Minervois - Francia, modifiche al disciplinare di produzione
I vini rossi provengono, secondo gli usi, da un assortimento di vitigni entro il quale i vitigni Grenache N, Mourvèdre N e Syrah N sono presenti almeno al 60 %. Hanno un colore rosso porpora con riflessi violacei. L’equilibrio e la ricchezza aromatica che ricordano i frutti rossi ne consentono il consumo come vini giovani.
Esprimono calore e potenza e sviluppano spesso note aromatiche di spezie o liquirizia, offrendo la garanzia di una buona attitudine all’invecchiamento.
COMUNICAZIONE DELL’APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA ORDINARIA
«MINERVOIS»
PDO-FR-A0330-AM01
Data della comunicazione: 14.12.2020
DESCRIZIONE E MOTIVI DELLA MODIFICA APPROVATA
1. Data di approvazione della superficie parcellare delimitata
Questa modifica ha lo scopo di inserire la data di approvazione, da parte dell’autorità nazionale competente, di una modifica della superficie parcellare delimitata all’interno della zona geografica di produzione. La delimitazione delle parcelle consiste nell’individuare, all’interno della zona geografica di produzione, le parcelle idonee alla produzione della denominazione d’origine controllata in esame.
2. Tipo di vitigni
All’elenco dei vitigni autorizzati si aggiungono due nuovi vitigni (Grenache gris G e Viognier) per la produzione di vini rosati e vini bianchi. Questi vitigni, già presenti nella zona di produzione, vengono integrati come vitigni accessori, allo scopo di armonizzare le varietà di vitigni della DOP «Minervois» con quelli della DOP regionale «Languedoc».
Di conseguenza il Grenache gris G è aggiunto all’elenco dei vitigni accessori previsti per la produzione di vini rosati.
Il Grenache gris G e il Viognier blanc B sono aggiunti all’elenco di vitigni accessori previsti per la produzione di vini bianchi.
3. Norme sulla proporzione dei vitigni all’interno dell’azienda
Si precisano le norme sulla proporzione delle varietà Grenache gris e Viognier nella produzione dei vini della denominazione:
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per i vini rosati, è aggiunto il comma seguente come terzo comma:
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per i vini bianchi, è aggiunto il comma seguente come terzo comma:
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4. Etichettatura
L’etichettatura dei vini che beneficiano della denominazione di origine controllata può precisare il nome dell’unità geografica più ampia «Languedoc» con il riferimento «Grand Vin du Languedoc».
È ugualmente possibile completare il nome della DOP con il nome di un’unità geografica complementare più piccola, a condizione che si tratti di una località accatastata e che quest’ultima figuri nella dichiarazione di raccolta.
Il nome della località accatastata è menzionato subito dopo il nome della DOP e stampato in caratteri le cui dimensioni non superano, né in altezza né in larghezza, la metà di quelle dei caratteri che compongono il nome della DOP.
5. Obblighi di dichiarazione
L’identificazione delle parcelle irrigabili deve essere allegata alla dichiarazione preliminare delle parcelle destinate alla produzione della denominazione.
6. Riferimento all’organismo di controllo
I riferimenti all’organismo di controllo sono aggiornati nel documento unico.
Il disciplinare della DOP è modificato al capitolo II, punto II, per precisare che il controllo è effettuato da un organismo di controllo e non più da un organismo d’ispezione, per conto dell’INAO (Institut National de l’Origine et de la Qualité - Istituto nazionale dell’origine e della qualità) che è l’autorità incaricata del controllo.
DOCUMENTO UNICO
1. Nome del prodotto
Minervois
2. Tipo di indicazione geografica
DOP - Denominazione di origine protetta
3. Categorie di prodotti vitivinicoli
1. Vino
4. Descrizione del vino (dei vini)
Caratteristiche analitiche dei vini
Si tratta di vini secchi fermi rossi, rosati e bianchi.
I vini rossi, rosati e bianchi hanno un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 12 %.
