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Patata novella di Galatina Dop - Proposta di riconoscimento

Pubblicato da disciplinare
Patata novella di Galatina dop

Proposta di riconoscimento della dop Patata novella di Galatina

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
COMUNICATO 

Proposta di riconoscimento della denominazione di origine protetta
«Patata novella di Galatina» (13A08050)

(GU n.241 del 14-10-2013)
 
 


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
esaminata la domanda intesa ad ottenere la protezione della
denominazione «Patata novella di Galatina» come denominazione di
origine protetta ai sensi del Regolamento (UE) n. 1151/2012 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012, presentata
dall'Associazione produttori patate di Galatina, presso dott. Aldo
Maria Reho, via Lo Re n. 6 - 73100 Lecce, e acquisito inoltre il
parere della regione Puglia, esprime parere favorevole sulla stessa e
sulla proposta di disciplinare di produzione nel testo di seguito
riportato.
Successivamente alla riunione di pubblico accertamento tenutasi a
Racale (Lecce) il 17 luglio 2013, l'Associazione produttori patate di
Galatina ha richiesto le seguenti modifiche al disciplinare di
produzione letto nella predetta riunione:
all'art. 5 viene eliminato il paragrafo relativo ai tipi di
terreni;
all'art. 8 viene modificato il logo.
Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla
presente proposta, dovranno essere presentate, al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle
politiche competitive della qualita' agroalimentare e della pesca -
Direzione generale per la promozione della qualita' agroalimentare -
PQA III - via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma - entro trenta giorni
dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana della presente proposta, dai soggetti interessati e
costituiranno oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto
Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta di
riconoscimento alla Commissione europea.
Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o
dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara'
notificata, per la registrazione ai sensi ai sensi dell'art. 49 del
Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio
del 21 novembre 2012, ai competenti organi comunitari.

Allegato

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
«PATATA NOVELLA DI GALATINA»
D.O.P.

Art. 1
Denominazione

La denominazione di origine protetta «Patata novella di Galatina»
e' riservata esclusivamente ai tuberi che rispondono alle condizioni
ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.

Art. 2
Caratteristiche del prodotto

La denominazione di origine protetta «Patata novella di Galatina»
designa esclusivamente i tuberi della specie Solanum tuberosum, var.
Sieglinde, ottenuti nell'area delimitata al successivo art. 3.
Le caratteristiche del prodotto all'atto dell'immissione al
consumo sono le seguenti:
Fisiche
epidermide (corteccia o buccia), di colore giallo intenso,
brillante; anche per la presenza di residui terrosi derivanti dalla
coltivazione nelle terre rosse, assume un colore ruggine
«cioccolato»;
forma lungo - ovale, di media grandezza;
buccia non completamente differenziata, facile allo sfaldamento,
priva di screpolature;
tuberi interi, non germinati, di forma regolare ed esenti da
malformazioni, da sapori ed odori anomali;
tuberi asciutti, privi di «inverdimento», spaccature,
ammaccature, rosure, macchie ed alterazioni patologiche;
Chimiche
basso contenuto in amido (massimo 17%) e sostanza secca (massimo
21%);
Organolettiche
tessitura della pasta cotta caratterizzata da:
assenza di sfioritura;
consistenza elevata;
assenza di farinosita';
grana da molto fine a fine;
sapore molto delicato, omogeneo e costante con assenza di
particolari gusti e retrogusti;
un colore giallo chiaro uniforme;
assenza di imbrunimento.

Art. 3
Zona di produzione

L'area di produzione della denominazione di origine protetta
«Patata novella di Galatina» e' costituita dal territorio
amministrativo dei seguenti comuni in provincia di Lecce: Acquarica
del Capo, Alliste, Casarano, Castrignano del Capo, Galatina,
Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Morciano Di Leuca, Nardo',
Parabita, Patu', Presicce, Racale, Salve, Sannicola, Taviano, Ugento.

Art. 4
Prova dell'origine

Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata
documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo, e
attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dall'organismo
di controllo, dei produttori, delle particelle catastali sulle quali
avviene la coltivazione, dei condizionatori, nonche' attraverso la
dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo delle quantita'
prodotte, e' garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le
persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, saranno
assoggettate al controllo da parte dell'organismo di controllo,
secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo
piano di controllo.

