Rucola della Piana del Sele Igp - iscrizione registro europeo
Iscrizione della denominazione «Rucola della Piana del Sele» IGP nel registro europeo delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette.
La denominazione «Rucola della Piana del Sele» IGP, designa le foglie di rucola prodotte nella zona delimitata e riferibili alla specie botanica Diplotaxis tenuifolia (L.) DC. (fam. Brassicaceae), volgarmente denominata «Rucola selvatica».
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
PROVVEDIMENTO 27 novembre 2020
Iscrizione della denominazione «Rucola della Piana del Sele» IGP nel
registro europeo delle denominazioni di origine protette e delle
indicazioni geografiche protette. (20A06735)
(GU n.306 del 10-12-2020)
IL DIRIGENTE DELLA PQAI IV
della direzione generale per la promozione
della qualita' agroalimentare e dell'ippica
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive
modifiche ed integrazioni, recante «Norme generali sull'ordinamento
del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni» ed, in
particolare l'art. 4, comma 2 e gli articoli 14, 16 e 17;
Visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di qualita' dei prodotti
agricoli e alimentari;
Considerato che, con regolamento (UE) n. 2020/1767 della
Commissione del 20 novembre 2020, la denominazione «Rucola della
Piana del Sele» IGP riferita alla categoria «Ortofrutticoli e
cereali, freschi o trasformati dell'allegato XI del regolamento di
esecuzione (UE) n. 668/2014 della commissione» e' iscritta quale
indicazione geografica protetta nel registro delle denominazioni di
origine protette e delle indicazioni geografiche protette, come
previsto dall'art. 52, paragrafo 2, del regolamento (UE) n.
1151/2012;
Ritenuto che sussista l'esigenza di pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana il disciplinare di produzione
attualmente vigente, a seguito della registrazione del disciplinare
di produzione della IGP «Rucola della Piana del Sele» e, affinche' le
disposizioni contenute nel predetto documento siano accessibili per
informazione erga omnes sul territorio nazionale:
Provvede:
Alla pubblicazione dell'allegato disciplinare di produzione della
indicazione geografica protetta «Rucola della Piana del Sele» nella
stesura risultante a seguito dell'emanazione del regolamento (UE) n.
2020/1767 della Commissione del 20 novembre 2020, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea - Serie L 398 del 27 novembre
2020.
I produttori che intendono porre in commercio la indicazione
geografica protetta «Rucola della Piana del Sele», sono tenuti al
rispetto dell'allegato disciplinare di produzione e di tutte le
condizioni previste dalla normativa vigente in materia.
Roma, 27 novembre 2020
Il dirigente: Polizzi
Allegato
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE
GEOGRAFICA PROTETTA «RUCOLA DELLA PIANA DEL SELE»
Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta (I.G.P.) «Rucola della Piana
del Sele» e' riservata al prodotto che risponde alle condizioni ed ai
requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Art. 2.
Caratteristiche del prodotto
La denominazione «Rucola della Piana del Sele» IGP, designa le
foglie di rucola prodotte nella zona delimitata al successivo art. 3
e riferibili alla specie botanica Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.
(fam. Brassicaceae), volgarmente denominata «Rucola selvatica». Il
prodotto e' immesso in commercio allo stato fresco o gia' pronto per
il consumo (IV gamma) essendo stato sottoposto a processi tecnologici
di minima entita', articolati nelle fasi di selezione, cernita,
taglio, lavaggio, asciugatura e confezionamento in buste, in
vaschette sigillate o altro come meglio dettagliato al successivo
art. 8, con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva.
La «Rucola della Piana del Sele» IGP, all'atto della raccolta in
campo, deve possedere le seguenti caratteristiche:
Foglie: larghe 2-5 cm e lunghe 8 - 25 cm, pennatifide o
pennatosette o pennatolobate, con lobi stretti, lunghi fino a 4 cm e
denticolati (talora con forte riduzione della dentatura fino ad
essere del tutto intere). Esse, inoltre, sono glabre (con pubescenza
pressoche' nulla) ed opache-glaucescenti. Il segmento apicale e'
allungato-trilobo e le foglie superiori, se presenti, risultano a
segmenti ristretti.
