Valdamato Igt
La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con l'indicazione geografica tipica «Valdamato» comprende l'intero territorio amministrativo dei comuni di: Curinga, Feroleto, Gizzeria, Lamezia Terme, Maida, Pianopoli, San Pietro a Maida, in provincia di Catanzaro.
L'indicazione geografica tipica «Valdamato» e' riservata ai mosti ed ai vini che rispondono alle
condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare per le seguenti tipologie:
a) bianco (anche nella tipologia frizzante, passito e spumante);
b) rosso (anche nella tipologia frizzante, passito e novello);
c) rosato (anche nella tipologia frizzante e spumante);
d) con specificazione di uno dei seguenti vitigni a bacca rossa, idonei alla coltivazione nella
Regione Calabria:
Aglianico, Barbera, Cabernet (da Cabernet franc e/o Cabernet sauvignon), Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Calabrese, Castiglione, Gaglioppo, Greco nero, Magliocco canino, Malvasia (Malvasia nera di Brindisi), Marsigliana nera, Merlot, Nerello cappuccio, Nerello mascalese, Nocera, Prunesta, Sangiovese. Tali vini possono essere prodotti nei tipi:
rosso, anche nelle tipologie frizzante, passito e novello;
rosato, anche nelle tipologie frizzante e spumante;
e) con specificazione di uno dei seguenti vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria: Ansonica, Chardonnay, Greco, Guardavalle, Guarnaccia, Malvasia (da Malvasia bianca), Manzoni bianco, Montonico bianco, Moscato bianco, Pecorello, Pinot bianco, Riesling italico, Sauvignon, Semillon, Traminer aromatico, Trebbiano (da Trebbiano toscano).
Tali vini possono essere prodotti anche nelle tipologie frizzante, passito e spumante
Informazione sulla zona geografica
1) Fattori naturali rilevanti per il legame
Dove la Calabria pone al minore distanza tra la costa ionica e quella tirrenica, il territorio dei
comuni di Curinga, Feroleto, Gizzeria, Lamezia Terme, Maida, Pianopoli e San Pietro a Maida,
nella provincia di Catanzaro, costituisce la zona di produzione dei vini a Indicazione Geografica
Tipica “Valdamato”. I paesi sono localizzati sul versante destro e sinistro del fiume Lamato,
conosciuto anche come Amato, che insieme ad altri corsi d’acqua, va a tuffarsi nel mar Tirreno in
corrispondenza del golfo di Sant’Eufemia. Il territorio occupa la montagna, la collina e la pianura
sia alla destra che alla sinistra del fiume: se escludiamo il comune di Gizzeria, situato a
un’altitudine di oltre 600 metri, tutti gli altri sono posizionati più in basso, tra i 200 e i 300 metri.
Lamezia Terme è un comune di costituzione relativamente recente (nel 1968 ha messo insieme i
precedenti di Nicastro. Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia) da capoluogo funge Nicastro, che
segnala i lineamenti bizantini delle sue costruzioni.
Dal punto di vista geologico nell’area si registra la presenza di litologie di natura sedimentaria. I
suoli in estrema sintesi possono essere ricondotti a due grandi ambienti identificabili da una parte, con i sedimenti recenti della pianura costiera e le alluvioni dei principali corsi d’acqua e dall’altra, con le estese conoidi terrazzate pleistoceniche che coronano la piana. I dati climatici evidenziano che le piogge sono concentrate prevalentemente nel mese di dicembre ed i minimi nel mese di luglio. La media annuale delle precipitazioni è di 950 mm, la media annuale delle temperature è di 16,1°C. Il clima è umido o sub-umido con un modesto deficit idrico estivo .
