Mela di Valtellina Igp - Modifica disciplinare di produzione 2023
Sono approvate le modifiche ordinarie al disciplinare di produzione della Igp Mela di Valtellina di cui alla proposta pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 244 del 18 ottobre 2023.
MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITA' ALIMENTARE E DELLE FORESTE
DECRETO 4 dicembre 2023
Modifiche ordinarie al disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina». (23A06805)
(GU n.289 del 12-12-2023)
IL DIRIGENTE DELLA PQA IV
della Direzione generale per la promozione
della qualita' agroalimentare
Visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di qualita' dei prodotti
agricoli e alimentari;
Visto il regolamento (UE) 2021/2117 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 2 dicembre 2021 che modifica i regolamenti (UE) n.
1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti
agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualita' dei prodotti
agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione,
la designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione
delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati
e (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore
dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione;
Visto il regolamento delegato (UE) n. 664/2014 della Commissione
del 18 dicembre 2013 che integra il regolamento (UE) n. 1151/2012 del
Parlamento europeo e del Consiglio con riguardo alla definizione dei
simboli dell'Unione per le denominazioni di origine protette, le
indicazioni geografiche protette e le specialita' tradizionali
garantite e con riguardo ad alcune norme sulla provenienza, ad alcune
norme procedurali e ad alcune norme transitorie supplementari;
Visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della
Commissione del 13 giugno 2014 recante modalita' di applicazione del
regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio
sui regimi di qualita' dei prodotti agricoli e alimentari;
Visto il regolamento delegato (UE) 2022/891 della Commissione del
1° aprile 2022 recante modifica del regolamento delegato (UE) n.
664/2014 che integra il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento
europeo e del Consiglio con riguardo alla definizione dei simboli
dell'Unione per le denominazioni di origine protette, le indicazioni
geografiche protette e le specialita' tradizionali garantite e con
riguardo ad alcune norme sulla provenienza, ad alcune norme
procedurali e ad alcune norme transitorie supplementari;
Visto il regolamento di esecuzione (UE) 2022/892 della Commissione
del 1° aprile 2022 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n.
668/2014 della Commissione recante modalita' di applicazione del
regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio
sui regimi di qualita' dei prodotti agricoli e alimentari;
Visto il regolamento (CE) n. 171/2010 della Commissione del 1°
marzo 2010, pubblicato il 2 marzo 2010 nella Gazzetta Ufficiale
dell'Unione europea L 51/9 con il quale e' stata registrata la
indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina» ed approvato il
relativo disciplinare di produzione;
Visto il decreto 14 ottobre 2013, recante disposizioni nazionali
per l'attuazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento
europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012, sui regimi di qualita'
dei prodotti agricoli e alimentari in materia di DOP, IGP e STG,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie
generale - n. 251 del 25 ottobre 2013;
Vista la domanda di modifica del disciplinare, presentata dal
Consorzio di tutela Mela di Valtellina, con sede in via Roma n. 80 -
23030 Tovo di Sant'Agata (SO) - quale soggetto riconosciuto ai sensi
dell'art. 14 della legge n. 526/1999, che possiede i requisiti
previsti all'art. 13, comma 1, del decreto del 14 ottobre 2013, n.
12511;
Visto il parere favorevole espresso dalla Regione Lombardia,
competente per territorio, ai sensi del sopra citato decreto 14
ottobre 2013, in merito alla domanda di modifica del disciplinare di
che trattasi;
Visto che la domanda di modifica rientra nell'ambito delle
modifiche ordinarie cosi' come stabilito dall'art. 53 del regolamento
(UE) n. 1151/2012, come modificato dal regolamento (UE) 2021/2117;
Visto il comunicato del Ministero, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 244 del 18
ottobre 2023 con il quale e' stata resa pubblica la proposta di
modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica
protetta «Mela di Valtellina» ai fini della presentazione di
opposizioni, come previsto dal regolamento (UE) n. 1151/2012;
Considerato che entro il termine previsto dal decreto 14 ottobre
2013, non sono pervenute opposizioni riguardo la proposta di modifica
di che trattasi;
Ritenuto che, a seguito dell'esito positivo della predetta
procedura nazionale di valutazione, conformemente all'art. 53 del
regolamento (UE) n. 1151/2012, come modificato dal regolamento (UE)
2021/2117, sussistono i requisiti per approvare con il presente
decreto le modifiche ordinarie contenute nella citata domanda di
modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica
protetta «Mela di Valtellina»;
Ritenuto altresi' di dover procedere alla pubblicazione del
presente decreto di approvazione delle modifiche ordinarie del
disciplinare di produzione in questione, e del relativo documento
unico consolidato, come prescritto dal regolamento dall'art. 53 del
regolamento (UE) n. 1151/2012, come modificato dal regolamento (UE)
2021/2117, nonche' alla comunicazione delle stesse modifiche
ordinarie alla Commissione europea;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme
generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche ed in particolare l'art. 16, comma 1,
lettera d);
Vista la direttiva direttoriale n. 149534 del 31 marzo 2022 della
Direzione generale per la promozione della qualita' agroalimentare e
dell'ippica, in particolare l'art. 1, comma 4, con la quale i
titolari degli uffici dirigenziali non generali, in coerenza con i
rispettivi decreti di incarico, sono autorizzati alla firma degli
atti e dei provvedimenti relativi ai procedimenti amministrativi di
competenza;
Decreta:
Art. 1
1. Sono approvate le modifiche ordinarie al disciplinare di
produzione della indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina»
di cui alla proposta pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana - Serie generale - n. 244 del 18 ottobre 2023.
