Limone Interdonato Messina Igp - modifica disciplinare
Modifica del disciplinare di produzione della denominazione «Limone Interdonato Messina», registrata in qualita' di indicazione geografica protetta in forza al regolamento (CE) n. 1081/2009 dell'11 novembre 2009.
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
PROVVEDIMENTO 11 agosto 2017
Modifica del disciplinare di produzione della denominazione «Limone Interdonato Messina», registrata in qualita' di indicazione geografica protetta in forza al regolamento (CE) n. 1081/2009 dell'11 novembre 2009. (17A05942)
(GU n.199 del 26-8-2017)
IL DIRIGENTE DELLA PQAI IV
della direzione generale per la promozione
della qualita' agroalimentare e dell'ippica
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme
generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche, ed in particolare l'art. 16, lettera d);
Vista la direttiva direttoriale 2017 della Direzione generale per
la promozione della qualita' agroalimentare e dell'ippica del 20
marzo 2017, in particolare l'art. 1, comma 4, con la quale i titolari
degli uffici dirigenziali non generali, in coerenza con i rispettivi
decreti di incarico, sono autorizzati alla firma degli atti e dei
provvedimenti relativi ai procedimenti amministrativi di competenza;
Visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di qualita' dei prodotti
agricoli e alimentari;
Visto il regolamento (CE) n. 1081/2009 della Commissione dell'11
novembre 2009 con il quale e' stata iscritta nel registro delle
denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche
protette, la indicazione geografica protetta «Limone Interdonato
Messina»;
Considerato che e' stata richiesta ai sensi dell'art. 53 del
regolamento (UE) n. 1151/2012 una modifica del disciplinare di
produzione della denominazione di origine protetta di cui sopra;
Considerato che, con regolamento (UE) n. 1447/2017 della
Commissione del 31 luglio 2017, e' stata accolta la modifica di cui
al precedente capoverso;
Ritenuto che sussista l'esigenza di pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana il disciplinare di produzione
della indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina»,
affinche' le disposizioni contenute nel predetto documento siano
accessibili per informazione erga omnes sul territorio nazionale;
Provvede
alla pubblicazione dell'allegato disciplinare di produzione della
indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina», nella
stesura risultante a seguito dell'emanazione del regolamento (UE) n.
1447/2017 della Commissione del 31 luglio 2017.
I produttori che intendono porre in commercio la indicazione
geografica protetta «Limone Interdonato Messina», sono tenuti al
rispetto dell'allegato disciplinare di produzione e di tutte le
condizioni previste dalla normativa vigente in materia.
Roma, 11 agosto 2017
Il dirigente: Polizzi
Allegato
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA «LIMONE INTERDONATO MESSINA»
Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina» e'
riservata ai frutti di limone che rispondono alle condizioni ed ai
requisiti stabiliti dal presente disciplinare.
Art. 2.
Descrizione del prodotto
L'indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina» e'
riservata alla cultivar «Interdonato», ibrido naturale tra un clone
di cedro e un clone di limone, appartenente alla fam: rutacee; gen:
citrus; sp: c. limon.
All'atto della sua immissione al consumo l'indicazione geografica
protetta «Limone Interdonato Messina» presenta le seguenti
caratteristiche:
frutto: (esperidio) di pezzatura medio-elevata compresa tra 80
e 350 gr;
forma: tipicamente ellittica con umbone pronunciato e cicatrice
stilare poco depressa;
epicarpo: sottile, poco rugoso con ghiandole oleifere distese;
colore: ad inizio della maturazione commerciale verde opaco con
viraggio sul giallo e alla maturazione fisiologica colore giallo ad
eccezione delle estremita' che mantengono una colorazione verde
opaco;
polpa: di colore giallo, tessitura media e deliquescente con
semi rari o assenti;
succo: di colore giallo citrino, con resa non inferiore al 25
%, acidita' totale e' inferiore a 82 g/l di acido citrico e gradi
Brix uguali o maggiori di 6,2.
Possono ottenere la denominazione IGP «Limone Interdonato
Messina» solo i limoni appartenenti alla categoria commerciale
«Extra» e «I».
Art. 3.
Zona di produzione
La zona di produzione dell'IGP «Limone Interdonato Messina»
comprende interamente i seguenti territori comunali della Provincia
jonica messinese: Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Ali', Ali' Terme,
Nizza di Sicilia, Roccalumera, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici,
Furci Siculo, S. Teresa di Riva, Letojanni, S. Alessio Siculo, Forza
D'Agro', Taormina e Casalvecchio Siculo; Giardini Naxos e Savoca.