Art. 5
Metodo di ottenimento

Le condizioni tecniche di coltura dei terreni destinati alla
produzione della «Patata novella di Galatina» devono essere quelle
tradizionali della zona e comunque atte a conferire al prodotto le
specifiche caratteristiche di qualita', cosi' come individuate
all'art. 2.
A tal fine si individuano le seguenti tecniche colturali:
avvicendamento colturale. E' obbligatorio l'avvicendamento
colturale, da eseguire attraverso la rotazione biennale con frumento,
leguminose da granella (fava, pisello) o con piante orticole
(zucchino, finocchio). E' comunque vietato l'impiego delle altre
solanacee (peperone, pomodoro, melanzana), sia in rotazione con la
patata, che come colture intercalari;
preparazione del terreno. Entro il periodo che va dal primo di
agosto e fino al 30 settembre si effettua una lavorazione del terreno
in profondita', alla quale segue, poco prima dell'impianto,
un'accurata fresatura;
l'impianto deve essere effettuato nel periodo compreso fra il
20 novembre fino a tutto febbraio. E' obbligatorio l'utilizzo di
tuberi seme certificati; e' obbligo del produttore conservare i
cartellini che accompagnano le partite dei tuberi seme impiegati. I
tuberi seme, oltre che certificati, devono essere privi di lesioni
e/o ammaccature e di germogli lunghi e filati.
I tuberi possono essere piantati interi o tagliati; e' ammesso
anche l'impiego di tuberi pre germogliati. I tuberi seme vengono
posti ad una distanza sulla fila pari a 20 - 30 cm e fra le file ad
una distanza compresa fra 60 e 80 cm;
il piano di fertilizzazione terra' conto delle caratteristiche
fisiche dei terreni e della loro dotazione in elementi nutritivi; di
seguito si riportano gli importi massimi consentiti per i principali
macroelementi:
Azoto (N): gli apporti massimi consentiti in azoto (N), in
relazione alla dotazione del terreno sono pari a 170 Kg/ha; non e'
ammesso in pre-semina un apporto di azoto superiore a 60 Kg/ha; il
resto della concimazione azotata deve essere frazionato in due
interventi: subito dopo l'emergenza e ad inizio tuberificazione;
Fosforo (P2O5): gli apporti massimi consentiti in fosforo (P2O5),
in relazione alla dotazione del terreno sono pari a 130 Kg/ha;
Potassio (K2O): gli apporti massimi consentiti in potassio (K2O),
in relazione alla dotazione del terreno sono pari a 200 Kg/ha.
Non sono consentite distribuzioni di fosforo e potassio in
copertura, limitandone la distribuzione solo in pre-semina, al
momento della preparazione del terreno. E' consentito l'apporto di
letame.
Il controllo di crittogame, fitofagi ed erbe infestanti deve
essere effettuato attraverso il ricorso alla lotta integrata secondo
le normative vigenti.
Irrigazione. I volumi irrigui stagionali non devono superare i
2000 m3/ha, distribuiti in un massimo di 10 interventi irrigui. Le
adacquate verranno sospese 7 giorni prima della raccolta.
La raccolta iniziera' a partire dalla prima decade di marzo e non
si potra' prolungare oltre il 30 giugno.
E' vietato il ricorso all'impiego di prodotti chimici dissecanti.
Le rese unitarie possono arrivare fino ad un massimo di 400 q/ha.
In tutte le fasi della lavorazione del prodotto devono essere
adottate tutte le precauzioni atte ad evitare contusioni, ferite e
fenomeni di inverdimento. Una eventuale conservazione del prodotto
non potra' superare un periodo di 30 giorni.