2. Il disciplinare di produzione consolidato della indicazione
geografica protetta «Mela di Valtellina», ed il relativo documento
unico figurano rispettivamente agli allegati A e B del presente
decreto.
Art. 2
1. Il presente decreto entra in vigore a livello nazionale il
giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.
2. Le modifiche ordinarie di cui all'art. 1 sono comunicate,
entro trenta giorni dalla predetta data di pubblicazione, alla
Commissione europea.
3. Il presente decreto e il disciplinare consolidato di cui
all'art. 1 della indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina»
saranno pubblicati sul sito internet del Ministero dell'agricoltura,
della sovranita' alimentare e delle foreste.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 4 dicembre 2023
Il dirigente: Cafiero
Allegato A
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA MELA DI VALTELLINA
Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina» e'
riservata ai frutti che rispondono alle condizioni ed ai requisiti
stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Art. 2.
Descrizione del prodotto
2.1. Le varieta'.
L'indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina» e'
riservata ai frutti provenienti dai meleti coltivati nella zona
delimitata al successivo art. 3 e costituiti dalle seguenti varieta'
e loro cloni:
a) Red Delicious;
b) Golden Delicious;
c) Gala.
2.2. Caratteristiche del prodotto.
La «Mela di Valtellina» si contraddistingue per colore e sapore
particolarmente accentuati, polpa compatta ed alta conservabilita'.
Al momento dell'immissione al consumo i frutti devono essere
interi, di aspetto fresco, puliti ed in possesso dei requisiti
stabiliti, per i frutti delle categorie di qualita' Extra e I, dalle
norme di qualita' per i prodotti ortofrutticoli e agrumari definite
sulla base della normativa comunitaria vigente.
Inoltre, devono possedere le seguenti caratteristiche:
gruppo Red Delicious:
epicarpo: spesso, poco ceroso, di colore rosso intenso
brillante, con estensione del sovraccolore superiore all'80% della
superficie, liscio, esente da rugginosita' ed untuosita', resistente
alle manipolazioni.
forma: tronco-conica oblunga, con i caratteristici cinque
lobi e profilo equatoriale pentagonale;
calibro: diametro minimo 65 mm;
tenore zuccherino minimo: superiore a 10° brix;
polpa: bianca dal profumo di mela medio elevato. Elevata e'
la percezione degli odori di miele, gelsomino e albicocca. La
croccantezza e la succosita' sono elevate. Prevalenza del sapore
dolce con apprezzabile acidita' e aroma di media intensita'. Assente
la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm²;
gruppo Golden Delicious:
epicarpo: poco ceroso, di colore giallo intenso a
maturazione, talora con sfaccettatura rosa nella parte esposta al
sole, a volte soggetto a rugginosita', sensibile alle manipolazioni;
forma: sferoidale o tronco-conica oblunga, leggermente
costoluta in sezione trasversale;
calibro: diametro minimo 65 mm;
tenore zuccherino minimo: superiore a 11.5° brix;
polpa: dal colore bianco crema, con profumo di mela intenso.
La durezza e' media come anche la croccantezza e la succosita',
mentre e' praticamente nulla la franosita'. I frutti si distinguono
per la dolcezza pur mantenendo valori di acidita' apprezzabili che
connotano la freschezza del frutto. Medio alto e' l'aroma di mela.
Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5
kg/cm²;
gruppo Gala:
epicarpo: rosso brillante, con estensione del sovraccolore
rosso, minimo sul 30% della superficie per la Gala standard e sul 65%
nei cloni migliorativi;
forma: tronco-conica breve, con i cinque lobi apicali
abbastanza pronunciati;
calibro: diametro minimo 65 mm;
tenore zuccherino minimo: superiore a 11° brix;
polpa: bianco crema dal profumo di media intensita'. La
durezza e' media e la succosita' elevata, assente la franosita'. Il
sapore e' dolce, poco acido con aroma gradevole di media intensita'.
Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5
kg/cm². Sono immessi al consumo i frutti delle categorie di qualita'
Extra e I^.
Art. 3.
Zona di produzione
La zona di produzione della «Mela di Valtellina» comprende i
seguenti Comuni della Provincia di Sondrio: Albosaggia, Andalo
Valtellino, Ardenno, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Buglio in
Monte, Caiolo, Castello dell'Acqua, Castione Andevenno, Cedrasco,
Cercino, Chiavenna, Chiuro, Cino, Civo, Colorina, Cosio Valtellino,
Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola, Fusine, Gordona,
Grosio, Grosotto, Lovero, Mantello, Mazzo di Valtellina, Mese, Mello,
Montagna in Valtellina, Morbegno, Novate Mezzola, Piateda, Piantedo,
Piuro, Poggiridenti, Ponte in Valtellina, Postalesio, Prata
Camportaccio, Rogolo, Samolaco, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo,
Sondrio, Spriana, Talamona, Teglio, Tirano, Torre di Santa Maria,
Tovo di Sant'Agata, Traona, Tresivio, Verceia, Vervio, Villa di
Chiavenna, Villa di Tirano.
Art. 4.
Prova dell'origine
Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata,
documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo e
attraverso l'iscrizione in appositi elenchi gestiti dall'organismo di
controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la
coltivazione, dei produttori e dei condizionatori nonche' attraverso
una dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo delle
quantita' prodotte, e' garantita la tracciabilita' del prodotto.
Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi
elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte dell'organismo di
controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e
dal relativo piano di controllo.
Art. 5.
Metodo di ottenimento
5.1. Il sistema di produzione.
Le forme di allevamento impiegate sono: spindelbush, palmetta,
vaso tradizionale, a V e a doppia V, guyot valtellinese e bibaum.
Per favorire coltivazioni rispettose dell'ambiente e della salute
dell'uomo, si utilizzano tecniche di produzione a basso impatto
ambientale, come la produzione integrata e la produzione biologica.
5.2. Densita' d'impianto.
I terreni su cui si coltiva la «Mela di Valtellina» sono situati
nelle vallate che si estendono ad un'altitudine compresa tra i 200 ed
i 900 m s.l.m.
La densita' d'impianto e le forme d'allevamento sono finalizzate
a massimizzare la permeabilita' della chioma alla radiazione
luminosa, al fine di ottenere un'ottimale colorazione dei frutti.
L'ampiezza degli interfilari non e' in ogni caso inferiore ai 2,5
m, con disposizione su fila unica o doppia, mentre la distanza degli
alberi sulla fila non e' inferiore a 0,5 m.
5.3. Fertilizzazione e gestione del terreno.
La fertilizzazione e' effettuata attraverso interventi
localizzati, al massimo due volte l'anno, seguendo i criteri
dell'agricoltura ecocompatibile. E' consentita la pratica della
fertilizzazione fogliare e della calcitazione, quest'ultima
utilizzata come correttivo dei terreni acidi.
E' ammessa la pratica dell'inerbimento controllato
dell'interfilare, che garantisce il corretto mantenimento della
sostanza organica nel terreno.
5.4. Controllo della produzione.
Per creare condizioni favorevoli alla qualita' dei frutti sono
applicati interventi di potatura in primavera-estate sul verde ed in
inverno sul secco, che garantiscano il corretto equilibrio
vegetoproduttivo della pianta e l'ottimale esposizione dei frutti.
Il diradamento dei frutti viene effettuato in funzione del carico
produttivo presente, al fine di mantenere sulla pianta la quantita'
ottimale per ciascuna varieta'.
La produzione di mele non deve essere comunque superiore, per
ogni singola varieta', alle seguenti quantita':
Red Delicious: 75 tonn./ha;
Golden Delicious: 80 tonn./ha;
Gala: 65 tonn./ha.
5.5. Irrigazione.
L'irrigazione deve essere effettuata con i sistemi tradizionali
«a scorrimento» oppure con tecniche piu' recenti, quali l'aspersione
soprachioma o l'irrigazione localizzata.
La frequenza e gli apporti degli adacquamenti devono essere
finalizzati a ripristinare il bilancio idrico del terreno,
restituendo l'acqua persa per evapotraspirazione della coltura o per
infiltrazione profonda.
5.6. Raccolta.
L'inizio del periodo di raccolta coincide con il momento in cui
la mela raggiunge la maturazione ottimale stabilita con i criteri di
cui all'art. 2 del presente disciplinare; i frutti delle varieta' di
cui all'art. 2 devono inoltre avere un valore di durezza della polpa
non inferiore a 5 Kg/cm2.
