Valli di Porto Pino Igt
L'igt Valli di Porto Pino è riservata ai vini bianchi, anche nella tipologia frizzante, rossi, anche nelle tipologie frizzante e novello e rosati, anche nella tipologia frizzante.
La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini atti a essere designati con l'indicazione geografica tipica "Valli di Porto Pino" comprende l'intero territorio amministrativo dei seguenti comuni: Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Santadi, S. Anna Arresi, Tratalias, Villaperuccio in provincia di Carbonia-Iglesias, e del comune di Teulada in provincia di Sud Sardegna.
Fattori naturali rilevanti per il legame
L’area di produzione della IGT Valli di Porto Pino si trova nella zona storica del Sulcis, nella
porzione sud-occidentale della Sardegna. Si tratta di una zona fondata su un nucleo granitico
metamorfico risalente al paleozoico, con lembi di rocce calcareo dolomitiche del mesozoico che
nell’insieme formano i rilievi arrotondati dell’area. Successivamente si sono accumulate rocce
sedimentarie e vulcaniche che l’erosione ha smembrato in bassi rilievi spesso tabulari che emergono dalle piane occidentali. Queste sono state create dall’intersezione frammentata e discontinua di detriti di falda, accumuli alluvionali e depositi misti (sabbie, limi, accumuli carbonatici, ecc) di genesi lagunare e costiera. La Riforma Agraria del ‘900 ha bonificato l’area paludosa e acquitrinosa oggi coltivata.
I suoli vitati sono molto vari rispecchiando la complessità dei litotipi che formano la piana e i
versanti agricoli.
Si trovano entisuoli e inceptisuoli a vario grado di sviluppo e spessore, ma anche alfisuoli, con
accumuli di argille in profondità, che possono essere anche molto evoluti come testimoniato dalla
presenza di crostoni carbonatici illuviali in profondità.
Le condizioni climatiche della zona sono quelle riferibili alla Sardegna meridionale, clima
mediterraneo, caratterizzato da inverni miti e mediamente piovosi ed estati calde ed asciutte.
La piovosità media annua é di 500 mm distribuita mediamente su 55 giorni, concentrati
prevalentemente nel periodo autunno invernale e primaverile.
Le temperature durante l'inverno raramente scendono sotto lo zero (media annua delle minime
12°C), mentre d'estate si possono raggiungere, in alcuni casi, anche i 40 °C. Media annua delle
massime 22 ° C.
Fattori umani rilevanti per il legame
La tradizione vitivinicola del territorio della IGT "Valli di Porto Pino" risale almeno al periodo
fenicio-punico, nell’ottavo secolo A.C.. I Fenici, dal mare raggiungevano la Sardegna per scambiare i loro prodotti con quelli delle popolazioni nuragiche offrendo vasi, tessuti, gioielli, profumi, in cambio soprattutto di metalli come rame, argento e piombo. Nell’isola di Sant’Antioco fondarono nell’anno 750 a.C., una colonie denominata “Sulki”, che ben presto divenne una città. I Fenici, si espansero anche nella fortezza di Monte Sirai, vicino Carbonia, e Porto Pino, attuale frazione del comune di Sant’Anna Arresi, dove fondarono una città portuale.
Per i fenici, un popolo dedito al commercio e allo sfruttamento delle risorse locali , il tratto costiero di Porto Pino costituiva una grande risorsa economica produttiva per l’attività commerciale ma anche agricola in quanto conoscevano il valore produttivo dei cereali, olivo e della vite.
La colonia di Porto Pino, così come per tutti gli altri insediamenti fenici della Sardegna, definiti
dagli studiosi aree chiuse erano veri e propri empori commerciali, ciò fa supporre che tra i fenici e i nuragici doveva esistere una stretta collaborazione, fra i prodotti più rappresentativi che i fenici
dovevano offrire in baratto ai protosardi nuragici doveva esserci certamente il vino. I reperti di
vinaccioli e di vasi potori ritrovati nei nuraghi, infatti, portano a pensare che sia l’uva che le
bevande da essa derivate fossero conosciute dagli abitanti delle zone interne e facessero parte dei baratti con gli abitanti delle colonie fenicie. Da ciò se ne deduce che intorno alle loro colonie
esisteva un adeguata viticoltura.
La coltivazione della vite proseguì anche con i Cartaginesi per arrivare poi ai Romani che tra l’altro erano grandi estimatori del vino proveniente dalla Sardegna.
Dopo la caduta dell’impero romano, in epoca Bizantina e per tutto l’alto medioevo, la coltura della
vite subì una profonda decadenza e sopravisse grazie soprattutto all’opera degli ordini monastici
chiamati dai sovrani dei regni giudicali per colonizzare le campagne.