2) Fattori umani rilevanti per il legame
Testimone di una tradizione vitivinicola antica. Lamezia mette il suo nome a disposizione
dell’omonima DOC che nasce, sempre in questa zona, su di un territorio un po’ più ampio dell’IGT
“Valdamato” (una decina di comuni anziché sette); i vini bianchi sono prodotti da uve Greco Bianco e Trebbiano Toscano e i rossi e i rosati da Nerello Mascalese e Cappuccio, Gaglioppo, Magliocco, Greco Nero e Marsigliana. Il termine probabilmente deriva dall’antico nome del fiume
Amato, (Lametos), che a valle nell’attuale Piana di Sant’Eufemia ( formazione alluvionale molto
estesa, situata ai bordi del mar Tirreno tra Capo Suvero e Capo Pizzo), lasciava i suoi depositi,
incrementando la fertilità dei suoli, un tempo stagnanti, oggi completamente bonificati.
La particolare conformazione del territorio, non eccessivamente accidentato ha fatto sviluppare nel corso degli anni una viticoltura all’avanguardia attenta alle innovazioni e sollecitazioni che provenivano dall’esterno. L’intervento dell’uomo ha di fatto migliorato l’esistente proiettando la vitivinicoltura dell’area in un indiscusso progresso scientifico migliorativo.
le forme di allevamento, i sesti d’impianto e i sistemi di potatura che, anche per i nuovi impianti, sono quelli tradizionali e tali da perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle viti, sia per agevolare l’esecuzione delle operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione della chioma.
Le pratiche relative all’elaborazione dei vini sono quelle tradizionalmente consolidate in zona
per la vinificazione in rosso di vini tranquilli ma strutturati.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico.
I vini di cui al presente disciplinare di produzione presentano, dal punto di vista analitico ed
organolettico, caratteristiche molto evidenti e peculiari, descritte all’articolo 6, che ne permettono
una chiara individuazione e tipicizzazione legata all’ambiente geografico.
In particolare tutti i vini rossi presentano caratteristiche chimico-fisiche equilibrate in tutte le
tipologie, mentre al sapore e all’odore si riscontrano aromi prevalenti tipici dei vitigni.
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B).
Negli ultimi anni il Val d’Amato ha assunto una posizione di rilievo nei mercati nazionali e
anche internazionali, grazie alla sempre maggiore attenzione da parte dei produttori locali, che
hanno elevato la qualità della produzione di uve. Oggi il vino dalla forte identità regionale, che si
ottiene da vitigni locali, e, oltre al rosso, si può produrre nelle tipologie bianco, greco e rosato.
Per questo vino nel corso della lunga storia, sono stati innescati ad opera dell’uomo processi
innovativi per migliorare e affinare la produzione notevoli. Questa attività, pur tramandando, con le varie generazioni le tecniche tradizionali di coltivazione, ha permesso di modernizzare in modo
encomiabile le tecniche produttive a partire dai vigneti e passando per le cantine e arrivando a un
marketing aggressivo e moderno. Questa valutazione rende la viticoltura cirotana, un cardine
dell'economia territoriale, un suo punto d'orientamento macroeconomico, sia per la qualità e la
caratura del simbolo agroalimentare che porta, sia per il ruolo d'intercapedine con l'ambiente rurale.
VITIGNI
Nerello Cappuccio
MOSCATO BIANCO B.
MERLOT N.
MANZONI BIANCO B.
Greco Nero
Chardonnay
CABERNET SAUVIGNON N.
CABERNET FRANC N.
BARBERA N.
AGLIANICO
TREBBIANO TOSCANO
TRAMINER AROMATICO Rs.
SEMILLON B.
SAUVIGNON B.
SANGIOVESE N.
RIESLING ITALICO B.
Greco Bianco
Nerello Mascalese N
Ansonica B
Gaglioppo N
Magliocco Canino N
Pinot Bianco B
Montonico Bianco B
Castiglione N
Calabrese N
Malvasia Nera di Brindisi N
Prunesta N
Pecorello N
Marsigliana Nera N
Malvasia Bianca B
Guarnaccia B
Guardavalle B
Nocera N