Lenticchia di Onano IGP
Iscrizione del nome Lenticchia di Onano IGP nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette.
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
PROVVEDIMENTO 9 giugno 2022
Iscrizione del nome «Lenticchia di Onano» (IGP) nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette. (22A03587)
(GU n.141 del 18-6-2022)
IL DIRIGENTE DELLA PQAI IV
della direzione generale per la promozione della qualita'
agroalimentare e dell'ippica
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive
modifiche ed integrazioni, recante «Norme generali sull'ordinamento
del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni» ed in
particolare l'art. 4, comma 2 e gli articoli 14, 16 e 17;
Visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di qualita' dei prodotti
agricoli e alimentari;
Considerato che, con regolamento di esecuzione (UE) 2022/897 della
Commissione del 2 giugno 2022 il nome «Lenticchia di Onano» riferito
alla classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
dell'allegato XI del regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della
Commissione e' stato registrato quale indicazione geografica protetta
(IGP);
Ritenuto che sussista l'esigenza di pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana il relativo disciplinare di
produzione affinche' le disposizioni contenute nel predetto documento
siano accessibili per informazione erga omnes sul territorio
nazionale;
Provvede:
Alla pubblicazione dell'allegato disciplinare di produzione della
indicazione geografica protetta «Lenticchia di Onano» (IGP) nella
stesura risultante a seguito dell'emanazione del regolamento di
esecuzione (UE) 2022/897 della Commissione del 2 giugno 2022
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea - Serie L
156/2 del 9 giugno 2022.
I produttori che intendono porre in commercio l'indicazione
geografica protetta «Lenticchia di Onano» (IGP), sono tenuti al
rispetto dell'allegato disciplinare di produzione e di tutte le
condizioni previste dalla normativa vigente in materia.
Roma, 9 giugno 2022
Il dirigente: Cafiero
Allegato
Disciplinare di produzione indicazione geografica protetta «Lenticchia di Onano»
Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta (I.G.P.) «Lenticchia di Onano» e' riservata esclusivamente alla lenticchia secca rispondente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.
Art. 2.
Descrizione del prodotto
La «Lenticchia di Onano» I.G.P. designa il prodotto della specie Lens esculenta M., appartenente alle seguenti cultivar: ecotipo locale «Lenticchia di Onano» e Eston, coltivato nell'area delimitata di cui all'art. 3.
Per la produzione della «Lenticchia di Onano» e' consentito l'utilizzo anche di altre cultivar di lenticchia derivanti dalla ricerca varietale a condizione che ne sia dimostrata, attraverso prove sperimentali e documentali, la conformita' del metodo di ottenimento e delle caratteristiche qualitative del frutto al presente disciplinare di produzione. L'utilizzo di queste cultivar per la produzione della «Lenticchia di Onano» deve essere preventivamente comunicato e valutato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che potra' acquisire allo scopo il parere tecnico dell'organismo di controllo o di altro soggetto.
All'atto dell'immissione al consumo, la «Lenticchia di Onano» I.G.P. deve presentare le seguenti caratteristiche:
caratteristiche fisiche:
forma: lenticolare appiattita;
dimensione: diametro 3-8 mm;
colore: marrone chiaro, verdastro variabile in intensita' e grado di marmorizzazione (1 - 95%) sulla superficie;
tegumento: liscio e sottile;
peso medio per 100 semi: non inferiore a 4,50 grammi;
caratteristiche organolettiche:
non necessita di ammollo prima della cottura pur conservando, dopo la cottura, un seme integro e una pasta vellutata, fine e cremosa;
caratteristiche chimiche:
zuccheri totali: inferiore a 1,5%;
ferro: non inferiore a 6,5 mg/100 g.
La «Lenticchia di Onano» non deve presentare alterazioni di colore e di aspetto esteriore tali da comprometterne le caratteristiche, con una tolleranza complessiva massima del 2,0% di prodotto spaccato, macchiato, tonchiato o alterato a livello di colorazione. E' consentita, inoltre, una percentuale massima di 2,0% di prodotto secco fuori calibro.
Art. 3.
Zona di produzione
La zona di produzione della indicazione geografica protetta «Lenticchia di Onano» e' costituita dall'intero territorio amministrativo dei seguenti comuni in Provincia di Viterbo:
Acquapendente, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano e San Lorenzo Nuovo.