I vini rossi con un titolo alcolometrico naturale inferiore o uguale al 14 % presentano un tenore massimo di zuccheri fermentescibili di 3 grammi (glucosio + fruttosio).
I vini rossi con un titolo alcolometrico naturale superiore al 14 % presentano un tenore massimo di zuccheri fermentescibili di 4 grammi (glucosio + fruttosio).
I vini rossi hanno un tenore di acido malico inferiore o uguale a 0,4 grammi per litro.
I vini rosati e bianchi presentano un tenore massimo di zuccheri fermentescibili di 4 grammi (glucosio + fruttosio).
I tenori di acidità volatile, anidride solforosa e acidità totale sono quelli stabiliti dalla normativa dell’Unione.
Caratteristiche analitiche generali |
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Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol) |
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Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol) |
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Acidità totale minima |
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Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro) |
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Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro) |
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Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini rossi provengono, secondo gli usi, da un assortimento di vitigni entro il quale i vitigni Grenache N, Mourvèdre N e Syrah N sono presenti almeno al 60 %. Hanno un colore rosso porpora con riflessi violacei. L’equilibrio e la ricchezza aromatica che ricordano i frutti rossi ne consentono il consumo come vini giovani.
Esprimono calore e potenza e sviluppano spesso note aromatiche di spezie o liquirizia, offrendo la garanzia di una buona attitudine all’invecchiamento.
I vini rosati presentano una leggera tinta salmone e una gamma aromatica che ricorda i frutti rossi. Sono al tempo stesso freschi e potenti, persistenti e armoniosi.
I vini bianchi hanno un colore oro pallido con riflessi verdi. Complessi e ricchi di calore, con marcati accenti floreali, offrono al palato vivaci note di frutta fresca, come la pesca, il mango o anche l’albicocca.
5. Pratiche di vinificazione
a. Pratiche enologiche specifiche
Pratica colturale
La densità minima d’impianto della vigna è di 4 000 ceppi per ettaro. La distanza tra i filari non può essere superiore a 2,50 metri, mentre la distanza tra i ceppi dello stesso filare non può essere inferiore a 0,80 metri.
La potatura è effettuata prima dello stadio E (tre foglie sulle prime due gemme franche).
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Le viti sono potate corte, con un massimo di 12 gemme franche per ceppo. Ogni sperone reca al massimo due gemme franche. |
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I vitigni Marsanne B, Roussanne B e Syrah N possono essere potati a Guyot semplice, con un massimo di 10 gemme franche per ceppo, di cui massimo sei gemme franche sul capo a frutto e massimo due speroni di riserva recanti, ciascuno, al massimo due gemme franche. |
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Può essere ammessa l’irrigazione. |
Pratica enologica specifica
Per l’elaborazione dei vini rosati è vietato l’impiego del carbone per uso enologico, singolarmente o in combinazione nelle preparazioni.
Oltre alla disposizione di cui sopra, i vini devono rispettare, in materia di pratiche enologiche, tutte le disposizioni obbligatorie previste a livello dell’UE e dal Code rural et de la pêche maritime (codice rurale e della pesca marittima).