Art. 6
Legame con l'ambiente

La patata novella di Galatina deve la sua peculiarita' al fatto
di essere universalmente apprezzata e riconosciuta, specie dai
mercati del Nord Europa (Germania in primis):
a) in virtu' della sua marcata precocita';
b) in virtu' delle particolari caratteristiche estetiche,
rappresentate da un colore giallo intenso e brillante dell'epidermide
dei tuberi, generalmente ricoperta di residui terrosi, che fanno
assumere alla stessa un tipico colore ruggine, particolarmente
apprezzato su quei mercati - come testimoniato anche da alcuni
articoli di stampa - da cui anche il nome di «patata cioccolato»
attribuitole dalla gente germanica. Questa e' considerata a pieno
titolo una caratteristica riconosciuta chiaramente ed apprezzata dal
consumatore al momento dell'acquisto;
c) in virtu' delle particolari caratteristiche organolettiche e
qualitative (rappresentate principalmente da valori della tessitura
della pasta decisamente superiori rispetto ad analoghe tipologie di
prodotto), determinate essenzialmente da un basso contenuto in
sostanza secca. La patata novella di Galatina e' particolarmente
adatta ad essere utilizzata come «patata da insalata o da fetta e da
arrosto», presentando quindi una tipologia di utilizzazione che la
colloca nella Categoria A, (classificazione EAPR, Associazione
europea di ricerca sulla patata), dal momento che i tuberi non
scuociono, rimangono sodi, non sono farinosi, hanno una grana
estremamente fine, non si sbriciolano al taglio, ma, come si dice in
gergo, «tengono la fetta».
L'anticipazione per quanto possibile spinta di un raccolto che
normalmente e' da considerarsi primaverile - autunnale, e' dovuta,
oltre alle caratteristiche di tipo genetico e di tipo agrotecnico,
anche e soprattutto alle particolari e specifiche condizioni agro
pedologiche e climatiche. La principale caratteristica dei terreni
che ospitano la coltura e' rappresentata infatti dalle «terre rosse»,
presenti lungo tutta la fascia che costeggia la costa ionica, tanto
da caratterizzare in modo esclusivo quest'area; di natura sabbiosa e
a reazione sub acida o prossime alla neutralita', queste si
presentano molto ricche in fosforo assimilabile, ferro assimilabile e
potassio scambiabile, ma mediamente dotate in sostanza organica e
povere in azoto totale. Le terre rosse rappresentano un tipico
esempio di "terreni zonali o climatici", di quei terreni, cioe', le
cui proprieta' sono fortemente influenzate dalle condizioni
climatiche in cui si sono formati.
La temperatura media mensile del mese piu' freddo (gennaio)
oscilla fra 9,50 e 10°C, quella del mese piu' caldo (agosto) da 25,60
a 26 °C, con valori massimi assoluti non di rado superiori ai 40°C;
non si riscontrano, inoltre, forti escursioni termiche giornaliere
(differenza fra temperatura massima e minima nelle 24 ore).
Piu' in dettaglio, nei riguardi della temperatura, risultano
pienamente soddisfatte le condizioni termiche ottimali per lo
sviluppo delle diverse fasi fenologiche:
se, come accade, la temperatura del suolo non scende al di
sotto dei 3 - 4°C, i tuberi si mantengono in stasi vegetativa senza
alcun danno per l'integrita' del tubero-seme; quando la temperatura
sale a circa 8°C, comincia la germogliazione, la quale procede
rapidamente a temperatura superiore, con un optimum intorno ai 15°C;
temperature elevate determinano stasi o blocco vegetativo. Eseguendo
pertanto, cosi' come avviene nella realta', l'impianto dei tuberi -
seme nel periodo che va da fine novembre fino a tutto febbraio, si
permette al tubero di superare indenne un breve periodo di stasi
vegetativa fino al momento in cui l'aumento delle temperature che si
registra verso la fine del mese di febbraio - primi di marzo non e'
tale da consentire alla coltura una rapida germogliazione ed
emergenza. Cio' e' tanto piu' vero quanto piu' ci si sposti verso le
zone costiere dell'area individuata, allorche' le minori escursioni
termiche che li' si registrano per via dell'effetto mitigante
esercitato dal mare, consentono di anticipare ulteriormente l'epoca
di impianto allo scopo di ottenere un maggiore anticipo nell'epoca di
raccolta;
il differenziamento dei tuberi inizia 15 - 20 giorni dopo
l'emergenza; temperature superiori a 20°C all'epoca della formazione
dei tuberi possono provocare una riduzione produttiva;
anche l'accrescimento della parte aerea, oltre che dalla
fertilita' e dalle tecniche colturali (concimazione azotata in
primis) e' condizionata ovviamente dalla temperatura, che non
dovrebbe superare in questa fase i 25 - 27°C.
Con riferimento al comportamento della coltura in relazione alla