Le foglie di rucola devono essere integre, di aspetto fresco,
pulite e prive di sostanze estranee visibili, prive di odori e/o
sapori estranei. Esse, inoltre, devono essere esenti da attacchi
parassitari in atto. Eventuali danni da pregressi attacchi
parassitari non devono superare la soglia massima del 10%.
Caratteristiche essenziali:
aroma speziato e piccante particolarmente intenso e penetrante;
accentuazione della consistenza croccante delle foglie;
percettibile sapidita' del prodotto che potrebbe fare escludere
l'uso di cloruro di sodio nel condimento.
Art. 3.
Zona di produzione
La zona di produzione della IGP «Rucola della Piana del Sele»
comprende il territorio amministrativo dei Comuni di Battipaglia,
Bellizzi, Eboli, Pontecagnano - Faiano, Giffoni Valle Piana,
Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio-Paestum, nella
Provincia di Salerno.
Art. 4.
Prova dell'origine
Al fine di garantire l'origine del prodotto ogni fase del
processo produttivo viene monitorata documentandone gli input e gli
output. La tracciabilita' del prodotto avviene attraverso
l'iscrizione, in appositi elenchi gestiti dalla struttura di
controllo, dei produttori, dei condizionatori, dei confezionatori e
di eventuali intermediari, nonche' attraverso la denuncia annuale,
alla struttura di controllo, dei quantitativi prodotti dai singoli
produttori. Tutte le persone fisiche o giuridiche, iscritte nei
relativi elenchi, sono assoggettate alle verifiche da parte della
struttura di controllo secondo quanto disposto dal disciplinare di
produzione e dal relativo piano di controllo.
Art. 5.
Metodo di ottenimento del prodotto
Le condizioni ambientali e di coltivazione, devono essere quelle
tradizionali della zona di produzione atte a conferire al prodotto,
specifiche caratteristiche di qualita'.
In tutto l'areale di cui al precedente art. 3, la «Rucola della
Piana del Sele» IGP puo' anche essere coltivata secondo il metodo
dell'agricoltura biologica.
Tipicamente, la coltivazione della «Rucola della Piana del Sele»
IGP, e' effettuata in tunnel o multi-tunnel, non riscaldati, coperti
con film plastico al solo fine di proteggere la coltura dalla
grandine e da piogge eccessive che potrebbero causare dannosi
ristagni d'acqua. Nel periodo primaverile estivo puo' essere prodotta
anche in pieno campo o sotto reti protettive.
In particolare, si evidenzia quanto segue, in merito alle
tecniche colturali adottate:
Interventi colturali in pre-semina: per la produzione della
«Rucola della Piana del Sele» IGP, non e' ammessa la coltivazione
fuori suolo.
Sui terreni destinati a tale coltura, prima della semina al fine
di assicurare la necessaria quantita' di sostanza organica nel suolo,
e' consentita la pratica del sovescio. A partire dalla meta' di
giugno, e' consentita la pratica della solarizzazione del terreno,
quale intervento, di natura meramente fisica, per la disinfestazione
e la disinfezione del suolo.
Segue la fase di lavorazione del terreno, con l'impiego di
apposite macchine che sommuovono il terreno e lo rivoltano, per poi
procedere alla preparazione del letto di semina.
Semina: La «Rucola della Piana del Sele» IGP deve provenire da
semente certificata e OGM free. La semina va effettuata con l'impiego
di seminatrici di precisione, su terreno sistemato, utilizzando 13-15
milioni di semi ad ettaro pari a 4 - 5 Kg di semente/Ha.
Trapianto: e' consentita la tecnica del trapianto.
Pacciamatura: e' consentita la tecnica della pacciamatura del
terreno.
Irrigazione: L'irrigazione avviene per aspersione, mediante
appositi irrigatori dislocati lungo tutto il tunnel di coltivazione,
oppure mediante ali gocciolanti a terra o per subirrigazione.
Grazie alla buona capacita' idrica dei terreni di coltivazione,
l'irrigazione e', limitata ad alcune specifiche fasi della
coltivazione: la prima subito dopo la semina, per assicurare la
germinazione del seme e la seconda a germinazione avvenuta. Dopo ogni
raccolta, si pratica un'irrigazione allo scopo di favorire il
«ricaccio» delle piante.
L'acqua utilizzata per l'irrigazione, al fine di monitorarne
l'idoneita' all'uso irriguo, dovra' essere sottoposta ad analisi
fisico-chimiche e microbiologiche, con periodicita' almeno
semestrale, per verificarne la conformita' ai parametri qualitativi
previsti dalla specifica normativa vigente.