Per ottenere la qualita' e la conservabilita' ottimale delle
diverse varieta', la raccolta e' eseguita mediante un accurato stacco
manuale delle mele.
5.7. Conservazione.
La conservazione della «Mela di Valtellina» deve avvenire in
celle frigorifere e in atmosfera controllata o in strutture idonee a
garantire la conservabilita' del prodotto.
La conservazione della «Mela di Valtellina» deve avvenire nella
zona di produzione delimitata per garantire la rintracciabilita' ed
il controllo. Il periodo di conservazione della «Mela di Valtellina»
si conclude entro la fine del mese di luglio dell'anno successivo per
la varieta' Gala ed entro la fine del mese di agosto dell'anno
successivo per le varieta' Red Delicious e Golden Delicious.
5.8. Condizionamento.
Gli imballaggi o le confezioni debbono consentire la chiara
identificazione del prodotto.
La «Mela di Valtellina» viene immessa al consumo utilizzando una
delle seguenti confezioni in cartone, legno o materiale plastico:
bins alveolari;
plateaux in cartone;
cartone telescopico (traypak);
cassetta in legno;
cassetta riutilizzabile in materiale plastico;
confezioni sigillate con piu' frutti (vassoi, cartoni e
sacchetti).
Art. 6.
Legame con l'ambiente
La reputazione della «Mela di Valtellina» risale al secondo
dopoguerra quando la melicoltura conobbe un notevole impulso tanto da
modificare fortemente il sistema agricolo e il paesaggio agrario
locale.
L'impegno di alcuni pionieri contagio' di entusiasmo anche altri
agricoltori convincendoli a puntare decisamente sulla melicoltura
specializzata. Sono sorte cosi' cooperative di agricoltori che con la
collaborazione scientifica di istituti universitari specializzati
nella melicoltura concorsero alla definizione del «sistema melo» in
Valtellina contribuendo a consolidare la fisionomia della moderna
frutticoltura valtellinese, anche attraverso molteplici campagne di
comunicazione realizzate nel corso degli anni. Infatti, gia' nel 1968
a Ponte in Valtellina si svolgeva con il patrocinio della societa'
Orticola Italiana il «2° Convegno nazionale di frutticoltura montana»
seguito poi nel 1983 dal «Convegno su scelte varietali e rinnovamento
della frutticoltura montana». Oggi la «Mela di Valtellina» e'
considerata un prodotto al top della qualita' ed e' per questo
inserita presso i punti vendita della moderna distribuzione e dei
negozi specializzati, posizionandosi nella fascia di mercato di
maggior valore.
Nei secoli scorsi, nei giardini e tra i filari della vite
trovavano posto alberi di melo e di altri frutti, la cui produzione
era destinata in massima parte all'autoconsumo e in piccola parte
alla commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere.
Negli anni '20 si ebbe un primo approccio produttivistico verso
la melicoltura, che da quel momento non e' piu' una coltivazione
sporadica e destinata al consumo familiare, ma acquista un suo
specifico interesse come coltura da commercializzare.
La produzione di mele e' andata aumentando negli anni, fino a
raggiungere le attuali 35.000 tonnellate di produzione annua, che
corrispondono all'1,5% della produzione melicola nazionale.
La superficie interessata da questa coltura e' di circa 1.000 ha
e la produzione e' rappresentata perlopiu' da varieta' a maturazione
autunno-invernale con attitudine alla lunga conservazione.
Con queste cifre e queste peculiarita' la melicoltura rappresenta
la migliore espressione dell'arboricoltura da frutto della Regione
Lombardia, non solo per il settore in se', ma per l'indotto che
riesce ad originare e per il ruolo di stimolo che copre nell'economia
della vallata; basti pensare a questo proposito a tutte le attivita'
connesse, quali la meccanizzazione, l'impiantistica per
l'irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la
commercializzazione, il comparto del packaging, il sistema dei
trasporti, etc. Il prestigio della melicoltura valtellinese ha
permesso di attrarre anche importanti investimenti: ne e' esempio
l'impianto plurirriguo del Consorzio Sponda Soliva che gestisce
l'irrigazione di 2000 ha, creato negli anni 70 e finanziato dai mutui
gestiti dal Fondo europeo FEOGA.
L'areale di produzione della «Mela di Valtellina» risulta di
particolare vocazionalita' per conferire alti contenuti qualitativi
alla mela. La Valtellina e' infatti orientata Est-Ovest ed a Nord e'
protetta dalle Alpi Retiche. Il clima di cui gode la vallata e'
dunque molto mite. Questa esposizione e' favorevole alla coltivazione
della mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a Sud.