Art. 4.
Origine del prodotto
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando
per ognuna gli input e gli output. In questo modo e attraverso
l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dall'organismo di
controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la
coltivazione, dei produttori e dei confezionatori, nonche' attraverso
la denuncia tempestiva, alla struttura di controllo, delle quantita'
prodotte, e' garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le
persone, fisiche e giuridiche iscritte nei relativi elenchi saranno
assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo.
Art. 5.
Metodo di ottenimento
La produzione della IGP «Limone Interdonato Messina» avviene in
impianti condotti con il metodo di coltivazione:
a) integrato: che e' quello in uso nella zona, con l'osservanza
delle norme di «Normale buona pratica agricola», previste dalla
Regione Siciliana in conformita' ai regolamenti comunitari in materia
agroambientale;
b) biologico: in conformita' al regolamento (CEE) n. 2092/91 e
successive modifiche ed integrazioni.
Tecniche di allevamento.
Per la produzione della IGP «Limone Interdonato Messina» sono
utilizzate due tecniche di allevamento: costituzione di nuovi
impianti tramite la messa a dimora di giovani piante da vivaio e la
riconversione varietale di agrumeti gia' esistenti con la cv.
Interdonato tramite reinnesto. Entrambe le tecniche prevedono che il
materiale di propagazione utilizzato (marze, portinnesti, piante
innestate) sia certificato.
Nuovo impianto.
Il sesto adottato deve essere tale da consentire un'agevole
esecuzione delle principali operazioni colturali e il transito delle
attrezzature agricole e al contempo garantire un equilibrato sviluppo
vegeto-produttivo delle piante. A tal fine la densita' d'impianto e'
compresa tra 400 e 500 piante/ha.
La messa a dimora viene effettuata dal 1° settembre al 30 giugno
con piante di uno o due anni e punto di innesto ad un'altezza
compresa tra 50 e 60 cm avendo cura di lasciare parzialmente scoperto
il colletto per prevenire l'insorgenza di fitopatie.
Reinnesto.
La tecnica del reinnesto della cv. Interdonato si esegue su
impianti di agrumeto preesistenti che rispondano ai seguenti
requisiti minimi:
densita' e sesti d'impianto compresa tra 400 e 500 piante/ha;
buone condizioni vegetative e fitosanitarie.
I reinnesti si effettuano nella stagione primaverile o autunnale
adottando la tecnica «a penna», «a corona» o «a pezza».
Il reinnesto deve essere preceduto da una energica potatura che
induca il futuro portainnesto all'emissione di nuovo apparato
radicale e al contempo contenga lo sviluppo dell'apparato vegetativo.
Il soggetto (portinnesto) viene sezionato orizzontalmente ad
un'altezza compresa tra 50-100 cm e sul piano di sezione si eseguono
piccole incisioni verticali corticali quante sono le marze che si
desidera innestare (generalmente da 4 a 6).
Le marze vengono in precedenza preparate eseguendo una sezione
trasversale e perfettamente liscia e vengono inserite sulle incisioni
della corteccia avendo cura che le porzioni del cambio siano a
diretto contatto. Successivamente la corona viene fasciata con del
filo elastico per mantenere saldo il contatto tra le porzioni e
successivamente si pennellano i punti di innesto con del mastice
medicato adatto all'uso. Il reinnesto cosi' ottenuto viene coperto
con un sacchetto di plastica, per mantenere un tasso di umidita'
ideale per l'attecchimento, che si attesta tra 70% e l'80%, ed uno di
carta per impedire l'azione termica del sole. Tale copertura viene
rimossa ad attecchimento avvenuto che si ottiene generalmente dopo
3-4 settimane.
Gestione della flora spontanea.
Le piante infestanti vanno distrutte prima che producano semi
attraverso lavorazioni superficiali o mediante l'impiego dei
diserbanti.
Nutrizione e concimazione.
Si distinguono due differenti tecniche a seconda che si adotti il
metodo integrato o il metodo biologico:
metodo integrato: la concimazione invernale si esegue con
concimi granulari complessi organo-minerali o minerali che andranno
interrati tramite una leggera lavorazione del terreno.
