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Melone Mantovano Igp - Iscrizione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette

Pubblicato da disciplinare
Melone Mantovano Igp

Disciplinare di produzione della Indicazione Geografica Protetta "Melone Mantovano", registrata in sede  comunitaria con Regolamento (UE) n. 1109/2013 del 5 novembre 2013.

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
PROVVEDIMENTO 18 novembre 2013  

Iscrizione della denominazione «Melone Mantovano» nel registro delle denominazioni di origine protette e  delle indicazioni geografiche protette. (13A09841)

(GU n.289 del 10-12-2013)
 

IL CAPO DIPARTIMENTO
delle politiche competitive, della qualita' agroalimentare, ippiche e
della pesca

Visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 21 Novembre 2012 sui regimi di qualita' dei prodotti
agricoli e alimentari;
Considerato che, con Regolamento (UE) n. 1109/2013 della
Commissione del 5 novembre 2013, la denominazione "Melone Mantovano"
riferita alla categoria "Ortofrutticoli e cerali, freschi o
trasformati" e' iscritta quale Indicazione Geografica Protetta nel
registro delle denominazioni di origine protette (D.O.P.) e delle
indicazioni geografiche protette (I.G.P.) previsto dall'art. 52,
paragrafi 2 e 4, del Regolamento (UE) n. 1151/2012;
Ritenuto che sussista l'esigenza di pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana il disciplinare di produzione
della Indicazione Geografica Protetta "Melone Mantovano", affinche'
le disposizioni contenute nel predetto documento siano accessibili
per informazione erga omnes sul territorio nazionale:

Provvede

alla pubblicazione dell'allegato disciplinare di produzione della
Indicazione Geografica Protetta "Melone Mantovano", registrata in
sede comunitaria con Regolamento (UE) n. 1109/2013 del 5 novembre
2013.
I produttori che intendono porre in commercio la denominazione
"Melone Mantovano", possono utilizzare, in sede di presentazione e
designazione del prodotto, la suddetta denominazione e la menzione
"Indicazione Geografica Protetta" solo sulle produzioni conformi al
Regolamento (UE) n. 1151/2012 e sono tenuti al rispetto di tutte le
condizioni previste dalla normativa vigente in materia.
Roma, 18 novembre 2013

Il capo dipartimento: Esposito

Allegato

 


Disciplinare di produzione dell'Indicazione Geografica Protetta  Melone Mantovano


Articolo 1
Denominazione
L’Indicazione Geografica Protetta I.G.P. “Melone Mantovano” è riservata ai frutti di melone che
rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.


Articolo 2
Caratteristiche del prodotto
L’Indicazione Geografica Protetta I.G.P. “Melone Mantovano” designa i meloni allo stato fresco
prodotti nella zona delimitata al successivo art. 3 del presente disciplinare di produzione, riferibili
alle seguenti varietà botaniche di Cucumis melo L.: varietà cantalupensis (melone cantalupo) e
varietà reticulatus (melone retato).
L’I.G.P. “Melone Mantovano” è rappresentata dalle seguenti tipologie di frutto: liscio o retato (con
o senza incisura della fetta).
Le cultivar utilizzate sono riconducibili alle seguenti tipologie di riferimento: “Harper” (tipologia
retata senza incisura della fetta), “Supermarket” (tipologia retata con incisura della fetta), Honey
Moon (tipologia liscia), tradizionalmente coltivate nell’areale definito al successivo articolo 3.
Caratteristiche al consumo
All’atto dell’immissione al consumo i meloni destinati alla produzione dell’I.G.P. “Melone
Mantovano” devono presentare le caratteristiche di seguito indicate.
In tutte le tipologie riportate all’art. 2 i frutti devono essere:
- interi (non è tuttavia da considerarsi difetto la presenza di una piccola lesione cicatrizzata sulla
buccia dovuta all’eventuale misurazione automatica dell’indice rifrattometrico);
- di aspetto fresco;
- sani ed esente da parassiti;
- puliti (privi di sostanze estranee visibili);
- privi di odori e/o sapori estranei al frutto.
I frutti delle diverse tipologie dell'I.G.P. “Melone Mantovano” possono anche essere sottoposti alle
operazioni di taglio, affettatura ed eliminazione di esocarpo ed endocarpo, per la destinazione al
consumo come prodotto di IV gamma.
Di seguito sono riportate le caratteristiche qualitative, sensoriali e di pezzatura, in relazione alle
diverse tipologie di frutto.
Caratteristiche dei frutti Tipologia liscia Tipologia retata
Forma Sferica o sub-sferica Ovale o tonda
Colore esocarpo (buccia) Crema-paglierino Crema-paglierino o verde, con o
senza incisura della fetta.
Colore mesocarpo (polpa). Giallo - arancio Arancio - salmone
Spessore mesocarpo. • 24 mm • 24 mm
Consistenza mesocarpo. • 0,5 kg su una superficie
equivalente di un cerchio del
diametro di 8 millimetri.
• 0,5 kg su una superficie
equivalente di un cerchio del
diametro di 8 millimetri.
Contenuto zuccheri • 12° Brix • 12° Brix
Dolcezza, durezza (intesa come consistenza), fibrosità e succosità sono le caratteristiche sensoriali
che descrivono e distinguono i frutti del “Melone Mantovano”, mentre l’odore di fungo e di polpa
di anguria, l’aroma di tiglio e l’aroma di zucchino sono i descrittori peculiari rilevabili dal profilo
sensoriale delle cultivar coltivate nella zona di produzione del “Melone Mantovano” I.G.P.
Pezzatura e classificazione
La pezzatura dei frutti (peponidi) è determinata dal peso e dal diametro della sezione massima
normale all’asse del frutto. Per i frutti delle tipologie liscio o retato del Melone Mantovano I.G.P.,
le pezzature minime sono: 800 grammi in peso e 10 cm di diametro. Viene previsto, per il solo
peso, anche un valore massimo pari a 2.000 grammi.