La pendenza media e' dello 0,5%, mentre i conoidi hanno pendenze
medie del 10-15% con punte che arrivano anche al 30%.
La zona di coltivazione ha un'altimetria che parte dai 200 metri
e giunge fino a 900 metri sul livello del mare; i frutteti godono di
una buona illuminazione e ventilazione.
Il clima e' mite: la minima assoluta degli ultimi anni e' stata
di - 9°C (registrata in gennaio) mentre la massima e' stata di 31,5°C
(registrata in agosto).
La piovosita' ha una media annua che si attesta intorno ai 1000
mm.
La ventilazione e' particolare, infatti risente del fenomeno del
Föhen, un vento caldo e secco che causa impennate della temperatura e
cali dell'umidita' dell'aria. A livello climatico sono infine
importanti le brezze (di monte e di valle), fenomeni legati al
diverso riscaldamento dei versanti.
La morfologia pedologica attuale della vallata e' il risultato di
una serie di trasformazioni che hanno portato alla formazione della
piana alluvionale dell'Adda: i depositi alluvionali predominano sulle
altre tipologie; si tratta di sedimenti recenti.
I frutteti sono ubicati soprattutto sui conoidi di origine
alluvionale, caratterizzati da un'elevata presenza di scheletro
grossolano, permeabili, dove il ristagno idrico e' praticamente
assente e la reazione del terreno e' subacida o acida.
Il territorio valtellinese e' dotato di caratteristiche
pedoclimatiche particolari, quali l'altitudine, la latitudine e la
conformazione orografica, che rappresentano elementi essenziali nella
determinazione delle particolari condizioni di intensita' e qualita'
della radiazione luminosa, dell'alternanza dei cicli di
bagnatura/asciugatura dell'epicarpo dei frutti e dell'escursione
termica giornaliera.
Le specificita' del territorio e le capacita' dell'uomo, che ha
saputo mantenere negli anni tecniche di coltivazione nel rispetto e
nella tutela delle vallate e delle montagne, e la volonta' dei
produttori che fin dagli anni '80, hanno voluto comunicare ai
consumatori la qualita' delle mele, evidenziandone la provenienza
come Mele della Valtellina, attraverso esplicite indicazioni sugli
imballaggi immessi sul mercato, hanno contribuito alla larga
diffusione del prodotto presso i consumatori italiani ed esteri.
Infatti, a conferma di cio' la Mela di Valtellina e' inserita
presso i punti vendita della moderna distribuzione e dei negozi
specializzati posizionandosi nella fascia di mercato di maggior
valore. Si e' registrato che il prezzo medio di produzione per
chilogrammo di prodotto, nel 1968, e' passato da 85 lire per Golden e
80 per la varieta' Red, arrivando nel 1974 a toccare valori
rispettivamente di 105 e 110 lire. A distanza di pochi anni, nel
1979, i prezzi si sono triplicati raggiungendo 330/kg lire per Golden
e 420/kg per Red; nel decennio successivo nel 1987 i prezzi medi al
chilogrammo si sono attestati rispettivamente su valori di 680 e 830.
Dal 1996 ad oggi i prezzi hanno seguito un trend positivo di crescita
attestandosi nel 2006 su valori di 0,31 euro/kg per Golden e 0,37
euro/kg per Red e Gala. Mediamente i prezzi delle tre varieta' sopra
riportati sono stati di almeno il 10% superiori a quelli medi
nazionali delle medesime varieta'.
Art. 7.
Controlli
La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a quanto stabilito dall'art. 37 del regolamento (UE) n. 1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del disciplinare di
produzione e' CSQA Certificazioni s.r.l., con sede in via S. Gaetano
n. 74 - 36016 Thiene VI, tel.: +39 0445 313011, fax: +39 0445 313070
- e-mail: csqa@csqa.it
Art. 8.
Etichettatura
Sulle confezioni, oltre al simbolo europeo della IGP dovra'
essere riportato il logotipo.
Il logotipo e' costituito da una rappresentazione grafica a forma
di goccia la cui sommita' identifica la cima delle montagne, il
colore e' nero pantone black.
All'interno compaiono un pittogramma costituito da un unico
tratto grafico che disegna una mela e una foglia di colore oro
(pantone 872 C, con nobilitazione a caldo) e la scritta «Mela di
Valtellina IGP» in carattere calligrafico corsivo con le lettere «M»,
«V» e «IGP» in maiuscolo e in colore bianco, posta su tre righe
differenti.
La scritta «Mela di Valtellina IGP» deve essere di dimensione
prevalente su ogni altra dicitura presente sulle confezioni.
