3.3. Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)
La farina è ottenuta da castagne delle seguenti varietà provenienti dalla zona di cui al punto 4 del presente documento: Carpinese, Pontecosi, Mazzangaia, Pelorosa, Rossola, Verdola, Nerona e Capannaccia, insieme a varietà di castagne della medesima zona di cui al punto 4 del presente documento, ma con denominazioni puramente locali.
3.4. Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata
—
3.5. Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento, ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata
Tutte le fasi di produzione, dalla raccolta in campo, all’essiccazione, alla macinazione e preparazione per il consumo, avvengono nella zona geografica delimitata al successivo punto 4.
3.6. Norme specifiche relative all’etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata
A partire dal primo dicembre, la «Farina di Neccio della Garfagnana DOP» è commercializzata in sacchetti sigillati, di materiale per uso alimentare conformemente alle leggi vigenti, riciclabile o compostabile, a fondo squadrato, pluristrato con strato esterno cartaceo di colore Pantone N. 4026 C.
La capacità delle confezioni è di 0,500 e 1 chilogrammo. Per forniture non destinate al pubblico, la capacità delle confezioni è superiore.
Ogni confezione unitaria, oltre alle informazioni obbligatorie previste dalla normativa in materia di etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari, deve riportare:
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il logo della denominazione seguito immediatamente dalla dicitura «Denominazione Origine Protetta» o l’acronimo DOP e il simbolo DOP dell’Unione Europea nello stesso campo visivo, |
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il nome e l’indirizzo del confezionatore. |
Alla denominazione «Farina di Neccio della Garfagnana DOP» non deve essere aggiunto nessun aggettivo di tipo qualificativo ad essa riferito, ancorché graficamente disgiunto.
Fermo restando il divieto di cui al precedente comma, sono ammesse descrizioni a carattere informativo quali: «lenta essiccazione», «macinata a pietra», «mulino ad acqua»;
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indicazioni che facciano riferimento a ragioni sociali o marchi privati purché non siano tali da trarre in inganno il consumatore. |
Logo:
4. Delimitazione concisa della zona geografica
La zona geografica interessata alla produzione di Farina di neccio della Garfagnana, comprende le aree dei Comuni della provincia di Lucca di seguito elencati: Castelnuovo di Garfagnana; Castiglione Garfagnana; Pieve Fosciana; San Romano di Garfagnana; Sillano Giucugnano; Piazza al Serchio; Minucciano; Camporgiano; Careggine; Fosciandora; Molazzana; Vagli; Villa Collemandina; Gallicano; Borgo a Mozzano; Barga; Coreglia Antelminelli; Bagni di Lucca; Fabbriche di Vergemoli.
5. Legame con la zona geografica
5.1. Specificità della zona geografica
La natura stessa del castagno, quale essenza forestale, dimostra un legame con il territorio a prescindere dalla presenza dell’uomo e dalle attività poste in essere per lo sfruttamento intensivo dell’essenza stessa.
In termini generali, è da sottolineare che il castagno è presente in aree con condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli. Infatti, è cosa ardua introdurre il castagno in nuove aree, pur con condizioni pedoclimatiche simili a quelle di origine, se esso non è presente allo stato spontaneo.
In merito alla provincia di Lucca ed in particolare alla Garfagnana, numerosi documenti evidenziano l’influenza positiva che fin dall’antichità hanno esercitato il castagno e i relativi frutti, in termini economici ed alimentari, in favore delle popolazioni locali. Questo ha fatto sì che l’uomo instaurasse un legame privilegiato con tale specie vegetale per poterne sfruttare al massimo i prodotti.
5.2. Specificità del prodotto
La «Farina di Neccio della Garfagnana» DOP è ottenuta da castagne di varietà giudicate piccole per il mercato del fresco ma molto dolci, il che ne caratterizza il sapore di castagna, che risulta dolce con un retrogusto amarognolo dovuto al tradizionale procedimento di lenta essiccazione a fuoco nei «metati», tipici essiccatoi situati proprio nei castagneti. L’elevato apprezzamento è dovuto inoltre alla fine granulometria ottenuta grazie alla macinazione a pietra, macinazione che avviene lentamente per non riscaldare e deteriorare il prodotto.
5.3. Legame causale tra la zona geografica e la qualità o le caratteristiche del prodotto (per le DOP) o una qualità specifica, la reputazione o altre caratteristiche del prodotto (per le IGP)
Limitando le considerazioni esclusivamente alla farina di castagne, nella fattispecie «farina di Neccio della Garfagnana» è opportuno sottolineare che la lavorazione che il prodotto richiede ha da tempi lontani impegnato l’uomo a realizzare opere che consentissero di agevolare le operazioni di trasformazione. Riscontriamo così sul territorio la presenza di molte strutture usate per l’essiccazione delle castagne, i metati, e per la macinatura delle stesse. Secondo stime approssimative nell’area considerata, si calcola che nel 1950 i metati fossero circa 5000, mentre nel 1800 erano presenti circa 245 mulini.
Queste strutture hanno caratteristiche architettoniche e strutturali particolari tanto che, sia nel disciplinare che nei regolamenti edilizi comunali, esistono vincoli affinché le stesse possano essere preservate, come espressione della cultura locale ed a manifestazione del legame con l’ambiente.
Un altro aspetto di rilievo è sicuramente quello che evidenzia quanto la farina di neccio abbia condizionato la cucina locale. Infatti, tra le ricette tipiche troviamo la polenta di farina di neccio, i manafregoli (farina di neccio cotta con il latte), il castagnaccio (pizza al forno ottenuta con farina di neccio, olio, noci e pinoli) per concludere con quello che potremmo definire il pane della Garfagnana che prende il nome di «neccio», prodotto con farina, acqua e sale.
Riferimento alla pubblicazione del disciplinare
Il testo consolidato del disciplinare di produzione è consultabile sul sito Internet: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3335
oppure
accedendo direttamente all’home page del sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (www.politicheagricole.it), cliccando su «Qualità» (in alto a destra dello schermo), poi su «Prodotti DOP IGP STG» (di lato, sulla sinistra dello schermo) ed infine su «Disciplinari di produzione all’esame dell’UE».
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