Articolo 3
Zona di produzione
La zona di produzione dell’I.G.P. “Melone Mantovano” interessa il territorio ricadente nelle
Province di Mantova, Cremona, Modena, Bologna e Ferrara.
Nella provincia di Mantova la zona di produzione comprende l’intero territorio amministrativo dei
Comuni di Borgoforte, Carbonara di Po, Castellucchio, Cavriana, Ceresara, Commessaggio,
Dosolo, Felonica, Gazoldo degli Ippoliti, Gazzuolo, Goito, Magnacavallo, Marcaria, Mariana
Mantovana, Piubega, Poggio Rusco, Pomponesco, Quistello, Redondesco, Rivarolo Mantovano,
Rodigo, Sabbioneta, San Benedetto Po, San Martino dall'Argine, Sermide e Viadana. Per il Comune
di Borgoforte la delineazione dell’area di produzione è da intendersi ad est il Ponte sul fiume Po
quindi, proseguendo verso nord, la SS 62; poi verso ovest il Dugale Gherardo sino al confine con il
Comune di Curtatone. Per il territorio del Comune di Marcaria la delimitazione dell’area di
produzione sud è la SS 10 Padana Inferiore.
Nella provincia di Cremona la zona di produzione comprende l’intero territorio amministrativo dei
seguenti Comuni: Casalmaggiore, Casteldidone, Gussola, Martignana di Po, Rivarolo del Re ed
Uniti, San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio e Spineda.
Nella provincia di Modena la zona di produzione comprende l’intero territorio amministrativo dei
seguenti Comuni: Concordia sulla Secchia, Mirandola e San Felice sul Panaro.
Nella provincia di Bologna la zona di produzione comprende l’intero territorio amministrativo dei
seguenti Comuni: Crevalcore, Galliera e San Giovanni in Persiceto.
Nella provincia di Ferrara la zona di produzione comprende l’intero territorio amministrativo dei
seguenti Comuni: Bondeno, Cento e Sant’Agostino.


Articolo 4
Prova dell'origine
Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata documentando per ognuna gli interventi
colturali ed i fattori di produzione impiegati (input e output). In questo modo e attraverso
l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali
avviene la coltivazione, dei produttori e dei condizionatori, nonché attraverso la dichiarazione
tempestiva alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti, è garantita la tracciabilità del
prodotto.
Tutte le persone, fisiche e giuridiche, iscritte nei relativi elenchi saranno assoggettate al controllo da
parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal
relativo piano di controllo.