Laddove sia prevista la bollinatura dei singoli frutti, questa
non puo' interessare meno del 50% dei frutti presenti in confezione e
deve avvenire mediante l'utilizzo di un bollino adesivo, che
corrisponde al logotipo. Le dimensioni del bollino devono essere di
almeno 2 × 2 cm.
Qualora non sia effettuata la bollinatura dei singoli frutti,
dovranno essere utilizzate confezioni chiuse e sigillate.
E' consentito in abbinamento alla indicazione geografica
protetta, l'utilizzo di indicazioni e/o simboli grafici che facciano
riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi collettivi o marchi
d'azienda individuali, purche' non abbiano significato laudativo o
tali da trarre in inganno l'acquirente.
Parte di provvedimento in formato grafico
Allegato B
DOCUMENTO UNICO
[Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio
del 21 novembre 2012 sui regimi di qualita' dei prodotti agricoli e
alimentari].
«MELA DI VALTELLINA»
N. CE: [esclusivamente per uso UE]
☒ IGP ☐ DOP
1. Denominazione.
«MELA DI VALTELLINA».
2. Stato membro o Paese terzo.
Italia.
3. Descrizione del prodotto agricolo o alimentare.
3.1. Tipo di prodotto.
Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati.
3.2. Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di
cui al punto 1.
Per la produzione della «Mela di Valtellina» vengono utilizzati i
frutti delle seguenti varieta': «Red delicious» - «Golden delicious»
- «Gala». Al momento della loro immissione al consumo presentano le
seguenti caratteristiche: «Red delicious»: epicarpo spesso, poco
ceroso, di colore rosso intenso brillante, con estensione del
sovracolore superiore all'80% della superficie, liscio, esente da
rugginosita' e untuosita', resistente alle manipolazioni; forma
tronco conica oblunga con cinque lobi e profilo equatoriale
pentagonale; calibro con diametro minimo di 65 mm; tenore zuccherino
minimo superiore a 10° brix; polpa: bianca dal profumo di mela medio
elevato. Elevata e' la percezione degli odori di miele, gelsomino e
albicocca. La croccantezza e la succosita' sono elevate. Prevalenza
del sapore dolce con apprezzabile acidita' e aroma di media
intensita'. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non
inferiore a 5 kg/cm2. Le «Golden delicious» sono caratterizzate da:
epicarpo poco ceroso, di colore giallo intenso a maturazione, talora
con sfaccettatura rosa nella parte esposta al sole, a volte soggetto
a rugginosita', sensibile alle manipolazioni; forma sferoidale o
troncoconica oblunga, leggermente costoluta in sezione trasversale;
calibro con diametro minimo di 65 mm; tenore zuccherino minimo
superiore a 11.5° brix; polpa dal colore bianco crema, con profumo di
mela intenso. La durezza e' media come anche la croccantezza e la
succosita', mentre e' praticamente nulla la franosita'. I frutti si
distinguono per la dolcezza pur mantenendo valori di acidita'
apprezzabili che connotano la freschezza del frutto. Medio alto e'
l'aroma di mela. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa
non inferiore a 5 kg/cm2. Le «Gala» si presentano con: epicarpo rosso
brillante, con estensione del sopracolore rosso minimo sul 30% della
superficie per la Gala standard e sul 65% nei cloni migliorativi;
forma troncoconica breve, con i cinque lobi apicali abbastanza
pronunciati; calibro del diametro minimo di 65 mm; tenore zuccherino
minimo superiore a 11° brix; polpa bianco crema dal profumo di media
intensita'. La durezza e' media e la succosita' elevata, assente la
franosita'. Il sapore e' dolce, poco acido con aroma gradevole di
media intensita'. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa
non inferiore a 5 kg/cm2. Sono immessi al consumo i frutti delle
categorie di qualita' Extra e I.
3.3. Materie prime.
-
3.4. Alimenti per animali.
-
3.5. Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella
zona geografica delimitata.
Le operazioni di produzione devono avvenire nella zona geografica
identificata.
3.6. Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura,
condizionamento, ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione.
La Mela di Valtellina viene immessa al consumo utilizzando bins
alveolari - plateaux in cartone - cartone telescopico (traypak) -
cassetta in legno - cassetta riutilizzabile in materiale plastico -
confezioni sigillate con piu' frutti (vassoi, cartoni e sacchetti).
3.7. Norme specifiche relative all'etichettatura del prodotto cui si
riferisce la denominazione registrata.