Art. 4.
Prova dell'origine
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ciascuna gli input e gli output. In questo modo, e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione, dei produttori e dei condizionatori, nonche' attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti, e' garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
Art. 5.
Metodo di ottenimento
Metodo di coltivazione.
La preparazione del letto di semina prevede, nel periodo settembre-novembre, un'aratura o lavorazione equipollente alla profondita' di 20-30 cm, seguita, a gennaio-marzo, da lavorazioni di affinamento del terreno.
La semina, effettuata a mano o meccanicamente, viene praticata tra gennaio e aprile. L'investimento di semi e' di 80-100 kg/ha.
La semina puo' essere seguita da rullatura.
Non e' ammesso alcun tipo di concimazione. E' consentito, per la difesa antiparassitaria e delle infestanti, l'impiego di presidi fitosanitari consentiti dalla legislazione vigente.
La raccolta viene effettuata nel periodo compreso fra il 15 giugno ed il 30 agosto di ciascun anno.
La produzione massima ottenibile e' pari a 2,5 t/ha di granella.
Il prodotto raccolto viene trebbiato meccanicamente e successivamente pulito, attraverso dei vagli (prima pulitura), per eliminare i residui.
Il prodotto pulito, al fine di salvaguardarlo dai danni del tonchio, viene stoccato:
all'interno di magazzini aziendali, coperto da teli e sottoposto a disinfestazione tramite fumigazione con sostanze idonee ad agire contro questo parassita; questa operazione viene effettuata da personale specializzato. Successivamente il prodotto viene lasciato arieggiare sempre all'interno degli stessi magazzini per almeno sette giorni;
oppure
direttamente in celle frigo, per almeno dieci giorni, ad una temperatura inferiore o uguale a -20°C.
Successivamente il prodotto viene sottoposto alla seconda pulitura meccanica scartando il prodotto di piccole dimensioni.
Art. 6.
Legame con l'ambiente
La richiesta di riconoscimento della «Lenticchia di Onano» si basa sulla sua reputazione.
Il prodotto «Lenticchia di Onano» si caratterizza, infatti, per una forte reputazione sia a livello nazionale che internazionale, grazie anche ai numerosi apprezzamenti ricevuti a livello commerciale.
Il suo territorio di produzione, di cui all'art. 3, da sempre ha considerato il prodotto «Lenticchia di Onano» il simbolo della cultura agricola e gastronomica locale, dove la tradizione millenaria risalente al tempo degli Etruschi, le favorevoli condizioni pedo-climatiche della zona e la vivace imprenditoria hanno fatto accrescere la sua fama e notorieta'.
La «Lenticchia di Onano» e' un legume che la tradizione vuole servito alla tavola di Papi e cardinali e su cui la comunita' che insiste nel territorio di produzione (di cui all'art. 3) ha costruito parte della sua identita', facendone un simbolo di cultura agricola e gastronomica. Infatti alla lenticchia sono connessi rituali sacri in tempo di quaresima come pure un mondo di conoscenze e saperi fatto di gesti, usanze e strumenti di lavoro. L'interazione tra l'ambiente favorevole e la capacita' dei contadini di saper scegliere, selezionare e lavorare le lenticchie, ha cosi' permesso lo sviluppo di un tessuto socio-economico locale particolarmente florido e ricco di storia.
I terreni, di origine vulcanica (complesso vulcanico Vulsino), si presentano tendenzialmente sciolti, poveri di scheletro, sufficientemente profondi e con buona dotazione di elementi chimici.
Queste caratteristiche esaltano gli aspetti organolettici della produzione consentendo l'ottenimento di semi di forma regolare, senza anomalie morfologiche che sono invece tipiche dei terreni compatti.
La naturale ricchezza di microelementi di questi terreni, soprattutto di ferro, determina sulla coltura una serie di effetti benefici tra cui un basso contenuto di zuccheri totali, nonche' sapidita' e serbevolezza.
