Pergola Doc
La Doc Pergola è suddivisa in
«Pergola» Aleatico: Aleatico per non meno dell'85%;
«Pergola» rosato o rosé: Aleatico per non meno del 60%;
«Pergola» rosso: Aleatico per non meno del 60%;
Le uve destinate alla produzione dei vini DOP Pergola devono essere prodotte nell’ambito dei territori amministrativi dei comuni di Pergola, Fratte Rosa, Frontone, Serra Sant’Abbondio, San Lorenzo in Campo (tutti in provincia di Pesaro e Urbino)
Pergola, cittadina in Provincia di Pesaro, è posta a ridosso della catena montuosa appenninica e fa parte del territorio regionale di Media ed Alta Collina (MAC)
Area interna delimitata, per la denominazione, nel territorio di 5 Comuni tutti compresi nella
Provincia di Pesaro Urbino.
L’area è percorsa dal fiume Cesano e dista circa Km 30 dal mare. Essa si sviluppa nella parte
valliva del percorso del fiume che ha in Pergola il suo centro abitato di riferimento economico e
sociale.
La parte iniziale del percorso del fiume e della delimitazione raggiunge un’altezza di mt 1702
s.l.m..
L’altezza media è di 260 mt s.l.m. ed i vigneti sono presenti in tutta l’area ed a tutte le altezze
comprese da mt 100 fino ai mt.1. 600 s.l.m. con una accentuazione tra mt 200 e mt 500
s.l.m..Geologicamente nell’area pedemontana prevalgono rocce calcarenitico-pelitiche e marnosocalcaree.
La valle è occupata da depositi alluvionali, con prevalenza di terrazzi soprattutto ghiaiosi ed
interessati da copertura fine e alluvionale proveniente dai versanti collinari e montani prossimi.
Il clima appartiene al Piano fitoclimatico “Alto collinare” ed è caratterizzato da piovosità medie
superiori a 7-800 mm annui e temperature medie inferiori ai 14 °C.
Le classi di pendenza dell’area delimitata sono concentrate per il 70 % tra il 5 ed il 40%.
Il percorso del fiume Cesano, per la parte che attraversa la delimitazione, è verso nord per cui le
formazioni collinari che formano la parte del relativo bacino sono esposte verso est ed ovest per
l’80%.
Fattori umani rilevanti per il legame
Città fondata dagli Eugubini attorno al 1220, fu contesa dai Malatesta di Rimini e poi distrutta nel
1455 da Francesco Sforza.
Già il nome Pergola riconduce ad un pergolato viticolo ed il vitigno “Pergola” è giunto dalle colline
umbre, dove già si trovava, probabilmente arrivato dalla vicina Toscana.
Lo scorrere dei secoli ha permesso la selezione di una “vernaccia rossa di Pergola”, come riporta la documentazione storica del 1600.
Ai nostri tempi, nel xx secolo a memoria d’uomo, si parla di un vino locale chiamato “Vernaccia di
Pergola” che i documenti storici riportano al 1520.
La vite giunse nel territorio in quanto portata da un nobile eugubino a Grifoleto, località inclusa nel territorio delimitato, nell’anno 1200.
Nel 1500 un discendente della proprietà di cui sopra, agricoltore, curò la diffusione del vitigno,
intuendone pregi e qualità, e ne curò la sua diffusione nell’areale.
Con l’arrivo della fillossera nell’area il vitigno ha conosciuto il suo completo declino. Il suo
ripristino è trascurato anche quando avviene, all’inizio del 1900, l’avvio della nuova viticoltura su
piede americano.
Un primo serio studio del vitigno è opera di un Accademico Agrario di Pesaro, Giuseppe Mamiani,
che effettuò nel 1833 uno studio comparato tra i vitigni autoctoni pesaresi con quelli della Toscana individuando una “Vernaccia nera” e un “Aleatico” ai quali si può ricondurre, per recenti ricerche ampelografiche, la “Vernaccia di Pegola”.
Nel 1875 ”l’Esposizione agraria regionale” svoltasi in Ferrara, vede la partecipazione di viticoltori
con bottiglie di “Vernaccia”, sia pura che tagliata, con la dicitura “vino di lusso”.