durata del periodo di illuminazione giornaliero (fotoperiodo), la
patata, considerata specie longidiurna a tutti gli effetti, trova in
questo ambiente e in questo periodo di coltivazione le migliori
condizioni di sviluppo: le condizioni di fotoperiodo breve che
caratterizzano l'ambiente in esame, consentono infatti alla specie di
ritardare o impedire la fioritura a vantaggio di una migliore e piu'
precoce produzione di tuberi.
Anche le caratteristiche pedo - agronomiche dei terreni che
ospitano la coltura determinano una specifica influenza sulla
precocita', su alcune caratteristiche chimico - fisiche dei tuberi e
sullo stato di maturazione del periderma: esigendo la patata terreni
che non siano di ostacolo allo sviluppo delle parti ipogee, sulle
quali si forma il prodotto, nei terreni sciolti (purche' non aridi)
che caratterizzano l'intera area di coltivazione, il tubero si
sviluppa infatti regolarmente conservando la propria forma e la
buccia puo' maturare mantenendo un aspetto liscio e lucido, assumendo
il tipico «color ruggine o cioccolato» per effetto della coltivazione
sulle tipiche terre rosse. Ad accentuare ulteriormente quest'aspetto,
particolarmente apprezzato sui mercati di consumo, contribuisce in
maniera determinante anche la circostanza secondo la quale alla
raccolta del prodotto si provvede con semplici attrezzi meccanici che
non vengono direttamente a contatto con i tuberi e, ancor di piu' al
fatto che le patate, appena raccolte, vengono immediatamente
destinate alle operazioni di commercializzazione senza che queste
siano precedute o accompagnate da operazioni di lavaggio dei tuberi.
Alle proprieta' dei terreni di coltivazione, si deve inoltre
attribuire l'influenza diretta su talune altre caratteristiche
chimiche e fisiche del prodotto; i tuberi, infatti, non trovando
ostacoli nel corso del loro ciclo colturale, grazie alla natura
sabbiosa ed al contenuto in sostanza organica dei terreni che li
ospitano, esprimono a pieno le loro potenzialita' di sviluppo,
raggiungendo volumi decisamente superiori se messi a confronto con
quelli dei tuberi di analoghe coltivazioni effettuate su terreni
diversi. Per effetto di cio', decisamente inferiori risultano di
conseguenza i valori del peso specifico, e quindi quelli della
sostanza secca, parametro quest'ultimo ritenuto fondamentale nella
determinazione delle caratteristiche organolettiche della patata
novella di Galatina.
La patata e' particolarmente sensibile all'influenza del terreno
anche per quanto riguarda l'anticipazione dello sviluppo della
pianta: nonostante la lunghezza del ciclo vegetativo debba
considerarsi un carattere genetico, e' indubbio che i terreni
facilmente riscaldabili, come sono appunto quelli sabbiosi, si
dimostrino particolarmente favorevoli ad una pronta partenza del
ciclo vegetativo e quindi ad un maggiore anticipo della maturazione.
Numerose ricerche evidenziano la preminenza della patata novella
di Galatina coltivata nell'arco ionico salentino e sui terreni
sabbiosi rispetto alle altre aree di produzione e agli altri tipi di
terreno, dal momento che in presenza di queste condizioni pedologiche
e climatiche, corrispondono i migliori indici di tessitura della
pasta ed il migliore giudizio complessivo (punteggio) relativo a
tutte le caratteristiche organolettiche in generale.
Si puo' quindi affermare che l'omogeneita' delle caratteristiche
qualitative del prodotto in tutta l'area di produzione individuata
come tipica e' riconducibile alla perfetta integrazione fra le
caratteristiche genetiche della coltura e le tipiche ed
irriproducibili condizioni agrometeorologiche della zona di
coltivazione, le quali condizionano i vari stadi fenologici e di
sviluppo della pianta. Le peculiari caratteristiche pedologiche,
climatiche ed agronomiche, che trovano nelle terre rosse la loro
massima espressione, fanno si' che la patata novella di Galatina
coltivata in questo ambiente si caratterizzi in modo originale e
speciale nel panorama pataticolo europeo e che si diversifichi in
modo sostanziale dalle altre produzioni di patate novelle prodotte in
altre aree, pure vicine.
Risale agli anni immediatamente successivi al secondo evento
bellico mondiale l'introduzione nel Salento della patata novella di
Galatina.
Il nome, e quindi l'attribuzione e l'accostamento ad un luogo ben
determinato - Galatina, appunto - con il quale la patata e'
universalmente riconosciuta come garanzia di qualita' organolettiche
superiori, sta a testimoniare la storica presenza nel territorio
della coltura, la quale, dopo una iniziale diffusione in questo