b. Rese massime
60 ettolitri per ettaro
6. Zona geografica delimitata
Zona geografica
La raccolta delle uve, la vinificazione e l’elaborazione dei vini hanno luogo nel territorio dei seguenti comuni:
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dipartimento dell’Aude: Aigues-Vives, Argeliers, Argens-Minervois, Azille, Badens, Bagnoles, Bize-Minervois, Blomac, Bouilhonnac, Cabrespine, Castelnau-d’Aude, Caunes-Minervois, Ginestas, Homps, Laure-Minervois, Limousis, Mailhac, Malves-en-Minervois, Marseillette, Mirepeisset, Paraza, Pépieux, Peyriac-Minervois, Pouzols-Minervois, Puichéric, La Redorte, Rieux-Minervois, Roquecourbe-Minervois, Roubia, Rustiques, Saint-Couat-d’Aude, Saint-Frichoux, Saint-Nazaire-d’Aude, Sainte-Valière, Sallèles-Cabardès, Salsigne, Tourouzelle, Trassanel, Trausse, Trèbes, Ventenac-en-Minervois, Villalier, Villarzel-Cabardès, Villegly, Villeneuve-Minervois; |
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dipartimento dell’Hérault: Agel, Aigne, Aigues-Vives, Azillanet, Beaufort, Cassagnoles, La Caunette, Cesseras, Félines-Minervois, La Livinière, Minerve, Montouliers, Olonzac, Oupia, Saint-Jean-de-Minervois, Siran. |
7. Varietà principale/i di uve da vino
Bourboulenc B - Doucillon blanc
Carignan N
Cinsaut N - Cinsault
Clairette B
Grenache N
Grenache blanc B
Grenache gris G
Lledoner pelut N
Macabeu B - Macabeo
Marsanne B
Muscat à petits grains blancs B - Muscat, Moscato
Piquepoul blanc B
Piquepoul noir N
Rivairenc N - Aspiran noir
Roussanne B
Syrah N - Shiraz
Terret blanc B
Terret noir N
Vermentino B - Rolle
Viognier B
8. Descrizione del legame/dei legami
«Fattori naturali e umani rilevanti per il legame»
La zona geografica è situata a ridosso della Montagne Noire, la parte più meridionale delle Cevenne, la cui vetta culminante è il Pic de Nore (1 210 metri).
La zona vitivinicola si trova al centro di un vasto anfiteatro che degrada in maniera costante da nord a sud, per terminare in leggera pendenza nei pressi del fiume Aude. Completamente esposta a sud, è delimitata da due catene di colline:
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una verso Carcassonne, a ovest, formata da colline orientate sull’asse nord/sud da Salsigne a Trèbes, al centro della quale si snoda il fiume Clamoux; |
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l’altra a est, denominata serre d’Oupia, attraversata dal fiume Cesse. |
Il centro della zona geografica sovrasta di un centinaio di metri lo stagno di Marseillette, per inserirsi poi in continuità verso un grande altopiano attraversato dai fiumi Argent-Double e Ognon, affluenti dell’Aude.
Attraverso colline e pianure, la strada Minervoise consente di scoprire una zona vitivinicola armoniosamente integrata in un ambiente naturale ricoperto di gariga, pini e querce.
La zona geografica appartiene a una grande sinclinale che a nord poggia sul massiccio della Montagne Noire, ed è riempita di sedimenti molassici del Terziario, interrotti da banchi di arenaria e da conglomerati calcarei lacustri.
I suoli più caratteristici si sviluppano quindi su terrazze sassose, marne, arenarie, alterazioni (dovute ad agenti esogeni) del calcare duro e su qualche lente di scisto nelle alture.
Il clima è mediterraneo, caratterizzato da grande mitezza, relativa siccità, pluviometria annuale media di 630 millimetri, temperatura annuale media superiore a 14 °C e soleggiamento annuale superiore a 2 400 ore.
Nella parte orientale, la zona geografica beneficia di influssi marittimi mediterranei che si manifestano con brezze sud-orientali umide estive e deboli precipitazioni primaverili o autunnali. Nella parte occidentale, al contrario, la zona geografica subisce gli effetti del vento di nord-ovest (Cers), spesso violento e generalmente secco che però, venendo a contatto con la Montagne Noire, dà origine, principalmente in autunno e in primavera, a precipitazioni oceaniche.
La zona geografica interessa quindi il territorio di 45 comuni del dipartimento dell’Aude e di 16 comuni del dipartimento dell’Hérault.
Descrizione dei fattori umani rilevanti per il legame
La vite è presente nel «Minervois» sin da epoca romana.
Il Canal du Midi aperto nel 1680, il miglioramento della rete stradale nel XVIII secolo e successivamente l’avvento delle ferrovie contribuiscono allo sviluppo dei vigneti, imponendovi la monocoltura.