Nel Trattato di Ampelografia di N. Marzotto del 1925, sui vitigni più pregiati per la provincia di
Pesaro cita le uve nere “Vernaccia nera, Vernaccia, Aleatico e San Gioveto. Oggi, sulla base di
ricerche scientifiche, è stato sciolto qualsiasi dubbio sulla identificazione del vitigno che non può
essere considerato una varietà a se stante ma un clone del vitigno Aleatico. Questo vitigno ha
trovato, a suo tempo, un’area elettiva di coltivazione nel territorio del Comune di Pergola e nei
Comuni limitrofi per produrre il vino “Vernaccia di Pergola”.
Da pochi decenni, con l’impianto di nuovi vigneti, il vitigno riprende il suo ruolo per l’opera di
illuminati viticoltori.
La prima difficoltà si è manifestata con la mancata disponibilità del materiale di propagazione che è stato recuperato da antichi vitigni presenti su viti maritate all’acero nel territorio del già citato
Grifoleto. e su viti presenti nel chiostro di un convento di Pergola.
L’attività vivaistica ha fatto il resto.
Recuperata la base ampelografica e sostenuti dalla secolare tradizione produttiva che ancora
riproduce nelle campagne l’alberata marchigiana (vite maritata all’acero), che per la Vernaccia
sembra desse i migliori risultati, oggi sostituita dall’allevamento a controspalliera con potatura
lunga a doppio archetto dei moderni vigneti, ne è conseguita la scelta di procedere al
riconoscimento della denominazione.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico
Rosso rubino brillante con riflessi di porpora. Questa uva dona al vino grande complessità
aromatica, sia all’olfatto che al gusto che si esprime con note che vanno dallo speziato ai sentori
floreali come rosa e viola passite ed evoca essenze dei frutti rossi del sottobosco. Il gusto è pieno
ed armonico, ben equilibrato. Grazie ai suoi tannini dolci lascia in bocca sensazioni di morbidezza e rotondità.
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
Il vitigno predilige terreni silicei, calcarei, di collina, sassosi, ben esposti ma non molto fertili. Si
adatta a diversi sistemi di allevamento, preferendo quelli poco espansi e potatura corta. Produce un vino denso di profumi. Ciò è quanto il vitigno riesce ad esprimere in un territorio pedemontano e collinare riparato dai venti di mare, favorito dalla luminosità del sole per la sua esposizione e, pertanto, particolarmente vocato per la vite.
I viticoltori, prima per soddisfare l’autosufficienza alimentare, hanno piantato viti ovunque e le
hanno allevate nelle forme atte più alla quantità e poi alla qualità. Sorse così quella viticoltura
promiscua di piano e di collina ove la mezzadria ha attivato le sistemazioni arboree, ora in declino, venendosi così a modificare il paesaggio legato al lavoro delle passate generazioni.
Con tali cambiamenti nel territorio regionale sono cambiate le varietà ma le varietà ricche di
tradizione e di credito, come la Vernaccia di Pergola, hanno prevalso sul cambiamento e
sull’abbandono per ritornare a nuovo interesse e nuova attenzione nella formazione del reddito
agricolo e soddisfazione alimentare.
VITIGNI
ALEATICO N.
VITIGNI SECONDARI
** Aleatico N (OIV)
* Alicante N (OIV)
* ANCELLOTTA N. (MAIN)
* BARBERA N. (MAIN)
* CABERNET FRANC N. (MAIN)
* CABERNET SAUVIGNON N. (MAIN)
** Canaiolo nero n. (MAIN)
** Carignano N. (MAIN)
** CILIEGIOLO N. (MAIN)
** Colorino N (OIV)
** Foglia Tonda N (OIV)
* Gaglioppo N (OIV)
* Lacrima N (OIV)
** Maiolica N (OIV)
** MALBO GENTILE N. (MAIN)
* MERLOT N. (MAIN)
* MONTEPULCIANO N. (MAIN)
** PETIT VERDOT N. (MAIN)
* PINOT NERO N. (MAIN)
** Rebo N (OIV)
** REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO N. (MAIN)
* SAGRANTINO N. (MAIN)
* SANGIOVESE N. (MAIN)
* SYRAH N. (MAIN)
* Teroldego N (OIV)
** TERRANO N. (MAIN)
** Vernaccia nera grossa N. (OTHER)
* Vernaccia Nera N (OIV)