Le condizioni climatiche sono influenzate dalla presenza del lago di Bolsena, imponente bacino lacustre che, grazie alla sua azione mitigatrice, determina un microclima favorevole per la coltura della «Lenticchia di Onano». Infatti, nel periodo primaverile (aprile/maggio), quando la lenticchia si trova nella fase di emergenza e inizio sviluppo vegetativo, le temperature dell'areale IGP si attestano tra 12-14,5° C: si tratta di temperature ottimali per questa fase fisiologica della pianta. In estate, le temperature dell'areale tendono ab innalzarsi gradualmente a partire dai 17° C fino a circa 24° C nel mese di luglio; in questo periodo la lenticchia compie tutto il ciclo biologico fino ad arrivare alla fase di maturazione. Tali condizioni (temperatura inferiore a 24° C) determinano una migliore traslocazione dei carboidrati e degli elementi minerali (in particolar modo del ferro) verso i semi di lenticchia, con conseguente accrescimento del contenuto di proteine e ferro. Per quanto riguarda le precipitazioni (media annua tra 700 e 1300 mm/anno) durante il mese di agosto, l'assenza di piogge, unitamente alle alte temperature, con picchi fino a 30° C, favorisce la fase di maturazione o senescenza. Durante quest'ultima fase fisiologica si ha un progressivo ingiallimento delle foglie, perdita di funzionalita', traslocazione dei prodotti della fotosintesi e dei nutrienti accumulati durante la crescita del seme. Questa fase di maturazione e' accelerata e favorita da temperature alte e momenti di stress idrico: condizioni che si verificano tutti gli anni nell'areale della «Lenticchia di Onano».
Coltivata per l'alto contenuto di ferro, consumata dai contadini locali per sopperire alla carenza di carni animali, la coltivazione delle lenticchie e' attestata nel Viterbese sin dal Medioevo e confermata per l'eta' Moderna. Nel compendio degli Ordini, statuti, leggi municipali della comunita' e popolo di Onano, datato 1561, l'importanza ricoperta da questo legume si evince dalla consistenza delle multe, assai salate, previste per chi rubava o danneggiava piante e prodotto. La produzione non era finalizzata all'autoconsumo, tanto che, agli inizi del Seicento, gli amministratori locali dovettero porre un freno all'incetta di lenticchie che i mercanti stranieri facevano durante il mercato settimanale di Onano. Lo fecero imponendo un limite massimo alla vendita e all'esportazione del legume che venne stabilito 18 kg per persona (Missiva del Duca Sforza al Consiglio della Comunita' di Onano, 1616). Ulteriori elementi desunti da fonti scritte confermano come nel tempo, l'economia della citta' di Onano sia stata fortemente caratterizzata dalla coltivazione di legumi, in particolare della lenticchia, e che dall'andamento di tale commercio, sia dipeso lo stato di floridita' dei suoi abitanti. Nel manoscritto del 1802, Memorie Istoriche di Padre Epifanio Giuliani, pubblicato dal Gruppo Archeologico Aulanum, infatti, si ipotizzava di incrementare lo sviluppo della citta' ed elevare il tenore di vita degli abitanti facendo leva proprio sul «commercio con l'industria in specie dei legumi che il territorio di Onano produce in ottima qualita'» tanto da poter «indurre nel paese l'abbondanza di ogni genere necessario alla vita». Epifanio Giuliani suggeriva di intensificare la produzione e la vendita verso i paesi vicini e in Toscana (Misc. Vit B 754).
Le fonti relative alla storia della «Lenticchia di Onano» si fanno numerose tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, quando il prodotto comincia a essere caratterizzato dal nome del luogo di origine: Onano. Nel 1874 le lenticchie dionane, patrocinate dal Comizio agrario di Viterbo, vengono prescelte dalla Direzione agricoltura del Ministero agricoltura industria e commercio del neonato Regno d'Italia, per l'esposizione universale di Parigi. Tra il 1910 e il 1911 la «Lenticchia di Onano» partecipa a numerose esposizioni internazionali e ha modo di essere apprezzata a Londra, Parigi, Buenos Aires dove riceve primi premi, diplomi e medaglie d'oro per la sua qualita'. Nel 1934, la «Lenticchia di Onano» viene di nuovo selezionata tra i prodotti caratteristici dell'alta Tuscia e portata alla Mostra nazionale di agricoltura. Come scrisse il dottor Orzi, responsabile della Cattedra ambulante di agricoltura di Viterbo, in Tuscia Agricola: «La nostra Cattedra ha potuto esporre, nel reparto ortofrutticolo, dei magnifici campioni di lenticchie di Onano. Si tratta di prodotti caratteristici della Provincia di Viterbo, che hanno raggiunto una grande importanza come lo dimostra la loro produzione media annuale che e' di q.li 6.000 per le lenticchie».