Nel periodo primaverile-estivo, nel caso in cui lo stato di
accrescimento dei frutti non consenta di prevedere il raggiungimento
delle caratteristiche di cui all'art. 2 del presente disciplinare,
potra' essere eseguita una concimazione azotata con concimi granulari
da distribuire localmente attorno alle piante o tramite prodotti
idrosolubili da apportare in fertirrigazione;
metodo biologico: la concimazione si esegue con prodotti
autorizzati ai sensi del regolamento (CEE) n. 2092/91. Quella
invernale si esegue con concimi organici o organo-minerali che
andranno interrati tramite una leggera lavorazione del terreno
unitamente ad eventuali leguminose da sovescio o letame maturo. Nel
periodo primaverile-estivo nel caso in cui lo stato di accrescimento
dei frutti non consente di prevedere il raggiungimento delle
caratteristiche di cui all'art. 2 del presente disciplinare, potra'
essere eseguita una fertirrigazione con concimi idrosolubili ammessi.
Irrigazione.
L'irrigazione viene praticata da aprile ad ottobre al fine di
garantire un apporto idrico ottimale in quanto la cv. Interdonato
risulta essere particolarmente soggetta a danni da stress idrico e
termico.
Le tecniche utilizzate sono: a scorrimento, ad aspersione
localizzata, a microirrigazione.
Difesa fitosanitaria.
Negli agrumeti la prevenzione ed il controllo fitosanitario dai
fitopatogeni, insetti e acari fitofagi, si differenzia a seconda
della tecnica di produzione attuata in metodo integrato e metodo
biologico:
metodo integrato: e' attuata in conformita' alle «Norme di
buona pratica agricola» definite nel Piano di sviluppo rurale Regione
Sicilia e periodicamente aggiornate;
metodo biologico: e' attuata in conformita' al regolamento
(CEE) n. 2092/91 e successive modifiche ed integrazioni.
Potatura.
Gli interventi di potatura vengono eseguiti dal 15 gennaio al 15
giugno e devono conseguire l'apertura di spazi all'interno della
chioma, in modo da consentire il passaggio dell'aria, e per quanto
possibile, dei raggi solari. Si tratta, quindi, di operazioni di
sfoltimento di branche superflue che occupano spazi gia' impegnati da
altra vegetazione.
Raccolta.
La raccolta avviene dal 1° settembre al 15 aprile e avviene
manualmente con l'utilizzo di forbici al fine di evitare il distacco
della porzione calicina. La resa in prodotto fresco e' compresa tra
80-130 kg/pianta.
Condizionamento.
Per i frutti non commercializzati immediatamente dopo la raccolta
e' permessa la conservazione a basse temperature. Si impiegano a tal
fine celle frigorifere in cui l'umidita' relativa si mantiene elevata
(75-95%), per mantenere la turgidita' del frutto, mentre va
ricambiata l'aria (5 volte il volume della cella per 24 ore), al fine
di allontanare l'anidride carbonica e l'etilene che si sviluppano
durante la respirazione dei frutti. Le temperature di conservazione
sono comprese tra 6 e 11°C. I tempi di condizionamento non devono
superare i 30 giorni dalla raccolta.
Art. 6.
Legame con l'ambiente
Il «Limone Interdonato Messina» ha colonizzato e caratterizzato
in modo naturale l'areale ionico messinese, che si contraddistingue
per particolari e peculiari elementi pedologici, orografici,
climatici ed ambientali. Grazie a tali caratteristiche il «Limone
Interdonato Messina» presenta un frutto invernale con un ritmo di
accrescimento molto elevato ed un periodo di maturazione molto
precoce, che consente la sua immissione al consumo gia' da settembre
sfruttando i vantaggi economici derivanti dall'assenza di offerta di
prodotti sostituibili.
Per tale motivo la coltivazione del «Limone Interdonato Messina»
riveste tuttora una grandissima importanza sociale ed economica per
tutto il territorio.
I profili pedologici sono in prevalenza di tipo alluvionale,
risultando estremamente fertili sotto il profilo agricolo. Sotto
l'aspetto idrologico e' da porre in evidenza la diffusa presenza di
torrenti di cui solo alcuni rivestono una certa importanza ai fini
irrigui, mentre gli altri assumono carattere torrentizio solo
eccezionalmente in presenza di forti precipitazioni. Il clima e'
quello tipico temperato con inverni miti ed estati siccitose e una
particolare rilevanza assume la ventosita' caratterizzata da venti
dominanti di maestrale, libeccio e di scirocco.