Questa prosperità vacilla con la crisi della fillossera e la sovrapproduzione, culminando nella crisi viticola del 1907 che costringe l’intera regione a compiere una radicale riorganizzazione.
A est della zona geografica si trova la cittadina di Argelier dove, nel 1907, il viticoltore Marcellin Albert chiama alla rivolta i viticoltori francesi contro le frodi e la crisi delle vendite del vino. Da questo periodo di gravi disordini, che scuotono tutto il Midi e una parte della viticoltura francese, nasce la legge che istituisce la denominazione d’origine.
Nel 1922 viene istituita nella regione del Minervois un’associazione di tutela. Nato nel 1951 inizialmente come denominazione di origine vins délimités de qualité supérieure (vini delimitati di qualità superiore), il «Minervois» è stato riconosciuto come denominazione di origine controllata con decreto del 15 febbraio 1985 dopo la riconversione dei tipi di vitigni, effettuata soprattutto a favore dei vitigni neri Grenache N, Syrah N, Mourvèdre N e Cinsaut N, considerate anticamente piante nobili, e dei vitigni bianchi Grenache B, Maccabeu B, Roussanne B, Marsanne B, Vermentino B, e l’introduzione di condizioni di produzione più rigorose.
Per padroneggiare meglio tali condizioni, nel 1996 gli operatori scelgono una procedura particolare che impone di assegnare le parcelle destinate alla vendemmia due anni prima di qualsiasi richiesta di denominazione.
Nel 2009 per 124 000 ettolitri è stata richiesta la denominazione di origine controllata da parte di 210 coltivatori con cantina propria e da 25 cantine cooperative che producono il 40 % dei volumi.
I vini rossi rappresentano il 92 % della produzione e i vini rosati il 6 % dei volumi. I vini rossi provengono, secondo gli usi, da un assortimento di vitigni nel quale i vitigni Grenache N, Mourvèdre N e Syrah N sono presenti almeno al 60 %. Hanno un colore rosso porpora con riflessi violacei. L’equilibrio e la ricchezza aromatica che ricordano i frutti rossi ne consentono il consumo come vini giovani.
Esprimono calore e potenza e sviluppano spesso note aromatiche di spezie o liquirizia, offrendo la garanzia di una buona attitudine all’invecchiamento.
I vini rosati presentano una leggera tinta salmone e una gamma aromatica che ricorda i frutti rossi. Sono al tempo stesso freschi e potenti, persistenti e armoniosi.
I vini bianchi hanno un colore oro pallido con riflessi verdi. Complessi e ricchi di calore, con marcati accenti floreali, offrono al palato vivaci note di frutta fresca, come la pesca, il mango o anche l’albicocca.
«Interazioni causali»
La combinazione del clima mediterraneo e della topografia con un’esposizione a sud, spazzata dai venti prevalenti che recano scarse precipitazioni, conferisce alla zona geografica un’attitudine alla coltura di un vigneto originale su suoli a predominanza argilloso-calcarea.
Queste condizioni particolari favoriscono una maturità ottimale delle uve e offrono al viticoltore la possibilità di un adeguamento tra vitigno e sito di impianto che contribuisce alla particolare espressione dei vini.
Il vitigno Grenache N offre una sensazione di calore e di rotondità al palato e predilige le terrazze pietrose e le marne, mentre il Syrah N, varietà precoce, conferisce un elevato tenore zuccherino e aromi di frutti rossi. Vitigni storici, il Cinsaut N, tradizionalmente riservato al vino rosato, partecipa anch’esso all’assemblaggio dei vini rossi apportandovi tutta la sua finezza, e il Carignan N, di forte maturità, esprime corpo e tannicità, con particolari aromi di liquirizia. Quanto al Mourvèdre N, apporta tannini fini e note speziate.