Sulle confezioni, oltre al simbolo europeo della IGP dovra'
essere riportato il logotipo. Il logotipo e' costituito da una
rappresentazione grafica a forma di goccia la cui sommita' identifica
la cima delle montagne, il colore e' nero pantone black. All'interno
compaiono un pittogramma costituito da un unico tratto grafico che
disegna una mela e una foglia di colore oro (pantone 872 C, con
nobilitazione a caldo) e la scritta «Mela di Valtellina IGP» in
carattere calligrafico corsivo con le lettere «M», «V» e «IGP» in
maiuscolo e in colore bianco, posta su tre righe differenti. La
scritta «Mela di Valtellina IGP» deve essere di dimensione prevalente
su ogni altra dicitura presente sulle confezioni. Laddove sia
prevista la bollinatura dei singoli frutti, questa non puo'
interessare meno del 50% dei frutti presenti in confezione e deve
avvenire mediante l'utilizzo di un bollino adesivo, che corrisponde
al logotipo. Le dimensioni del bollino devono essere di almeno 2×2
cm. Qualora non sia effettuata la bollinatura dei singoli frutti,
dovranno essere utilizzate confezioni chiuse e sigillate. E'
consentito in abbinamento alla indicazione geografica protetta,
l'utilizzo di indicazioni e/o simboli grafici che facciano
riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi collettivi o marchi
d'azienda individuali, purche' non abbiano significato laudativo o
tali da trarre in inganno l'acquirente.
4. Delimitazione concisa della zona geografica.
La zona di produzione della «Mela di Valtellina» comprende i
seguenti Comuni della Provincia di Sondrio: Albosaggia, Andalo
Valtellino, Ardenno, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Buglio in
Monte, Caiolo, Castello dell'Acqua, Castione Andevenno, Cedrasco,
Cercino, Chiavenna, Chiuro, Cino, Civo, Colorina, Cosio Valtellino,
Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola, Fusine, Gordona,
Grosio, Grosotto, Lovero, Mantello, Mazzo di Valtellina, Mese, Mello,
Montagna in Valtellina, Morbegno, Novate Mezzola, Piateda, Piantedo,
Piuro, Poggiridenti, Ponte in Valtellina, Postalesio, Prata
Camportaccio, Rogolo, Samolaco, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo,
Sondrio, Spriana, Talamona, Teglio, Tirano, Torre di Santa Maria,
Tovo di Sant'Agata, Traona, Tresivio, Verceia, Vervio, Villa di
Chiavenna, Villa di Tirano.
5. Legame con la zona geografica.
La reputazione della «Mela di Valtellina» risale al secondo
dopoguerra quando la melicoltura conobbe un notevole impulso tanto da
modificare fortemente il sistema agricolo e il paesaggio agrario
locale. L'impegno di alcuni pionieri contagio' di entusiasmo anche
altri agricoltori convincendoli a puntare decisamente sulla
melicoltura specializzata. Sono sorte cosi' cooperative di
agricoltori che con la collaborazione scientifica di istituti
universitari specializzati nella melicoltura concorsero alla
definizione del «sistema melo» in Valtellina contribuendo a
consolidare la fisionomia della moderna frutticoltura valtellinese,
anche attraverso molteplici campagne di comunicazione realizzate nel
corso degli anni. Infatti, gia' nel 1968 a Ponte in Valtellina si
svolgeva con il patrocinio della societa' Orticola Italiana il «2°
Convegno nazionale di frutticoltura montana» seguito poi nel 1983 dal
«Convegno su scelte varietali e rinnovamento della frutticoltura
montana».
Oggi la «Mela di Valtellina» e' considerata un prodotto al top
della qualita' ed e' per questo inserita presso i punti vendita della
moderna distribuzione e dei negozi specializzati, posizionandosi
nella fascia di mercato di maggior valore.
Nei secoli scorsi, nei giardini e tra i filari della vite
trovavano posto alberi di melo e di altri frutti, la cui produzione
era destinata in massima parte all'autoconsumo e in piccola parte
alla commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere.
Negli anni '20 si ebbe un primo approccio produttivistico verso la
melicoltura, che da quel momento non e' piu' una coltivazione
sporadica e destinata al consumo familiare, ma acquista un suo
specifico interesse come coltura da commercializzare. La produzione
di mele e' andata aumentando negli anni, fino a raggiungere le
attuali 35.000 tonnellate di produzione annua, che corrispondono
all'1,5% della produzione melicola nazionale. La superficie
interessata da questa coltura e' di circa 1.000 ha e la produzione e'
rappresentata perlopiu' da varieta' a maturazione autunno-invernale
con attitudine alla lunga conservazione. Con queste cifre e queste
peculiarita' la melicoltura rappresenta la migliore espressione
dell'arboricoltura da frutto della Regione Lombardia, non solo per il
settore in se', ma per l'indotto che riesce ad originare per il ruolo
di stimolo che copre nell'economia della vallata; basti pensare a
questo proposito a tutte le attivita' connesse, quali la
meccanizzazione, l'impiantistica per l'irrigazione, i fornitori di
mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del
packaging, il sistema dei trasporti, etc. Il prestigio della
melicoltura valtellinese ha permesso di attrarre anche importanti
investimenti: ne e' esempio l'impianto plurirriguo del Consorzio
Sponda Soliva che gestisce l'irrigazione di 2000 ha, creato negli
anni 70 e finanziato dai mutui gestiti dal Fondo europeo FEOGA.