Fertilizzazione e difesa fitosanitaria: Per quanto attiene alla
fertilizzazione e alla difesa fitosanitaria della «Rucola della Piana
del Sele» IGP si fa riferimento, rispettivamente, a quanto riportato
nel disciplinare di produzione integrata e nelle norme tecniche di
difesa integrata della Regione Campania. Per le produzioni
biologiche, si fa riferimento alle norme tecniche specifiche di tale
metodo di coltivazione.
Raccolta: e' realizzata mediante l'impiego di apposite macchine
raccoglitrici oppure «a mano», mediante l'impiego di appositi
falcioni, falcetti e coltelli.
Il prodotto e' raccolto allorquando le foglie abbiano raggiunto
uno sviluppo di 8-25 cm di lunghezza.
A seconda del periodo, il numero di raccolte puo' variare da 1 a
10, con una produzione massima, per taglio, di 60 quintali di
Rucola/Ha.
Immediatamente, dopo la raccolta, nella stessa azienda agricola
di produzione, il prodotto deve essere collocato in cassette e posto
in celle idonee al raffreddamento o in camion refrigerato
(temperatura compresa tra +2 e +6°C) cosi' da mantenerne integre le
imprescindibili condizioni di freschezza per la successiva sua
preparazione per il mercato del fresco o per la preparazione delle
confezioni di IV gamma.
Art. 6.
Legame con l'ambiente
La domanda di registrazione della IGP «Rucola della Piana del
Sele» si basa sull'intenso, specifico aroma speziato e piccante del
prodotto, sulla tipica consistenza croccante delle foglie e sulla
loro percettibile sapidita', che potrebbe far escludere, nel
condimento, l'uso di cloruro di sodio, ma si basa anche
sull'acquisita e diffusa reputazione del prodotto sui mercati.
Tali caratteristiche specifiche della «Rucola della Piana del
Sele» IGP sono la conseguenza diretta di un ambiente di coltivazione
assolutamente caratteristico sia sotto il profilo pedologico sia
sotto quello climatico.
Infatti, il terreno agricolo destinato alla coltivazione della
«Rucola della Piana del Sele» IGP, e' costituito da uno spesso strato
superficiale di suolo, di natura vulcanico - alluvionale, formatosi
grazie all'azione del Vesuvio, nelle sue trascorse fasi eruttive, ed
all'azione alluvionale del fiume Sele e degli altri corsi d'acqua
superficiali, che si diramano sul territorio.
Un suolo cosi' originatosi risulta molto ricco di macro e micro
elementi, specialmente potassio, calcio e ferro che intervengono nei
processi biologici che assicurano al prodotto le sue tipiche
caratteristiche di aroma, consistenza e sapidita'.
Anche sotto il profilo climatico l'area di coltivazione della
«Rucola della Piana del Sele» IGP contribuisce in maniera sostanziale
a determinare, in sinergia con le gia' citate peculiarita' del suolo,
le caratteristiche proprie del prodotto, consentendo alle
coltivazioni le migliori condizioni di sviluppo e di crescita
minimizzando il rischio di dannosi stress idrici e termici.
Tale importante specificita' climatica dell'areale, e'
congiuntamente determinata dall'azione termoregolatrice del Mar
Tirreno, che ne lambisce la costa occidentale e da quella, svolta
dalla catena montuosa degli Alburni, ubicata a nord-est, che oltre a
proteggere il territorio dai freddi provenienti dai Balcani, consente
anche, a beneficio delle coltivazioni, la raccolta negli invasi
sotterranei naturali, delle piogge provenienti da Ovest.
La coltivazione della rucola nella Piana del Sele era gia'
diffusamente praticata nel periodo medievale, come si rileva dalle
«Opere mediche» attribuibili alla «Scuola medica salernitana» ed in
particolare a Costantino l'Africano (1025-1087), medico cartaginese
venuto a Salerno nel 1077, autore dell'opera Particulares Dietae, ma
e' solo a partire dalla fine degli anni '80 dello scorso secolo, che
gli operatori agricoli dell'area, in considerazione delle grandi
opportunita' economiche evidenziatesi in Italia nel nascente settore
delle produzioni agricole di IV gamma, hanno progressivamente
iniziato a praticare, con sempre maggiore interesse, accuratezza e
competenza la coltivazione delle insalatine ed in particolare la
coltivazione della rucola sia per il mercato del fresco sia per
quello di IV gamma.