Jacques Puisais descrive così il legame tra il prodotto e il suo ambiente naturale: «Il Minervois è un vino d’aria e ciò che conta è l’annata del vento; in particolare nel periodo che precede le vendemmie, ciò condiziona la velocità dell’evapotraspirazione. Questo vino d’aria si caratterizza per la dolcezza e la ricchezza del tannino e il rispetto originale del frutto».
La viticoltura segna la storia del «Minervois» da 2 000 anni a questa parte.
Minerve, cittadina che evoca immagini mitologiche, arroccata su un picco roccioso dell’altopiano calcareo, ha dato il nome alla denominazione di origine controllata. Quest’antica piazzaforte è famosa per l’eccezionalità del sito e per la resistenza che oppose a Simon de Montfort nel 1210, ai tempi della crociata contro i catari. In questo luogo emblematico, caratteristico esempio dei siti della denominazione di origine controllata, la vite, radicata su duri suoli calcarei, costeggia un paesaggio meridionale di intensa luminosità.
Restano presenti riferimenti all’impero romano. Le proprietà e i castelli attuali sorgono in gran parte sui siti delle antiche «domus», come «Massanier la Mignarde» nel comune di Pépieux, antica proprietà del legionario Maximus, il cui vino nel 2005 è stato consacrato miglior vino del mondo dalla «International wine challenge».
Al margine occidentale della zona geografica la città di Carcassonne, piazzaforte medievale inserita nell’elenco UNESCO dei patrimoni dell’umanità, appartiene al patrimonio culturale e storico del «Minervois». A sud della zona geografica si snoda il Canal du Midi, che fu alle origini dello sviluppo economico nel XVII secolo e rientra anch’esso fra i patrimoni dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO.
La denominazione di origine controllata «Minervois» dimostra quindi, con il suo capitale storico e i suoi siti privilegiati, un profondo attaccamento alla coltivazione della vite radicata sul suo territorio.
9. Ulteriori condizioni essenziali (confezionamento, etichettatura, altri requisiti)
Etichettatura
Quadro normativo:
legislazione nazionale
Tipo di condizione ulteriore:
disposizioni supplementari in materia di etichettatura
Descrizione della condizione:
l’etichettatura dei vini che beneficiano della denominazione di origine controllata può precisare il nome dell’unità geografica più ampia «Languedoc» con il riferimento «Grand Vin du Languedoc».
Le dimensioni dei caratteri di quest’unità geografica più ampia non superano, né in altezza né in larghezza, la metà di quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata.
L’etichettatura dei vini che beneficiano della denominazione di origine controllata può precisare il nome di un’unità geografica più piccola, a condizione:
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che si tratti di una località accatastata; |
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che essa figuri nella dichiarazione di raccolta. |
Il nome della località accatastata è menzionato subito dopo il nome della denominazione di origine controllata e stampato in caratteri le cui dimensioni non superano, né in altezza né in larghezza, la metà di quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata.
Quadro normativo:
legislazione nazionale
Tipo di condizione ulteriore:
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata.
Descrizione della condizione:
la zona di prossimità immediata, definita in deroga per la vinificazione e l’elaborazione dei vini, è costituita dal territorio dei seguenti comuni:
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dipartimento dell’Aude: Barbaira, Berriac, Canet, Capendu, Carcassonne, Castans, Citou, Conques-sur-Orbiel, Douzens, Escales, Floure, Fontiès-d’Aude, Fournes-Cabardès, Labastide-Esparbairenque, Lastours, Lespinassière, Lézignan-Corbières, Marcorignan, Montbrun-des-Corbières, Montirat, Moux, Ouveillan, Pradelles-Cabardès, Raissac, Saint-Marcel-d’Aude, Sallèles-d’Aude, Villanière, Villardonnel, Villedubert, Villemoustaussou; |
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dipartimento dell’Hérault: Assignan, Cruzy, Ferrals-les-Montagnes, Villespassans. |
Link al disciplinare del prodotto
http://info.agriculture.gouv.fr/gedei/site/bo-agri/document_administratif-cc1cf391-d666-49f9-81cc-7ca4a90414cd
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