Romangia Igt
La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con l'indicazione geografica tipica "Romangia" comprende l'intero territorio amministrativo dei comuni di: Castelsardo, Osilo, Sennori, Sorso, Valledoria in provincia di Sassari
Fattori naturali rilevanti per il legame.
La Romangia è una regione storica della Sardegna che si trova nella parte settentrionale dell’Isola, è bagnata dal mare a nord, confinata dal Fiume Coghinas a est e dall’Anglona e dal Sassarese rispettivamente a sud e a ovest. Il paesaggio è formato da basse colline e altopiani degradanti con basse pendenze verso la pianura fittamente coltivata e le dune costiere. Lungo il litorale si protende verso il mare la rupe di Castelsardo interrompendo i campi dunari spesso rimboschiti. È una zona particolarmente esposta ai venti di maestrale Il substrato locale è costituito da una potente successione stratigrafica di rocce di origine sedimentaria e vulcanica formatasi nell’Oligomiocene. Nella zona s’incontrano rocce estremamente diverse spesso ricche di fossili: Arenarie e sabbie, argille siltose, tufiti, conglomerati, tufi talora alterati, con intercalazioni di marne più o meno siltose, fossilifere per abbondanti malacofaune (pettinidi, echinidi, gasteropodi, pteropodi). Calcari grigi.Depositi di flusso piroclastico in facies ignimbritica, di vari tipi. Marne, marne arenacee bioturbate e calcari marnosi, Andesiti in cupole di ristagno e colate. Calcareniti, calcari bioclastici fossiliferi e calcari nodulari a gasteropodi, ostreidi ed echinidi. Un reticolo di ruscelli tra loro subparalleli scende dall’altopiano di Osilo verso il mare erodendo e rideponendo detriti, ghiaie e limi nelle conche e nelle piane alluvionali fino ad incontrare le sabbie eoliche costiere.
Sui rilievi più rocciosi e nei versanti più acclivi si trovano entisuoli sottili. Sulle rocce più tenere e
in dolce declivio evolvono suoli più profondi, sub alcalini, spesso ricchi di carbonati, abbastanza
drenati (incptisuoli). Nelle piane alluvionali si sono evoluti alfisuoli profondi talora con problemi di
drenaggio.
Il clima tipicamente mediterraneo è mite e condizionato dalla prossimità del mare.
Fattori umani rilevanti per il legame.
La coltivazione della vite nel territorio, testimoniato anche dalla letteratura, ha origini antichissime.
In molte zone sono stati ritrovati i resti di vasi e brocche da vino, provenienti dall'area Micenea
(Grecia), databili al XIV secolo a.C. Ulteriori conferme arrivano da diversi studi archeologici, fra i
quali quelli effettuati in località “Geridu”, in Comune di Sorso, con reperti e ritrovamenti di
vinaccioli carbonizzati, roncole per la potatura e per la vendemmia, boccali di ceramiche usati per
bere il vino e vasi vinari.
Nella zona, nel XII e XIII secolo, è esistita una florida economia legata al vino: tante norme
giuridiche, differenti da zona a zona, dimostrano quanto fosse importante la coltivazione della vite.
Nel corso dei secoli la tradizione viticola si è tramandata e rafforzata; nella zona della “Pedraia”,
nel territorio comunale di Sorso, gli archeologi hanno trovato un impianto di vinificazione scavato
nella roccia calcarea, che reca incisa su un pilastro la data del 1602. In provincia di Sassari, ad
esempio, gli statuti del libero comune vietavano l'impianto di nuove vigne e l'importazione di vino.
Era il segno di un'economia più che florida che non tollerava un aumento di produzione.
Un testo fondamentale dell'autonomia sarda, come la “Carta de Logu” ci dà una misura significativa del carattere quasi sacrale attribuito ai vigneti. Erano protetti da norme severissime, con pene pecuniarie gravose, ma anche corporali, che potevano arrivare sino al taglio della mano per chi sradicava il vigneto altrui.
La storia viticola del territorio della Romangia è ancora strettamente intrecciata con la cultura
popolare, ricca di valori umani semplici, nella quale l’ospite gode sempre dell’accoglienza propria
di una gente laboriosa, gelosa di un’identità storica, culturale e linguistica orgogliosamente
preservata e tramandata, nota ed apprezzata anche oltre i confini della Sardegna.
La vite nella Romangia è considerata tuttora coltura principe del territorio, testimoniata dal
riconoscimento della IGT “Romangia” avvenuto con D.M. 12 ottobre 1995, pubblicato nella G.U.
n. 259 del 6 novembre 1995.