Durante il periodo spagnolo, invece, ebbe luogo un importante arricchimento della coltivazione
della vite, con l’inserimento di nuovi vitigni e l’introduzione di nuove conoscenze, tra i vitigni
importanti introdotti in questa zona si ricorda il Carignano ad opera del popolo aragonese nel XIVXV secolo (Fonte: Guida ai Vitigni d’Italia - Fabio Giavedoni, Maurizio Gily – 2005)
Le forme di allevamento praticate sono quelle che tendono a ridurre la vigoria della chioma sia per avere una migliore resistenza alla siccità sia perché i terreni sono poco fertili.
La forma di allevamento più diffusa è quella tradizionale ad alberello, sostenuto o meno da tutori e fili di ferro, con sesti di impianto variabili in base alla fertilità del suolo e alla vigoria delle piante, variano da m. 1,00-2,50 nell'interfila e 0,8-1,20 lungo la fila. La potatura più diffusa in questa forma di allevamento é sulla realizzazione di 2 o 4 speroni corti con un eventuale guyot nei vigneti più vigorosi. Altro sistema di allevamento presente è quello a controspalliera, specie nei terreni più fertili, con la potatura a guyot e più raramente a cordone speronato.
B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico
L’orografia dolce del territorio di produzione con esposizioni variabili ma sempre ottimali per
garantire la corretta maturazione delle uve, fa si che il territorio "Valli di Porto Pino", sia da sempre una zona vocata alla coltivazione della vite.
I vini di cui al presente disciplinare di produzione presentano, dal punto di vista analitico ed
organolettico, caratteristiche molto evidenti e peculiari in tutte le tipologie descritte all’articolo 6.
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B).
Da millenni la vite è coltivata in questo territorio, come attestato da numerose fonti storiche, che
certificano la forte interazione della coltivazione con i fattori ambientali ed umani locali che hanno
permesso di ottenere vini con peculiari caratteristiche territoriali "Valli di Porto Pino".
I caratteri pedoambientali tipici della zona, con l’applicazione di adeguate tecniche di coltivazione,
esaltano il rapporto suolo-vitigno, consentendo di incrementare i potenziali vocazionali dall’area e
di ottenere vini che riflettano le peculiarità locali.
I viticoltori da sempre, sapientemente, scelgono gli appezzamenti migliori per la coltivazione della vite in funzione dell’esposizione e delle caratteristiche dei suoli.
VITIGNI
Vernaccia di S Gimignano b.
Vernaccia di Oristano B.
Vermentino B.
VERDUZZO FRIULANO
VERDICCHIO BIANCO B.
Cannonau N.
Canaiolo nero n.
CALABRESE O NERO D'AVOLA
Cagnulari N.
Caddiu N
CABERNET SAUVIGNON N.
CABERNET FRANC N.
Bovale N.
Bovale Grande N
Bombino Nero N
Biancolella B
Barbera Sarda N
BARBERA N.
Arvesiniadu B
ARNEIS B.
ANSONICA O INZOLIA
ANCELLOTTA N.
ALICANTE N.
Alicante Bouschet N
ALEATICO N.
Albaranzeuli Nero N
Albaranzeuli Bianco B
AGLIANICO
Giro' N
GARGANEGA B.
Gaglioppo
Forastera B
FIANO B.
FALANGHINA B.
DOLCETTO N.
Greco Nero
Greco Bianco
CROATINA N.
CORTESE B.
Clairette B
Chardonnay
Carignano N.
Caricagiola N
Pascale N.
Nuragus B.
Nieddu Mannu N
Nieddera N
NEBBIOLO N.
Nasco B
MULLER THURGAU B.
MOSCATO BIANCO B.
MONTEPULCIANO N.
Monica N.
MERLOT N.
MARZEMINO N.
MANZONI BIANCO B.
Malvasia N
MALVASIA ISTRIANA B.
Malvasia di Sardegna B
MALVASIA BIANCA DI CANDIA
Malbech N
SYRAH N.
Sylvaner Verde B
Semidano B
SAUVIGNON B.
SANGIOVESE N.
TREBBIANO TOSCANO
TREBBIANO ROMAGNOLO B.
TRAMINER AROMATICO Rs.
Torbato B
Tocai Rosso N
Tocai Friulano B
TEROLDEGO
RIESLING ITALICO B.
RIESLING B.
Retagliado Bianco B
REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO N.
PRIMITIVO N.
PINOT NERO N.
PINOT GRIGIO G.
PINOT BIANCO B.