E' confermato per un triennio, a decorrere dalla data di pubblicazione del presente decreto, l'incarico concesso con il decreto ministeriale 2 luglio 2013, n. 23393, al Consorzio tutela vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo, con sede legale in Corno di Rosazzo (Udine), piazza XXVII Maggio, n. 23, a svolgere le funzioni di promozione, valorizzazione, vigilanza, tutela, informazione del consumatore e cura generale degli interessi, di cui all'art. 41, commi 1 e 4, della legge n. 238 del 2016, per le DOCG «Colli Orientali del Friuli Picolit», «Ramandolo», «Rosazzo» e per la DOC «Friuli Colli Orientali».
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E' confermato per un triennio, a decorrere dalla data di pubblicazione del presente decreto, l'incarico concesso con il decreto ministeriale 2 luglio 2013, n. 23392, al Consorzio tutela vini Friuli Colli Orientali, con sede legale in Corno di Rosazzo (UD), piazza XXVII Maggio n. 23, a svolgere le funzioni di promozione, valorizzazione, vigilanza, tutela, informazione del consumatore e cura generale degli interessi, di cui all'art. 41, commi 1 e 4 della legge n. 238 del 2016, sulle DOCG «Colli Orientali del Friuli Picolit», «Ramandolo» e «Rosazzo» e sulla DOC «Friuli Colli Orientali».
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Il Consorzio tutela vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo e' riconosciuto ai sensi dell'art. 17, comma 1, del Decreto Legislativo 8 aprile 2010, n. 61 ed e' incaricato di svolgere le funzioni previste dal comma 1 e dal comma 4 del citato art. 17 per le DOCG «Colli Orientali del Friuli - Picolit», «Ramandolo» e «Rosazzo» ed per la DOC «Friuli Colli Orientali», iscritte nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette dei vini di cui all'art. 118-quindecies del Reg. (CE) n. 1234/2007.
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Il Ramandolo Docg deve essere ottenuto per il 100% dalle uve del vitigno Verduzzo Friulano (localmente denominato verduzzo giallo).
Le uve destinate alla produzione dei vini a D.O.C.G. “Ramandolo”, devono essere prodotte nella zona di produzione che comprende in tutto o in parte il territorio comunale di: Nimis e Tarcento, in Provincia di Udine – Regione Friuli Venezia Giulia.
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Ramandolo è un nome di origine romana che in passato suonava “Romandolo”, potrebbe però avere anche un’origine diversa, secondo Cornelio Cesare Desinan non è certamente un nome romano, “Romandulus”, diminutivo di “Romandus” non vuol dire “romano” bensì “romanzo”, cioè “neolatino” ovvero “friulano”, la borgata di Ramandolo è proprio al confine linguistico (che si è spostata più volte): verso l’alto gli slavi o sloveni, verso il basso i friulani discendenti dai romani.
Il primo documento che parla dell’esistenza del borgo risale al luglio 1273 “..in Villa de Ramandul”, la storia e la vita di Ramandolo sono strettamente legate alla chiesetta di San Giovanni Battista, eretta per volontà di dieci persone che con atto notarile del 9 aprile 1482 si associarono impegnandosi a versare due ducati a testa.
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