Un ulteriore segnale di riconoscimento ci viene dal Listino dei
prezzi all'ingrosso praticati sulla piazza di Viterbo in cui, a
partire dal 1936, viene introdotta una voce specifica per distinguere
la «lenticchia comune» dalla «Lenticchia di Onano» alla quale veniva
riservata una quotazione e un mercato, anche all'ingrosso, diversi
dal prodotto generico. Tra gli anni '50 e '60 del Novecento, la
«Lenticchia di Onano» continua a essere richiesta e consumata
principalmente in Provincia di Viterbo e a Roma, pur non mancando una
domanda da altre regioni e dall'estero. E che vi fosse un mercato
estero lo dimostra l'introduzione della «Lenticchia di Onano» - unica
presente alla voce lenticchie - nella convenzione stipulata tra
Italia e Francia nel 1964 per la protezione della denominazione e
della provenienza di un certo numero prodotti agroalimentari
(Convention on the protection of appellations of origin, indications
of source and designations of certain products (with protocol and
annexes), firmato a Roma il 28 aprile 1964, registrato per la Francia
il 27 gennaio 1970, in UN, Treaty series, vol. 712, n. 10233, New
York 1972, p. 356)
Nonostante i gusti alimentari e le richieste del mercato abbiano
fortemente inciso nella produzione di lenticchie su scala nazionale,
la «Lenticchia di Onano» ha continuato a preservare una sua fetta di
mercato, sostenuta dalla forte reputazione del suo nome e dalla sua
storia, riconosciuto anche dall'Istat nell'Annuario di statistica
agraria dove e' inserita nella tabella dei «prodotti piazze e
qualita'» ancora nel 1970 (Istat, Annuario di statistica agraria,
vol. xviii, Roma 1972, p. 242).
Al giorno d'oggi, le tabelle statistiche e dei prezzi correnti
non riportano piu' differenziazioni tra le quotazioni della
lenticchia comune e le altre lenticchie legate a luoghi di origine
specifici. Ad ogni modo, una ricognizione sui volantini di promozione
dei prodotti inseriti nei «percorsi qualita'» legati ai sapori del
territorio laziale e diffusi nei circuiti di vendita della grande
distribuzione italiana indicano sempre la provenienza della
«Lenticchia di Onano» per distinguerla da quella comune, da cui si
discosta anche per il prezzo al kg: dai 7,20 a 11,00 euro/kg per la
«Lenticchia di Onano», contro i 2,30/4,50 euro/kg per le lenticchie
generiche.
Ingrediente base di molte ricette tradizionali dell'areale e'
apprezzata dagli chef e gli esperti di gastronomia per la
peculiarita' del suo sapore, la rapidita' e la tenuta in cottura.
Annoverata tra i prodotti di nicchia nelle rassegne enogastronomiche
sin dal 1931 per essere «rinomatissima e largamente esportata»
(Touring Club Italiano, Guida gastronomica d'Italia, 1931) e' ancora
oggi presente nelle guide ad ampia tiratura dedicate alla scoperta
dei sapori del territorio (come Tuscia a tavola, di Italio Arieti,
1996 o le Guide ai sapori e ai piaceri dedicate a Roma e Lazio o alla
Tuscia di la Repubblica e l'Espresso, 2021). La «Lenticchia di Onano»
compare nel glossario di Paolo Massobrio (Guida alle cose buone
d'Italia, Ed. Unica, 2021), cosi' pure in Slow food revolution (Slow
Food editore, 2005) di Carlo Petrini e nell'almanacco di Carlo
Bogliotti (Prodotti e ricette per un anno, Slow Food editore, 2021).
Si puo' inoltre degustare nei ristoranti di Roma perche' la
tradizione la lega strettamente alle celebrazioni del Capodanno in
segno di buon auspicio e augurio di ricchezza.