L’incidenza dei fattori umani, nel corso della storia, è in particolare riferita alla puntuale definizione dei seguenti aspetti tecnico produttivi, che costituiscono parte integrante del vigente disciplinare di produzione:
I vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli tradizionalmente coltivati nell’area di produzione.
I sesti d’impianto e i sistemi di potatura che, anche per i nuovi impianti, sono quelli tradizionali e
tali da perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle viti, sia per agevolare
l’esecuzione delle operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione della chioma,
permettendo di ottenere una adeguata superficie fogliare ben esposta e di contenere le rese di
produzione di vino entro i limiti fissati dal disciplinare.
Le pratiche relative all’elaborazione dei vini, sono quelle tradizionalmente consolidate in zona per
la vinificazione, attualmente adeguatamente differenziate per le varie tipologie.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico
I vini di cui al presente disciplinare di produzione presentano, dal punto di vista analitico ed organolettico, caratteristiche molto evidenti e peculiari, descritte all’articolo 6, che ne permettono una chiara individuazione e tipicizzazione legata all’ambiente geografico.
In particolare tutti i vini rossi presentano caratteristiche chimico-fisiche equilibrate in tutte le
tipologie, mentre al sapore e all’odore si riscontrano aromi prevalenti tipici dei vitigni.
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B).
La particolare orografia collinare del territorio di produzione e la felice esposizione dei vigneti,
localizzati in zone particolarmente vocate alla coltivazione della vite, concorrono a determinare un ambiente adeguatamente ventilato, luminoso, favorevole all’espletamente di tutte le funzioni
vegeto-produttive della pianta.
Nella scelta delle aree di produzione vengono privilegiati i terreni con buona esposizione adatti ad
una viticoltura di qualità.
Anche il clima dell’areale di produzione, caratterizzato da precipitazioni medio-basse, (500-800
mm/anno), con scarse piogge estive ed aridità nei mesi di luglio e agosto, da una buona temperatura media annuale, unita ad una temperatura relativamente elevata nei mesi estivi e ottima insolazione nei mesi di settembre ed ottobre, con interessanti escursioni termiche fra il giorno e la notte, consente alle uve una maturazione ottimale, contribuendo in maniera significativa alle particolari caratteristiche organolettiche delle varie tipologie del vino “Romangia”
La complessa storia vitivinicola della zona, conferma la stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Romangia.” La notorietà di questi vini è documentata da numerose citazioni in letteratura (Spano, Manca dell’ Arca, Moris) e riportate anche negli annali dei quaderni della Facoltà di Agraria di Sassari.
Di fatto questa notorietà rappresenta la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli attuali rinomati vini.
VITIGNI
Vernaccia di S Gimignano b.
Vernaccia di Oristano B.
Vermentino B.
VERDUZZO FRIULANO
VERDICCHIO BIANCO B.
Cannonau N.
Canaiolo nero n.
CALABRESE O NERO D'AVOLA
Cagnulari N.
Caddiu N
CABERNET SAUVIGNON N.
CABERNET FRANC N.
Bovale N.
Bovale Grande N
Bombino Nero N
Biancolella B
Barbera Sarda N
BARBERA N.
Arvesiniadu B
ARNEIS B.
ANSONICA O INZOLIA
ANCELLOTTA N.
ALICANTE N.
Alicante Bouschet N
ALEATICO N.
Albaranzeuli Nero N
Albaranzeuli Bianco B
AGLIANICO
Giro' N
GARGANEGA B.
Gaglioppo
Forastera B
FIANO B.
FALANGHINA B.
DOLCETTO N.
Greco Nero
Greco Bianco
CROATINA N.
CORTESE B.
Clairette B
Chardonnay
Carignano N.
Caricagiola N
Pascale N.
Nuragus B.
Nieddu Mannu N
Nieddera N
NEBBIOLO N.
Nasco B
MULLER THURGAU B.
MOSCATO BIANCO B.
MONTEPULCIANO N.
Monica N.
MERLOT N.
MARZEMINO N.
MANZONI BIANCO B.
Malvasia N
MALVASIA ISTRIANA B.
Malvasia di Sardegna B
MALVASIA BIANCA DI CANDIA
Malbech N
SYRAH N.
Sylvaner Verde B
Semidano B
SAUVIGNON B.
SANGIOVESE N.
TREBBIANO TOSCANO
TREBBIANO ROMAGNOLO B.
TRAMINER AROMATICO Rs.
Torbato B
Tocai Rosso N
Tocai Friulano B
TEROLDEGO
RIESLING ITALICO B.
RIESLING B.
Retagliado Bianco B
REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO N.
PRIMITIVO N.
PINOT NERO N.
PINOT GRIGIO G.
PINOT BIANCO B.