Ben presto, come si rileva da numerose testimonianze orali e
scritte di agricoltori e commercianti locali, la coltivazione della
rucola, si e' decisamente diffusa come coltivazione tipica di
qualita' del territorio e si e' contemporaneamente consolidata la
denominazione «Rucola della Piana del Sele» per indicare un prodotto
di particolare aroma e sapidita' che, per la sua tipica consistenza,
meglio si adatta alle preparazioni di IV gamma.
Proprio alla luce di tali peculiarita' del prodotto, importanti
produttori del Nord Italia hanno trovato e trovano conveniente
dislocare una parte sempre piu' consistente delle proprie aree di
fornitura proprio nella Piana del Sele e gli agricoltori locali si
sono orientati sempre piu' decisamente verso la coltivazione della
rucola, ambito nel quale si sono altamente specializzati.
La denominazione «Rucola della Piana del Sele», oramai adottata
nella documentazione commerciale di molti produttori agricoli e
commercianti della zona, risultava gia' presente nella fatturazione
commerciale risalente al 1993 ancora conservata da qualche vecchio
produttore locale.
A partire da tale epoca, la denominazione «Rucola della Piana del
Sele», si e' notevolmente diffusa, grazie anche a numerose
manifestazioni promozionali («Sagra della pizza con la Rucola della
Piana del Sele» - I edizione - dal 5 al 14 agosto 1994 e XIII
edizione 2 al 4 agosto 2007) e convegni («Presente e futuro nella
coltivazione della Rucola nella Piana del Sele» - 17 settembre 2001;
«La Rucola della Piana del Sele verso l'IGP» - 1° marzo 2013), che
hanno avuto luogo sul territorio per sottolineare la crescente
estensione delle coltivazioni, per definire la messa a punto delle
agrotecniche e per evidenziare l'alta qualita' di un prodotto che e'
sempre piu' conosciuto.
Inoltre, si segnalano le seguenti pubblicazioni dedicate alla
«Rucola della Piana del Sele»:
«Eruca/Rucola nella piana del Sele» (Belinda Villanova, ed.
Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele, 2018);
«La Piana del Sele - La Terra e i Contadini», un intero
capitolo dal titolo «Gli anni del boom economico e la riscoperta
della Rucola nella Piana del Sele» dedicato alla coltivazione della
Rucola della Piana del Sele (Belinda Villanova, Ed. Federazione
Coltivatori Diretti di Salerno, 2003).
«Ricette con la Rucola della Piana del Sele» (Belinda
Villanova, Ed. Federazione Coltivatori Diretti di Salerno).
La «Rucola della Piana del Sele» e' citata anche in articoli
scientifici, nello specifico:
L'articolo «Nutrizione razionale, un «comandamento» per la
rucola» pubblicato sulla rivista «Informatore agrario» n. 24-25/2019,
cita la Piana del Sele come principale area di coltivazione della
rucola.
L'articolo «Rucola per IV gamma: aspetti produttivi e
nutrizionali» pubblicato sulla rivista «Informatore agrario» n.
37/2016, fornisce informazioni in merito ad uno studio comparativo
tra rucola selvatica e rucola coltivata. Tra i campioni utilizzati
per lo studio della rucola coltivata vi e' la «Rucola della Piana del
Sele».
L'articolo «Quarta gamma e Baby leaf nella piana del Sele -
Torzella, rucola e crescione sempre piu' richiesti in Europa»,
pubblicato su ARPA Campania Ambiente n. 54 del 15.10.2012.
L'articolo Interventi di ricerca per l'innovazione della
filiera della rucola nella «Piana del Sele pubblicato sulla rivista
«Dal seme» (CREA, anno IX - giugno 2016 n. 2, pag.11» riporta «La
coltivazione di rucola selvatica (Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.) in
Italia rappresenta un settore in forte crescita; in particolare, la
Piana del Sele (provincia di Salerno) rappresenta il maggior polo
produttivo nazionale e uno tra i principali punti di riferimento nel
mercato europeo».
Nella trasmissione televisiva «La Linea Verde Orizzonti» andata
in onda sul canale Rai Uno sabato 8 febbraio 2014 «La Rucola della
Piana del Sele» e' stata definita «L'oro Verde Della Piana Del Sele».