Articolo 5
Metodo di ottenimento
La coltivazione dell’Indicazione Geografica Protetta I.G.P., “Melone Mantovano”, può essere
effettuata in pieno campo, in coltura semiforzata in tunnellini o in coltura forzata in serra o tunnel
ricoperto con film di polietilene o altro materiale plastico di copertura, completamente amovibile.
La coltivazione, tradizionalmente attuata nelle zone particolarmente vocate su terreni profondi e
freschi, consente l'ottenimento di frutti di qualità, adottando le tecniche colturali di seguito
riportate:
• la semina diretta può avvenire a partire dalla prima decade di aprile;
• il trapianto, effettuato su terreno pacciamato, si esegue dalla seconda metà di febbraio a luglio,
utilizzando piantine franche di piede allevate in contenitore, o piantine innestate su portainnesti
resistenti alle malattie telluriche;
• l'investimento prevede, in relazione al sistema di coltivazione, densità variabili fino ad un
massimo di 5.000 piante per ettaro;
• la forma di allevamento è quella orizzontale sia in pieno campo che in coltura protetta ed è
ammessa la cimatura;
• l’impollinazione deve avvenire esclusivamente con l'ausilio di insetti pronubi quali Apis mellifera
o Bombus terrestris, mentre è vietato l’impiego di qualsiasi sostanza ormonale;
• la concimazione organica e/o minerale può essere effettuata sia in fase di preparazione del terreno
che in copertura, in relazione al fabbisogno delle piante ed alla dotazione del terreno, ed è
consentito il ricorso alla fertirrigazione;
• l’irrigazione può avvenire sia con il sistema localizzata a manichetta o a goccia, oltre che per
aspersione o infiltrazione da solchi;
• la maturazione deve avvenire naturalmente, senza alcun ricorso a prodotti chimici di sintesi;
• la raccolta viene effettuata anche giornalmente sia per i tipi lisci che per i tipi retati.
La produzione massima consentita per l' I.G.P. “Melone Mantovano” non deve superare le 30 t/ha
per la tipologia liscia e le 38 t/ha per le tipologie retate. Trattandosi di frutti climaterici i meloni
dell’ I.G.P. “Melone Mantovano” devono essere sottoposti entro 24 ore dalla raccolta ad operazioni
di cernita e bollinatura, direttamente in azienda o presso idonee strutture di lavorazione. Inoltre
dopo la raccolta e la cernita i frutti dell'I.G.P. “Melone Mantovano” possono anche essere sottoposti
alle operazioni di taglio, affettatura ed eliminazione di esocarpo ed endocarpo, per la
commercializzazione come prodotto di IV gamma. Entro le 24 ore dalla raccolta il prodotto
destinato alla IV gamma deve essere raffreddato tagliato e confezionato per preservare inalterate le
qualità organolettiche e di qualità.


Articolo 6
Legame con l'ambiente
Aspetti storici
La reputazione del melone nel Mantovano è antica, come risulta dalle documentazioni storiche che
risalgono alla fine del Quattrocento, oltre che dai diversi scritti e da testimonianze facenti parte
dell’archivio dei Gonzaga di Mantova, in cui si riportano notizie dettagliate degli “appezzamenti
destinati ai meloni provenienti da queste terre”. Altra testimonianza documentata, avvolta tra storia
e leggenda, è la presunta morte di Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio Emilia dal
1505 al 1534, a causa di una indigestione di meloni. L’importanza della coltivazione di tale frutto
nella zona geografica di produzione, come definita all'articolo 3, è testimoniata anche da reperti
architettonici e iconografici risalenti al 1579, che testimoniano la presenza di un oratorio dedicato a
“Santa Maria del melone”, nella centralissima via Cavour di Mantova. Per il decoro della volta della
Sala Consigliare del Consorzio dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto il pittore Angelo
Lamma raffigura i meloni tra i prodotti tipici locali di allora (1833). Tali testimonianze attestano
anche l’abilità degli agricoltori della zona nella scelta delle varietà e nell' adozione delle tecniche
colturali più idonee alla produzione di frutti di buona qualità, capacità che si è mantenuta
ininterrottamente sino a oggi. A conferma si possono citare le numerose manifestazioni e gli eventi
di carattere promozionale (sagre, fiere, feste tradizionali) che annualmente si svolgono in numerose
località dell’area di produzione del “Melone Mantovano”, anche allo scopo di far conoscere ai
consumatori, non solo locali, le qualità organolettiche e le possibili utilizzazioni gastronomiche del
“Melone Mantovano”. Tra quelle più note ed ormai affermate che annualmente fanno registrare la
partecipazione di migliaia di visitatori ed appassionati estimatori dei diversi piatti a base di melone
(antipasti, risotti, salse e dessert) si possono citare “Melonaria”, oltre alle Fiere e Sagre del “Melone
tipico Mantovano” che da tempo si svolgono nei comuni di Sermide, Viadana, Gazoldo degli
Ippoliti, Rodigo, Castellucchio, Goito, Casteldidone e nella città di Mantova.