Il limone come pianta ornamentale e per il consumo locale in
Sicilia ha ormai una storia millenaria, la sua presenza risale
infatti al periodo bizantino-arabo.
Si puo' cominciare a parlare di limonicoltura, come comparto
economico vero e proprio, solo dopo la meta' del sec. XVI, quando i
prodotti agricoli siciliani divennero strategici per
l'approvvigionamento delle truppe di Carlo V, impegnato nella lunga
guerra per l'egemonia in Europa. La storia del «Limone Interdonato»,
ha inizio nel 1875 quando l'eroe dell'epopea garibaldina, il
colonnello Giovanni Interdonato, seleziono' questa particolare
cultivar i cui frutti si distinguevano per il periodo di maturazione
precoce, le dimensioni elevate, forma allungata e cilindrica, con
umbone conico, discreto contenuto in succo, buccia molto liscia e
colore giallo-chiaro, che gli valsero la denominazione anche di
«limone speciale» o «fino». Cosi' gia' nel XIX sec. e' il «Limone
Interdonato» a dare il proprio volto al paesaggio dell'intera fascia
ionica della provincia di Messina, che acquista la nomea di «terra
dai giardini sempre verdi»; e l'economia, le abitudini,
influenzandone la composizione sociale, le vicende, la cultura, i
riti, le tradizioni, i ritmi di vita.
Art. 7.
Controlli e struttura di controllo
La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a quanto stabilito dall'art. 37 del regolamento (UE) n. 1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del disciplinare di
produzione e' Suolo e Salute S.r.l. - indirizzo: via Paolo Borsellino
n. 12/B - 61032 Fano (Pesaro-Urbino), tel.: +39/0721860543, fax:
+39/0721869679, e-mail: info@suoloesalute.it
Art. 8.
Etichettatura e logotipo
Confezionamento.
L' IGP «Limone Interdonato Messina» e' immesso al consumo nei
seguenti modi:
1. in contenitori e/o vassoi di: legno, plastica e/o cartone;
2. in sacchi retinati di peso massimo di 5 kg;
3. bins alveolari;
4. allo stato sfuso.
Le confezioni, i sacchetti e i bins devono essere sigillati in
modo tale da impedire che il contenuto possa esser estratto senza la
rottura del sigillo.
Per il prodotto venduto allo stato sfuso e' prevista la
bollinatura del singolo frutto.
Etichettatura.
Le confezioni recano obbligatoriamente sulla etichetta a
caratteri di stampa chiari e leggibili:
1. la denominazione IGP «Limone Interdonato Messina» e il logo,
con caratteri superiori a quelli delle altre diciture presenti in
etichetta;
2. il nome, la ragione sociale, l'indirizzo dell'azienda
produttrice e/o confezionatrice;
3. la categoria commerciale di appartenenza «Extra» o «I».
E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non
espressamente prevista. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di indicazioni
che facciano riferimento a marchi privati, purche' questi non abbiano
significato laudativo o siano tali da trarre in inganno il
consumatore, dell'indicazione del nome dell'azienda dai cui
appezzamenti il prodotto deriva, nonche' di altri riferimenti
veritieri e documentabili che siano consentiti dalla normativa
vigente e non siano in contrasto con le finalita' e i contenuti del
presente disciplinare.
Il logo risulta composto da due cerchi concentrici:
all'interno del primo cerchio lo sfondo verde richiama il
colore del limone Interdonato ad inizio maturazione che fa da base
alla scritta: limone interdonato, e alle due estremita' delle stesse
sono raffigurate due foto dello stesso limone;
il secondo cerchio ha per sfondo il colore azzurro raffigurante
il mare che lambisce le aree costiere ove la cultivar e' presente e
racchiude i seguenti elementi:
una striscia di colore azzurro raffigurante un orizzonte
immaginario;
una effige in scala di grigio raffigurante l'immagine del
colonnello Interdonato selezionatore della omonima cultivar;
nella porzione centrale si rappresenta la Sicilia di colore
giallo paglierino con il tratto della riviera jonica messinese
evidenziata in giallo piu' scuro;
la scritta: messina che completa la denominazione IGP;
Infine sulla parte inferiore del logo sovrapposta ad entrambi i
cerchi, compare un'immagine fotografica in quadricromia di forma
ovale che raffigura un particolare di albero di limone Interdonato
con frutti e foglie.
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