comune del Leccese, si e' poi spostata soprattutto verso i comuni
immediatamente a ridosso della costa ionica.
Quella della patata rappresenta senz'altro la coltivazione
fondamentale per gli equilibri agricoli ed economici di diversi
comuni localizzati lungo la fascia costiera dell'arco Ionico
Salentino; la scelta di ricorrere, fra le colture ortive, soprattutto
alla patata e non ad altre, pure abbastanza rappresentate nell'intero
comprensorio, come anguria, peperone, e' dovuta, oltre che alle
concrete potenzialita' produttive espresse dalle favorevoli
condizioni pedoclimatiche, anche al fatto che la patata richiede una
tecnica colturale relativamente piu' semplice rispetto alle altre
ortive, oltre ad un piu' basso impegno di mezzi tecnici e capitali. A
tutto questo aggiungasi che la coltivazione della patata, rispetto
alle altre specie prima citate, ben si presta ad essere effettuata in
consociazione con quella dell'olivo - sistemato a sesto ampio negli
impianti di tipo tradizionale -, come di fatto e' sempre avvenuto e
tuttora avviene nella stragrande maggioranza delle situazioni. In
tale contesto produttivo, e' ormai generalizzata da decenni la
consuetudine di raccogliere anticipatamente (entro il mese di
ottobre) le olive direttamente dall'albero: se questo consente di
ottenere un olio dalle caratteristiche qualitative di gran lunga
superiori rispetto a quello proveniente dalle olive raccolte da terra
- impegnando peraltro, in quest'ultimo caso, i terreni per periodi di
tempo piu' lunghi - rappresenta senz'altro il mezzo piu' efficace per
consentire di preparare con largo anticipo il terreno destinato ad
accogliere i tuberi seme. L'influenza di una semina precoce
sull'anticipo della maturazione dei tuberi e quindi sulla loro
raccolta e' del tutto evidente ed esalta ulteriormente la precocita'
della coltura.
Il mercato della patata novella di Galatina e' totalmente
orientato all'esportazione verso i paesi del Centro e del Nord
Europa; sono del tutto trascurabili le quantita' che vengono avviate
verso i mercati nazionali; in particolare l'esportazione trova il suo
principale e fondamentale sbocco presso i principali mercati di
Germania (oltre l'80% del mercato all'esportazione), Paese in cui il
prodotto ha da sempre raggiunto le maggiori quotazioni rispetto ad
altre varieta' di patate novelle prodotte in altre zone del Meridione
d'Italia, come ampiamente testimoniato dalla documentazione relativa
alla iniziativa promossa dalla camera di commercio di Lecce negli
anni '70, in collaborazione con l'istituto per il commercio estero,
tesa a garantire una maggiore trasparenza nelle contrattazioni e nei
prezzi praticati ai produttori: l'ente si occupava di comunicare
giornalmente e per l'intero periodo di commercializzazione a tutti i
sindaci dei comuni interessati alla produzione della patata novella,
la quotazione delle patate novelle italiane sui principali mercati
tedeschi (Monaco di Baviera, Colonia, Amburgo, Francoforte).
Presso i principali mercati di questo paese, la patata novella di
Galatina viene universalmente apprezzata in ragione delle particolari
caratteristiche estetiche, organolettiche e qualitative ed in ragione
del fatto che su tutti questi mercati, essa trova la sua massima
collocazione in un periodo di tempo (da aprile a giugno) in cui sono
esaurite o in via di esaurimento le scorte di patate del vecchio
raccolto e non e' ancora disponibile il nuovo prodotto locale.
Elemento caratterizzante l'importanza del prodotto nel costume
locale e' testimoniato dalla tradizione delle sagre: fra le
principali si ricordano quella di Parabita, inaugurata nei primi anni
80, con il patrocinio della regione Puglia, della Camera di commercio
di Lecce, dell'Azienda speciale per i servizi alle imprese - , e
quella di Felline di Alliste, che si tiene ininterrottamente ogni
anno nel mese di luglio a partire dai primi anni 90. Tali eventi, che
coinvolgono direttamente gran parte della popolazione locale
nell'allestimento delle manifestazioni, esercitano ogni anno un forte
richiamo nei tantissimi turisti che d'estate affollano le localita'
turistiche salentine ed hanno un significato che va al di la' di una
semplice festa di paese, ma dimostrano il legame che nel tempo si e'
creato fra cultura locale e coltura.
Il legame culturale e' sottolineato, inoltre, anche dal largo
impiego della patata in numerose ricette tipiche della gastronomia
locale, da tempo immemore entrate nella quotidianita' della vita
della gente del posto, come «l'insalata di patate alla salentina», la
«pitta di patate (focaccia di patate) alla salentina», «i panzerotti
di patate».

