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Riviera del Brenta Doc

Pubblicato da disciplinare

I vini a denominazione di origine controllata «Riviera del Brenta» con uno dei seguenti riferimenti
Pinot Bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Tai (da Tocai friulano), Merlot, Cabernet (da Cabernet
franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Carmenére), Raboso (da Raboso Piave e/o Raboso veronese) e
Refosco d.p.r., devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti coltivati, in ambito aziendale,
con i corrispondenti vitigni per almeno l'85%. Possono concorrere, fino a un massimo del 15%, le
uve di altri vitigni di colore analogo, non aromatiche, ammessi alla coltivazione, per le province di Padova e Venezia .
I vigneti delle varietà Cabernet franc, Cabernet Sauvignon, Carmenere, Raboso Piave e Raboso
veronese devono essere iscritti in albi distinti per ciascuna varietà.
La Doc Riviera del Brenta seguito dalla specificazione «bianco» : Tocai friulano per almeno il 50%
La Doc Riviera del Brenta seguito dalla specificazione o meno rosso : Merlot per almeno il 50%, 
La Doc Riviera del Brenta «spumante : Chardonnay per almeno il 60%

La pianura veneta ricadente nell’area della Riviera del Brenta, costituisce un’unità geografica
caratterizzata dalla presenza del fiume Brenta che sfocia nell’Adriatico. A questo fiume si deve la
deposizione di buona parte dei materiali sciolti che formano il suolo e il sottosuolo e ciò in seguito
al suo divagare su un perimetro molto ampio prima di stabilirsi in un alveo ben definito. Accanto
all’azione del Brenta vi è la deposizione profonda di uno strato ghiaioso alluvionale riconducibile
allo scioglimento dei ghiacciai alpini sul quale si è poi sovrapposto lo strato più fine dovuto
all’azione dei corsi d’acqua. I suoli dell’area in esame hanno quindi origine tardo-glaciale e sono
costituiti da depositi alluvionali e fluvioglaciali che si caratterizzano per la presenza prevalente di
una granulometria fine con assenza di materiale grossolano. In questi suoli si riscontrano importanti fenomeni di lisciviazione e deposizione in profondità dei carbonati (caranto). La porzione meridionale dell’area presenta suoli mediamente fini di buona fertilità agronomica, nei quali la frazione più grossolana della tessitura (sabbia) risulta maggiormente presente, e ha un’origine generalmente marina. Ciò è riconducibile all’antica linea di spiaggia ritiratasi e retrocessa poi gradatamente verso la posizione attuale sotto la spinta dei depositi del Brenta, Bacchiglione e Adige. Nel complesso il clima della porzione di pianura in esame ha caratteri tipicamente continentali con inverni freddi ed estati calde, ma non siccitose, con un certo grado di umidità data dalla presenza di corsi d’acqua e dalla vicinanza del mare che favorisce regimi di brezze sia di giorno che di notte.


Fattori umani e storici
La denominazione lega storicamente il suo nome alla “Riviera del Brenta”, la zona attraversata dal fiume Brenta che, per alcuni secoli, è stata la via privilegiata di comunicazione tra le città di Padova e Venezia.
I primi ritrovamenti storici riguardanti la coltivazione della vite nell’area DOC Riviera del Brenta
risalgono alla civiltà paleo veneta dove antichi recipienti per il vino confermano l’uso del vino nelle cerimonie religiose e nella vita quotidiana. La vera organizzazione agricola di quest’area si deve far risalire alla centuriazione di un vasto territorio a est del fiume Brenta per merito dell’esercito dei “Soldati Contadini” romani.
Gli “Statuti padovani” che raccolgono le disposizioni in materia agricola dal 1225 al 1315,
testimoniano l’esistenza di una fiorente viticoltura nella campagna padovana e veneziana fin dal
XIII secolo. In pianura i terreni vengono disboscati e quelli paludosi bonificati per far posto a una
agricoltura spesso promiscua, ma il cui vino era tenuto in alta considerazione soprattutto dai Veneziani che, dal 1400, si insediarono nella zona costruendo numerose ville destinate alla
conduzione delle proprietà terriere. L’insediamento si fece così concentrato, tra il ‘500 e il ‘700, da cambiare radicalmente volto a tutta la Riviera fino a farla diventare una naturale prosecuzione del Canal Grande e un Borgo di Venezia. Le ville hanno la tradizionale “Barchessa”, struttura
necessaria all’attività agricola di cui il vino ne è parte importante.
La città di Venezia si andava sviluppando e ingrandendo e con essa cresceva il fabbisogno di vino.
Nel 1768 venne istituita l’Accademia di Agricoltura e i primi lavori riguardarono la potatura della
vite, la conservazione del vino, l’impianto del vigneto, la cura dell’uva e la sua maturazione.
Si dovrà poi attendere il periodo post fillosserico (fine ‘800) per giungere ad un generale e vigoroso rinnovamento varietale, colturale ed enologico che investirà appieno la campagna padovana e veneziana. Nel primo dopoguerra si pone evidente ed urgente il problema della ricostituzione dei vigneti sterminati dalla fillossera: è l’occasione per una rivisitazione della base ampelografica e per una nuova impostazione tecnica dei vigneti.
Le competenze specifiche dei viticoltori della Riviera del Brenta hanno permesso di ottimizzare le
interazioni fra il suolo e il clima della zona, consentendo di posizionare i diversi vitigni in funzione
della vocazionalità dei terreni per ottenere la massima espressione delle loro potenzialità. Queste
strategie hanno permesso di ottenere, nel 2004, il riconoscimento della DOC Riviera del Brenta
(DM 21 giugno 2004); Tradizionalità, luoghi e tecnica, sono allora i veri fattori per una proposta di mercato in sintonia con le aspettative del consumatore.
La viticoltura sta cambiando, la qualità dell’uva si fa priorità, la tecnica viticola ed enologica si
accompagnano di pari passo, ma soprattutto e di fondamentale importanza l’aggregazione dei
produttori nelle Cantine Sociali che si fanno sempre più attente alle esigenze del mercato e
promotrici di iniziative e strategie per la valorizzazione della denominazione.


