Riconoscimento del Consorzio per la tutela dell'Oliva Ascolana del Piceno DOP e attribuzione dell'incarico a svolgere le funzioni di cui all'articolo 14, comma 15 della legge 21 dicembre 1999, n. 526 per la DOP «Oliva Ascolana del Piceno».
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E' confermato per un triennio l'incarico concesso con il decreto ministeriale 12 marzo 2018, n. 17421, al Consorzio tutela e valorizzazione Oliva Ascolana del Piceno DOP, con sede legale in Ascoli Piceno, via III Ottobre, n. 9, a svolgere le funzioni di cui di cui all'art. 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, come modificato dall'art. 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526 per la DOP Oliva Ascolana del Piceno
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Riconoscimento del Consorzio tutela e valorizzazione Oliva Ascolana del Piceno DOP e attribuzione dell'incarico di svolgere le funzioni di cui all'art. 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, come modificato dall'art. 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526, per la DOP «Oliva Ascolana del Piceno»
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La denominazione d'origine protetta "Oliva Ascolana del Piceno" è riservata alle olive, in salamoia o ripiene. Le olive sono ottenute dalla varietà d'olivo "Ascolana Tenera".
La zona di produzione della denominazione d'origine protetta "Oliva Ascolana del Piceno" comprende alcuni comuni delle provincie di Ascoli Piceno e Teramo
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Modifica del disciplinare di produzione della denominazione “Oliva Ascolana del Piceno” registrata
in qualità di Denominazione di Origine Protetta in forza al Regolamento (CE) n. 1855/2005 della
Commissione del 14 novembre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee L 297 del 15 novembre 2005.
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Modifica temporanea del disciplinare di produzione della dop Oliva Ascolana del Piceno all'articolo 4
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Il nucleo originario di diffusione della coltivazione, va ricondotto ai Comuni di Ascoli Piceno, Folignano, Venarotta, Castel di Lama, in Provincia di Ascoli Piceno e S. Egidio alla Vibrata, Civitella del Tronto in Provincia di Teramo. Le olive da tavola provenienti da questi territori, erano conosciute dai classici latini come «Ulivae Picenae». Notevole l'incidenza della tecnica di trasformazione adottata nei comprensori di storica diffusione, sui caratteri del prodotto originario e relativa all'uso di un carbonato alcalino per estrarre dalle olive, insieme al grasso, le sostanze amare. I monaci benedettini olivetani del Piceno, furono i primi ad operare la concia delle olive e a testimoniare il carattere di un'industria locale basata proprio sulla preparazione delle olive da tavola. Le prime notizie circa la farcitura dell'oliva ascolana risalgono al 1600 periodo in cui queste una volta denocciolate, venivano riempite di erbe (olive giudee). La ricetta attuale invece, ha origine nel XIX secolo con farcitura a prevalente base di carni, quale specialita' in uso in famiglie agiate.
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Pubblicazione dell'allegata proposta di disciplinare di produzione della denominazione d'origine protetta Oliva Ascolana del Piceno acquisito il parere positivo delle Regioni Marche e Abruzzo competenti per territorio circa la richiesta di modifica
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Proposta di modifica del disciplinare di produzione della denominazione d'origine protetta «Oliva Ascolana del Piceno»
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