Art. 7
Controlli

Il controllo sulla conformita' del prodotto al disciplinare e'
svolto, da una struttura di controllo, conformemente a quanto
stabilito dall'art. 37 del Regolamento (UE) n. 1151/2012. Tale
struttura e' l'autorita' pubblica designata Camera di commercio,
industria, artigianato, agricoltura di Lecce, viale Gallipoli n. 39 -
73100 Lecce - Tel. 0832 68411; fax: 0832 684260 e-mail:
cameradicommercio@le.camcom.it.

Art. 8
Etichettatura

Le confezioni di patata novella di Galatina immesse al consumo
potranno essere confezionate in cartone, tele, juta, vertbag e tutti
quei contenitori consentiti dalla normativa vigente distinte per
calibro secondo le due classi 28 - 40 mm o 32 - 65 mm.
L'etichetta riportata sulle confezioni conterra' le seguenti
informazioni:
il logo e la dicitura «Patata novella di Galatina», in
caratteri superiori ad ogni altra dicitura;
l'origine (zona di produzione e di confezionamento);
il nome, la sede e la ragione sociale del confezionatore;
il peso netto all'origine;
il calibro;
il numero di identificazione del lotto;
l'epoca di raccolta e la data di confezionamento;
il simbolo dell'Unione europea.
Altre informazioni potranno essere apposte a parte su uno
specifico pieghevole o etichetta riportante:
indicazioni che facciano riferimento a frazioni, localita' o
aziende comprese nei territori dei Comuni di cui all'art. 3 e dai
quali effettivamente provengono le patate con la denominazione di
origine protetta;
informazioni sulle qualita' nutrizionali della patata;
informazioni sull'uso culinario;
informazioni sulle modalita' di conservazione consigliate.
Alla denominazione di cui all'art. 1 e' vietata l'aggiunta di
qualsiasi qualificazione diversa da quella prevista nel presente
disciplinare.
Il logo, di forma circolare, e' inframezzato da uno spazio di
forma ondulare di colore bianco; e' caratterizzato dalla presenza di
un cerchio di colore verde - riportante la dicitura, in colore
bianco, «D.O.P. patata novella» - nella parte superiore, e di colore
giallo in quella inferiore - riportante la dicitura, in colore rosso,
«di Galatina» -.
Nella parte superiore del logo, all'interno, si osservano:
in primo piano, la rappresentazione grafica della pianta di
patata nel corso della sua attivita' vegetativa con in risalto il
colore verde del fogliame; lo sfondo, di colore azzurro, richiama il
colore del mare Ionio, lungo la fascia costiera del quale si svolge
la coltivazione della patata novella.
Nella parte inferiore del logo si osservano:
in primo piano, la rappresentazione dei tuberi, di colore
giallo, a ricordare la solarita' degli ambienti di coltivazione,
nonche' il colore della buccia e della polpa; lo sfondo, invece, di
colore rosso, richiama nella mente il colore tipico dei terreni di
produzione; l'associazione del colore giallo e di quello rosso
riporta infine ai colori dello stemma della provincia di Lecce.


Patata novella di Galatina dop

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