Aspetti socio-economici
Grazie ad una tradizione secolare di orti capillarmente diffusi, nel lontano 1956 si sviluppano anche
le prime forme di associazionismo fra i produttori. Peraltro già a partire dai primi del XX secolo si
hanno dati puntuali sulle produzioni di meloni nelle cinque Province (sezioni provinciali
dell’ISTAT) mentre dagli atti del convegno di Verona (7 febbraio 1979) su “La coltura del Melone
in Italia” sono reperibili importanti informazioni in merito all’area di produzione e alle tecniche di
coltivazione del melone nell’areale Mantovano. L’importanza e l'attenzione alla coltivazione del
melone nella realtà mantovana è attestata anche dalle numerose ricerche e sperimentazioni condotte
presso il Centro ricerche Montedison di Mantova, che sviluppa a partire dagli anni ’70 materiali di
copertura (films plastici), cultivar e tecniche colturali quali l'innesto erbaceo, che si diffonderanno
successivamente anche in altre zone di coltivazione del Centro e Sud Italia. Nel corso degli ultimi
cinquant’anni, infine, grazie alle favorevoli condizioni pedo-climatiche ed alla vivace iniziativa
imprenditoriale di diverse aziende, la produzione ha fatto registrare un sostanziale incremento, sino
a raggiungere una superficie agraria utilizzata di oltre duemila ettari ed un valore di produzione che
ha superato i 60 milioni di euro.
La coltura del Melone Mantovano costituisce pertanto un importante filiera produttiva sia a livello
Inter-regionale (Lombardia ed Emilia Romagna) che Nazionale, non solo per il settore in sé ma
anche per l’indotto che origina e per il ruolo di sostegno all’economia del territorio. Tra le attività
imprenditoriali strettamente connesse vanno considerate anche quelle per la meccanizzazione delle
diverse operazioni colturali e di condizionamento, l’impiantistica per l’irrigazione, i fornitori di
mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del “packaging”, ed il sistema dei
trasporti.

Caratteristiche pedoclimatiche e colturali
Questi importanti risultati e questa reputazione – ampiamente riconosciuta e testimoniata da
numerosi articoli sulla stampa specializzata – sono stati conseguiti unendo una secolare “cultura del
melone” (intesa come patrimonio di conoscenze e competenze tramandata per generazioni tra i
coltivatori) ai fattori pedo-climatici propri della zona di produzione. Esaminando le Carte
pedologiche della Regione Lombardia e della Regione Emilia-Romagna si riscontra che l’area di
produzione del “Melone Mantovano” si caratterizza per la presenza di suoli di elevata fertilità,
generalmente riconducibili ai tipi Fluvisols, Vertisols, Calcisols e Luvisols, come descritti dalla
FAO nel World Reference Base for Soil Resources (FAO – WRB, 1998).
Il comprensorio, caratterizzato da un territorio a morfologia pianeggiante di origine fluviale e
fluvioglaciale, è stato rimaneggiato nei secoli dall’azione erosivo-deposizionale di ben cinque
fiumi: Mincio, Oglio, Secchia, Panaro e Po. L’altimetria è compresa tra un max di m 50 sul livello
del mare, rilevata nella parte più settentrionale (Rodigo) e un minimo di m 10 s.l.m. nelle vicinanze
del fiume Po.
Il clima, caratterizzato da inverni freddi ed estati caldo-umide, con relativa uniformità delle
temperature, promuove lo sviluppo della pianta e favorisce una regolare fioritura ed allegagione. Il
mese più freddo è gennaio, con temperatura media di 2,7 °C, mentre quello più caldo è luglio con
una media di 25 °C; la radiazione solare media annua è pari a 1331 kWh/m2. Inoltre la zona
interessata dal corso dei cinque fiumi, si caratterizza anche per avere una falda relativamente
superficiale ed un gradiente medio annuo di piovosità compreso tra 600 e 700 millimetri. Così nei
terreni particolarmente profondi e permeabili dell'areale di produzione dell'I.G.P. “Melone
Mantovano” le radici estese e vigorose di questa cucurbitacea possono facilmente penetrare in
profondità e garantire un regolare apporto di acqua ed elementi nutritivi alla pianta, evitando
qualsiasi tipo di “stress”, anche nelle fasi particolarmente delicate di fioritura, allegagione ed
ingrossamento dei frutti. Anche l’acqua di falda utilizzata per l’irrigazione e caratterizzata da una
elevata concentrazione di sali minerali disciolti, contribuisce ad esaltare le caratteristiche
organolettiche e qualitative dei frutti. Durante il periodo di coltivazione il concorso tra l’alta
temperatura media, la radiazione solare e la scarsa piovosità, unite a un equilibrato e regolare
apporto idrico e nutrizionale, si riflette sull’alto contenuto zuccherino e sull’espressione degli aromi
caratteristici del frutto, chiaramente evidenziati dai profili sensoriali riportati nei “Quaderni della
ricerca della Regione Lombardia” (Anni 2003-2005). Questi fattori microambientali specifici e
peculiari, uniti all'esperienza secolare nell'adozione delle più opportune tecniche colturali ed alla
messa a punto di pratiche di coltivazione sostenibile, contribuiscono a conferire al “Melone
Mantovano I.G.P.” una reputazione solida, che gli deriva da peculiarità uniche ed irripetibili su tutto
il territorio nazionale. In particolare la polpa di color giallo-arancio e/o salmone particolarmente
succosa, fibrosa e croccante, con un elevato grado zuccherino ed una quantità media di potassio e
sali minerali generalmente superiore a quella riscontrata in altre zone di coltivazione, oltre al sapore
caratteristico, esaltato anche dall’odore di fungo e di polpa di anguria e dall’aroma di tiglio,
contribuiscono a rendere unici i frutti del “Melone Mantovano” ad Indicazione Geografica Protetta.