b) Specificità del prodotto
La base varietale è costituita dai vitigni Merlot e Cabernet Sauvignon, in minima parte Raboso e Refosco. La viticoltura dell’area è quindi impostata su vitigni rossi di pregio che ben si adattano ai terreni propri del comprensorio. Vigorie contenute, livelli produttivi medi, intensità coloranti e gradazioni zuccherine, di tutta evidenza, sono i caratteri che identificano il rapporto
vitigno/ambiente del Brenta.
Il resto della produzione è orientata verso i vitigni bianchi quali Pinot bianco, Verduzzo,
Chardonnay, Tocai e Pinot grigio, vitigni nobili, freschi e profumati. Si caratterizzano per la
complessità dei profumi fruttati e delicati e la presenza del fiume fa si che siano esaltate le
caratteristiche di sapidità ed armonia di questi vini bianchi.
I vini bianchi della denominazione “Riviera del Brenta” sono caratterizzati da un colore giallo
paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dorati o verdognoli a seconda della varietà di uva utilizzata; l’odore può essere vinoso, fruttato, delicato; il sapore può essere da secco a morbido a seconda delle tipologie, fresco armonico


c) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto
L’interazione dei diversi fattori che caratterizzano l’area della Riviera del Brenta, dal clima ai suoli
che vanno dal sabbioso, al medio impasto fertile, all’argilloso “tenace” determina delle condizioni
diversificate che risultano ideali per le varie tipologie di vini rossi della Riviera del Brenta, che
presentano intensità coloranti e gradazioni zuccherine, di tutta evidenza.
L’equilibrio vegeto-produttivo che si può notare negli impianti situati nei suoli argillosi, deriva
dalla compattezza di tali terreni che non conferiscono vigoria eccessiva alla pianta e ben si prestano quindi per la produzione di vini rossi che risultano ben strutturati e di carattere.
Nei terreni sabbiosi della denominazione, sono ubicati prevalentemente i vitigni a bacca bianca che si avvantaggiano dei suoli freschi, profondi ottenendo quindi dei vini con una buona acidità.
Le elevate temperature e la presenza dei fiumi e bacini idrici, permette di ottenere piante di buona vigoria che salvaguardano i grappoli dai raggi estivi; la presenza di brezze marine che di giorno mitigano il clima e di notte abbassano sensibilmente la temperatura, permettono di arricchire gli acini di precursori aromatici che si ritrovano nelle diverse tipologie dei vini della Riviera del Brenta.

VITIGNI PRINCIPALI

CABERNET SAUVIGNON N. (MAIN)
* CABERNET FRANC N. (MAIN)
* Chardonnay (MAIN)
** CARMENERE N. (MAIN)
* MERLOT N. (MAIN)
** Tocai Friulano B (OIV)
** REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO N. (MAIN)
** RABOSO VERONESE N. (MAIN)
** Raboso Piave N (OIV)
* PINOT GRIGIO G. (MAIN)
* PINOT BIANCO B. (MAIN)

 

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