L'areale di produzione della «Mela di Valtellina» risulta di
particolare vocazionalita' per conferire alti contenuti qualitativi
alla mela. La Valtellina e' infatti orientata Est-Ovest ed a Nord e'
protetta dalle Alpi Retiche. Il clima di cui gode la vallata e'
dunque molto mite. Questa esposizione e' favorevole alla coltivazione
della mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a Sud.
La pendenza media e' dello 0,5%, mentre i conoidi hanno pendenze
medie del 10-15% con punte che arrivano anche al 30%. La zona di
coltivazione ha un'altimetria che parte dai 200 metri e giunge fino a
900 metri sul livello del mare; i frutteti godono di una buona
illuminazione e ventilazione. Il clima e' mite: la minima assoluta
degli ultimi anni e' stata di - 9 °C (registrata in gennaio) mentre
la massima e' stata di 31,5 °C (registrata in agosto). La piovosita'
ha una media annua che si attesta intorno ai 1000 mm. La ventilazione
e' particolare, infatti risente del fenomeno del Föhen, un vento
caldo e secco che causa impennate della temperatura e cali
dell'umidita' dell'aria. A livello climatico sono infine importanti
le brezze (di monte e di valle), fenomeni legati al diverso
riscaldamento dei versanti. La morfologia pedologica attuale della
vallata e' il risultato di una serie di trasformazioni che hanno
portato alla formazione della piana alluvionale dell'Adda: i depositi
alluvionali predominano sulle altre tipologie; si tratta di sedimenti
recenti. I frutteti sono ubicati soprattutto sui conoidi di origine
alluvionale, caratterizzati da un'elevata presenza di scheletro
grossolano, permeabili, dove il ristagno idrico e' praticamente
assente e la reazione del terreno e' subacida o acida. Il territorio
valtellinese e' dotato di caratteristiche pedoclimatiche particolari,
quali l'altitudine, la latitudine e la conformazione orografica, che
rappresentano elementi essenziali nella determinazione delle
particolari condizioni di intensita' e qualita' della radiazione
luminosa, dell'alternanza dei cicli di bagnatura/asciugatura
dell'epicarpo dei frutti e dell'escursione termica giornaliera. Le
specificita' del territorio e le capacita' dell'uomo, che ha saputo
mantenere negli anni tecniche di coltivazione nel rispetto e nella
tutela delle vallate e delle montagne, e la volonta' dei produttori
che fin dagli anni '80, hanno voluto comunicare ai consumatori la
qualita' delle mele, evidenziandone la provenienza come Mele della
Valtellina, attraverso esplicite indicazioni sugli imballaggi immessi
sul mercato, hanno contribuito alla larga diffusione del prodotto
presso i consumatori italiani ed esteri. Infatti, a conferma di cio'
la «Mela di Valtellina» e' inserita presso i punti vendita della
moderna distribuzione e dei negozi specializzati posizionandosi nella
fascia di mercato di maggior valore. Si e' registrato che il prezzo
medio di produzione per chilogrammo di prodotto, nel 1968, e' passato
da 85 lire per Golden e 80 per la varieta' Red, arrivando nel 1974 a
toccare valori rispettivamente di 105 e 110 lire. A distanza di pochi
anni, nel 1979, i prezzi si sono triplicati raggiungendo 330/kg lire
per Golden e 420/kg per Red; nel decennio successivo nel 1987 i
prezzi medi al chilogrammo si sono attestati rispettivamente su
valori di 680 e 830. Dal 1996 ad oggi i prezzi hanno seguito un trend
positivo di crescita attestandosi nel 2006 su valori di 0,31 euro/kg
per Golden e 0,37 euro/kg per Red e Gala. Mediamente i prezzi
delle tre varieta' soprariportati sono stati di almeno il 10%
superiori a quelli medi nazionali delle medesime varieta'.
Riferimento alla pubblicazione del disciplinare
(Articolo 8, del regolamento (UE) n. 1151/2012).
Questa amministrazione ha attivato la procedura nazionale di
opposizione pubblicando la proposta modifica della IGP «Mela di
Valtellina» nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 244
del 18 ottobre 2023.