Articolo 7
Controlli
Il controllo sulla conformità del prodotto al disciplinare è svolto da una struttura di controllo,
conformemente a quanto stabilito dagli articoli 10 e 11 del Regolamento CE 510/06. Tale struttura è
l'Organismo di controllo indicato come CHECK FRUIT – Via C. Boldrini,24 – 40121 Bologna –
Italia - Tel. 051.649.48.36, fax 051-649.48.13, E-mail: info@checkfruit.it, accreditato in conformità
alla norma EN45011.


Articolo 8
Etichettatura
Il “Melone Mantovano I.G.P.” viene immesso al consumo in conformità alle norme richieste dal
Regolamento Comunitario, utilizzando una delle confezioni in cartone, legno o materiale plastico,
di seguito riportate:
• bins;
• cartone telescopico (traypak);
• plateaux in cartone nuovo;
• cassetta in legno nuova;
• cassetta riutilizzabile in materiale plastico;
• confezioni sigillate con più frutti (vassoi, cartoni e sacchetti).
La dicitura “Melone Mantovano” Indicazione Geografica Protetta o il suo acronimo IGP, ed il
simbolo dell’UE, devono essere apposti in modo chiaro e perfettamente leggibile sulle confezioni
utilizzate sia per i frutti interi, sia per quelle destinate a contenere il prodotto di IV gamma. È
consentito in abbinamento alla indicazione geografica protetta, l’utilizzo di indicazioni e/o simboli
grafici che facciano riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi collettivi o marchi d’azienda
individuali, purché non abbiano significato laudativo o tali da trarre in inganno l’acquirente. Il
contenuto di ciascun imballo deve essere omogeneo e contenere meloni della stessa varietà e
tipologia. Sui frutti interi dovrà essere apposto obbligatoriamente il bollino raffigurante il logo
della denominazione “Melone Mantovano”.
Sui singoli frutti dovrà essere apposto obbligatoriamente il logo della denominazione “Melone
Mantovano I.G.P”, come di seguito descritto. Il logo è costruito sulla base di un cerchio quadrettato,
all'interno del quale - in una porzione bianca - è collocata la scritta “Melone Mantovano I.G.P.”,
realizzata con il carattere Helvetica Neue Bold Condensed. Al disotto della scritta spicca, in verde
chiaro, il profilo più celebre della città di Mantova. Al fianco della scritta, alcune forme in colore
richiamano in senso ancora più forte la forma e il colore del frutto. I colori pantoni sono indicati nel
disegno.
Il logo può essere utilizzato sino a un diametro minimo di 2,5 cm. Sugli imballi e nella
comunicazione pubblicitaria e promozionale il logo ha un’area di rispetto di 1 centimetro per lato.
13A09841

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