Araldo dei prodotti tipici della cucina regionale laziale, la
«Lenticchia di Onano» e' nota anche all'estero dov'e' sponsorizzata
da chef famosi per la cucina made in Italy. Nel 2008, la rivista
americana Women's wear daily (WWD), nota come la «bibbia» mondiale
del fashion, suggeriva alle lettrici le «Lenticchie di Onano» tra le
«specialita' di stagione» per scaldarsi in inverno
(https://wwd.com/fashion-news/fashion-features/in-season-winter-treat
s-1868335). Le lasagne alla «Lenticchia di Onano» invece hanno
trovato posto nel volume Making artisan pasta (Quarry Books, 2012)
della nota chef e divulgatrice di Philadelphia Aliza Green. Lo chef
italo australiano Guy Grossi ha inserito la «Lenticchia di Onano» nel
ricettario Love Italy, (Penguin Random House, 2013) con l'intenzione
di valorizzare lo sforzo dei coltivatori che mantengono in vita la
produzione di questo antico legume. Sempre dall'Australia, lo chef
Stefano «Steve» Manfredi, cita le «Lenticchie di Onano» tra i
preziosi prodotti del Lazio definendole «highly regarded» (Stefano
Manfredi's Italian food, Fairfax books, Crows Nest 2013). Gino
D'Acampo, cuoco napoletano popolarissimo per i suoi show televisivi
nel Regno Unito, dedica un paragrafo alla storia delle Onano lentils
nel suo ricettario Gino's Italian Coastal Escape. A Taste of Italy
from the Aeolian Islands to Elba, (Hodder&Stoughton, 2017).
La «Lenticchia di Onano» e' iscritta nell'elenco dei prodotti
agroalimentari tradizionali della Regione Lazio.
Va poi ricordato che alla «Lenticchia di Onano» e' dedicata una
sagra annuale che si svolge regolarmente ogni anno, salvo eventi
eccezionali, dal 1964. Organizzata dal Comune di Onano in occasione
dei riti legati al culto di San Trifone, la sagra si svolge durante
la settimana di ferragosto.
La reputazione del nome «Lenticchia di Onano» e' confermata sul
web da circa 5000 risultati ottenuti attraverso il motore di ricerca
Google (giugno 2021).
Art. 7.
Controlli
La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a quanto stabilito dall'art. 37 del regolamento (UE) n. 1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del disciplinare di
produzione e': CPB S.r.l. Viale Masini, 36 - 40126 Bologna, tel. 051
6089811 - fax 051 254842, ccpb@ccpb.it - P.IVA e c.f. 02469721209.
Art. 8.
Etichettatura
Confezionamento.
Le tipologie di confezionamento ammesse sono:
sacchetti da 250 g a 5 kg;
sacchetti in atmosfera controllata (azoto) da 250 g a 5 Kg;
sacchi fino a 25 kg.
Etichettatura.
La confezione reca obbligatoriamente sulla etichetta a caratteri
di stampa chiari e leggibili, oltre al simbolo grafico comunitario,
al logo della denominazione, alle relative menzioni e alle
informazioni corrispondenti ai requisiti di legge le seguenti
ulteriori indicazioni:
«Lenticchia di Onano» seguita dall'acronimo I.G.P. (indicazione
geografica protetta);
Il nome, la ragione sociale, l'indirizzo dell'azienda
produttrice e confezionatrice.
E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non
espressamente prevista. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di indicazioni
che facciano riferimento a marchi privati, purche' questi non abbiano
significato laudativo o siano tali da trarre in inganno il
consumatore, dell'indicazione del nome dell'azienda dai cui
appezzamenti di terra il prodotto deriva, nonche' di altri
riferimenti veritieri e documentabili che siano consentiti dalla
normativa comunitaria, nazionale o regionale e non siano in contrasto
con le finalita' e i contenuti del presente disciplinare.
La denominazione «Lenticchia di Onano» e' intraducibile.
Logo
Il logo, della denominazione «Lenticchia di Onano», di forma
ellittica, riporta sullo fondo lenticchie di Onano il cui pantone e'
di 145 C 70%; internamente all'ellisse viene riportata la dicitura
«Lenticchia di Onano», con carattere Century Gothic Bold e pantone
202 C, e l'acronimo «I.G.P.» con carattere Century Gothic Bold e
pantone 476 C. Nella parte bassa dell'ellisse e all'interno di un
cerchio delimitato da una linea di pantone 202 C e' riportata
l'immagine stilizzata del Palazzo Monaldeschi. Sia le scritte che il
cerchio sono contornate da un'altra linea ellittica di pantone 202 C.
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Farina di Neccio della Garfagnana Dop - approvazione di una modifica minore »