Proprio a volerne sottolineare la tipicita', la Rucola della
Piana del Sele e' finanche entrata a far parte degli ingredienti di
numerose ricette culinarie adottate da importanti ristoranti,
agriturismi e pizzerie («Coroncine di risotto alla Nerano, Rucola
della Piana del Sele e fiore di zucca ripieno»; «Scagliette di
pecorino scamosciato con Rucola della Piana del Sele»; «Fusilli con
pesto di rucola della Piana del Sele»; «Tagliata di vitello, con
Rucola della Piana del Sele, scaglie di parmigiano, pomodorini e
glassa balsamica»; «Pizza Rucola, con pomodoro, mozzarella e Rucola
della Piana del Sele») ed anche di uno specifico prodotto liquoroso
denominato «Rucoletta» e realizzato specificamente con l'infuso di
Rucola della Piana del Sele.
Art. 7.
Controlli
I controlli, sulla conformita' del prodotto al relativo
disciplinare di produzione, e' svolto da uno specifico organismo di
controllo, cosi' come sancito dagli articoli 36 e 37 del regolamento
UE n. 1151/2012.
Tale organismo di controllo e' il «Dipartimento Qualita'
Agroalimentare» (DQA), con sede legale in Roma (CAP:00161) alla via
Bosio, n. 4 - telefono +39 06/85451240, mail:
info@dqacertificazioni.it
Art. 8.
Confezionamento ed etichettatura
Per l'immissione al consumo la «Rucola della Piana del Sele» IGP,
deve essere confezionata in buste a rete oppure in contenitori quali:
vassoi, buste, vaschette, casse, con o senza l'impiego di atmosfera
protettiva. I citati contenitori possono essere realizzati in
plastica, legno, cartone o ogni altro materiale considerato idoneo,
per tale uso, secondo i termini di legge. Il contenuto di ciascun
imballaggio deve essere sempre ben visibile. Tutte le confezioni
devono essere sigillate in modo tale che il prodotto non possa essere
estratto senza la rottura della confezione stessa. Non e' ammessa la
vendita di prodotto sfuso.
La fase di confezionamento della IGP «Rucola della Piana del
Sele» puo' anche aver luogo fuori dell'area di produzione.
In ogni caso, allo scopo di evitare il decadimento delle
caratteristiche fisiche ed organolettiche del prodotto e' essenziale
che esso, sin dalla raccolta e fino al confezionamento per il mercato
del fresco o per quello di IV gamma, sia sempre condizionato a
temperatura compresa tra +2 e +6°C.
Etichettatura.
L'etichetta da apporre sulle confezioni, oltre alle informazioni
corrispondenti ai requisiti di legge, deve riportare le seguenti
ulteriori indicazioni:
il simbolo europeo della IGP;
il logo della «Rucola della Piana del Sele» IGP, con dimensioni
non inferiori ad altre diciture eventualmente presenti sullo stesso
imballaggio;
il nome o la ragione sociale ed indirizzo o sede del produttore
singolo e/o associato e/o del confezionatore;
il peso netto all'origine.
E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non
espressamente prevista. E' tuttavia consentito l'utilizzo di
indicazioni che facciano riferimento a nomi o ragioni sociali o
marchi privati, purche' non abbiano significato laudativo o tali da
trarre in inganno il consumatore, nonche' di altri riferimenti
veritieri e documentabili che siano consentiti dalla normativa
comunitaria, nazionale o regionale e che non siano in contrasto con
le finalita' e i contenuti del presente disciplinare.
Logotipo
Il logo della denominazione e' il seguente:
Esso e' costituito da un emblema a forma circolare che riporta
una foglia stilizzata di Rucola di colore verde (pantone 7730 C),
parzialmente bordata in azzurro (pantone 3005 C), a voler
rappresentare il fiume Sele e il mar Mediterraneo e reca, nella zona
piu' bassa, la scritta «IGP» in un bollino azzurro (pantone 3005 C).
Al centro del logo compare la scritta: «RUCOLA della Piana del
Sele». I font utilizzati sono: Alice Regular, Info Text Book e Info
Text Semibolid Tf Roman.
Il logo potra' essere adattato alle varie declinazioni di
utilizzo, rispettando il rapporto 1:1, per un minimo di 1 cm per
lato.